In tempi come questi organizzare una manifestazione sul vino, ed anche ben riuscita, ha della fantascienza, ancora di più se il “business core” dell’evento è rivolto al passato con annate vecchie ed imperdibili, ed è quello che è accaduto a Roma con Life of Wine 2020 organizzata dallo Studio Umami con la collaborazione del nostro direttore responsabile Maurizio Valeriani presso l’hotel Radisson Blu. Per il mio primo articolo su questa testata non potevo chiedere di meglio parlare dei vini di una Cantina a me cara come quella di Santadi e per l’occasione l’Azienda ha presentato tutta la sua artiglieria ed ha visto iniziare la degustazione con:
Pedraia Nuragus di Cagliari Doc 2019
Nuragus 100%. I terreni di medio impasto, argillosi e sabbiosi e la vicinanza del mare donano a questo vino la tipica impronta mediterranea. Il colore è giallo paglierino intenso. Al naso le note fruttate si alternano con le sensazioni iodate e minerali, susina bianca, agrumi, al palato il sorso è pieno e morbido dove le sensazioni agrumate accompagnano un persistente finale. 13% vol.
Cala Silente Vermentino di Sardegna Doc 2019
Parlare di un vino, per cui chi scrive ha un debole particolare, è sempre difficile, ma dobbiamo confermare che si tratta di una delle massime espressioni di Vermentino. Vermentino 100%. I terreni ricalcano quelli del precedente, particolarità la fermentazione alcolica, in vasche di cemento a contatto con i propri lieviti. Giallo paglierino con luminosi riflessi verde-oro, al naso intenso con un ventaglio olfattivo fruttato dove emergono mela, pesca e agrumi, ed anche sentori di ginestra, al palato grande corrispondenza gusto olfattiva dove finezza ed equilibrio rendono il sorso piacevole con un lungo finale. 13,5% vol.
Rocca Rubia Riserva Carignano del Sulcis Doc 2017
Carignano 100%. Allevamento ad alberello a piede franco su terreni sabbiosi e argillosi, poveri di sostanze organiche. Affina per 10-12 mesi in rovere francese di I° e II° passaggio. Colore rosso rubino scurissimo, al naso intenso spettro olfattivo con note fruttate e speziate di piccoli frutti rossi e neri more, mirtilli, ribes, ma anche di cuoio, liquirizia e tabacco. Al palato bella struttura tannini vivaci e bella acidità e persistenza. 14,5% vol.
Noras Cannonau di Sardegna Doc 2017
Cannonau 90%, Carignano 10%. Allevamento ad alberello su terreni sabbiosi misti a sfascio di granito. Affinamento di 6 mesi in barrique di secondo passaggio di 6 mesi in bottiglia. Rosso rubino intenso, con unghia granata, al naso note di piccoli frutti scuri di mirtilli e more mature, sentori speziati tabacco dolce e cioccolato, con il roteare del bicchiere si evidenziano anche note di macchia mediterranea violetta e ginepro. Al palato trama tannica delicata che accompagna un sorso morbido ed un finale fresco e sapido. 15% vol.
Si passa poi ad un vino cult per la Sardegna il “mitico” Terre Brune con una verticale che parte dal 2000, e prosegue con 2005, 2008, 2011 per arrivare sino al 2015. Per mia abitudine preferisco sempre iniziare le degustazioni che prevedono annate molto vecchie con quest’ultime, per evitare di non percepire a dovere le note delicate che solo i vini datati sanno dare. La prima annata del Terre Brune è del 1984, ed è stato il primo vino sardo ad effettuare una maturazione in barrique nuove e dove Giacomo Tachis avviò la rinascita della produzione enologica sarda.
Terre Brune Carignano del Sulcis Superiore Doc 2000
Carignano 95%, Bovaleddu 5%. Allevamento ad alberello a piede franco su terreni sciolti e di medio impasto, rispettivamente sabbiosi e calcarei, affinamento in barriques nuove di rovere francese a grana fine per 16-18 mesi, ed ulteriore affinamento di 12 mesi di bottiglia. Colore rosso granato, al naso ancora complesso con note speziate dolci come tabacco ma anche di cacao e leggera nota terrosa, evidenti anche i richiami alla macchia mediterranea come alloro e ginepro e fruttate prugne e mirtilli, spezie dolci tabacco. Al palato l’acidità ancora presente riesce a far apprezzare i richiami delle sensazioni olfattive, con tannini morbidi ed ancora eleganti. 14% vol.
Terre Brune Carignano del Sulcis Superiore Doc 2005
Colore granato più vivace del precedente, al naso le note speziate sono predominanti, evidenti tabacco dolce, pepe e caffè. Al palato stupisce la trama tannica ancora ben delineata e piacevole con un’acidità che gli permette ancora di avere un lungo finale. 14,5% vol.
Terre Brune Carignano del Sulcis Superiore Doc 2008
Appena granato, al naso una gradevole sensazione di violetta, accompagnata a quella di petali di rosa essiccati, a seguire una nota di tabacco dolce e cacao. Al palato un sorso ancora pieno, con un tannino di grande eleganza e finezza che accompagna le sensazioni speziate ad un gradevole finale. 14,5% vol.
Terre Brune Carignano del Sulcis Superiore Doc 2011
Colore granato ma con riflessi molto vivi. Al naso bella complessità dove predomina la parte fruttata di composta di piccoli frutti di bosco, ma anche da cacao e ritorna ancora il tabacco dolce, accompagnato dalla presenza di spezie e note balsamiche con erbe tipiche della macchia mediterranea sarda alloro, mirto. Al palato ricca la parte fresca e sapida, con richiami ai sentori olfattivi, tannino di grana finissima, il finale sembra non finire mai. 15% vol.
Terre Brune Carignano del Sulcis Superiore Doc 2015
Colore rosso rubino intenso, al naso fruttato, con sentori di confettura di amarene prugne e mirtilli, accompagnati da note speziate e di macchia mediterranea, alloro, ginepro, tabacco e cioccolato e liquirizia. Al palato torna la parte fruttata e speziata, dove il sorso pieno ed avvolgente evidenzia una trama tannica vellutata, per un finale piacevole e persistente. 15% vol.
Dulcis in fundo un prodotto che potrebbe “creare dipendenza”, come il:
Latinia Vino da uve stramature 2015
Le uve sono quelle tipiche bianche stramature del Sulcis tra le quali il Nasco, allevamento ad alberello su terreni sciolti e sabbiosi. L’affinamento per alcuni mesi in barriques di rovere francese di terzo passaggio. Colore ambrato accompagnato, al naso complessità, intensità e finezza risaltano sulle note di frutta disidrata (pere, albicocche) e scorze d’arancia candite, e miele di zagara. Continua il suo spettro olfattivo con cannella e di chiodi di garofano. 14% vol.
Aggiornamenti continui sul mondo dell'enogastronomia