Dopo avervi parlato della Classifica dei migliori Spumanti, Coda di Colpe e Falanghina (link), dei migliori Fiano (link), e dei migliori Greco (link) è il momento di passare ai Rosati, Irpinia Aglianico, Campi Taurasini, Campania Aglianico, nella Guida ai Migliori Vini dell’Irpinia.
Ricordiamo sempre l’introduzione e le note metodologiche.
Introduzione
È possibile essere patria indiscutibile di alcuni dei più grandi e longevi vini bianchi italiani, nonché territorio elettivo per rossi da Aglianico atti a sfidare il tempo a loro volta con incredibile capacità evolutiva, e non essere ancora conosciuti e riconosciuti quanto si dovrebbe, in Italia anzitutto e, a cascata, nel resto del mondo?
È il non del tutto risolto paradosso dell’Irpinia: di sicuro in crescita di considerazione, e finalmente sgabbiata dalla “condanna”, durata troppi anni, di dover consegnare – pena vederli considerare “scaduti”, o giù di lì – Fiano e Greco non dell’ultima, ma dell’ultimissima vendemmia, quella portata in casa sì e no due mesi prima delle consegne prenatalizie. Ma non ancora premiata e valutata come meriterebbe nella scala di valori di appassionati e (troppi) addetti ai lavori.
È questo il segnale che emerge lampante dagli assaggi (ben 300 campioni degustati) finalizzati al varo della prima Guida on line all’Irpinia da vino firmata da Vinodabere. Assaggi che certificano una qualità media molto elevata e diffusa sull’intera produzione, ed esaltata poi in diverse punte di eccellenza.
Il Fiano ed il Greco confermano, con i loro campioni di annate meno recenti, le già palesate ottime capacità di evoluzione. E sempre più produttori stanno fortunatamente comprendendo – e coraggiosamente sostenendo – il valore aggiunto di uscire almeno uno o due anni dopo la vendemmia di riferimento con i loro bianchi di punta.
Ottime notizie anche dal Taurasi, il cui ben noto carattere si sposa, finalmente e in molti casi, anche con tannini risolti e di soddisfacente finezza. Ma anche da numerosi Aglianico prodotti nelle DOC di ricaduta arrivano ottimi risultati, con sempre più rilevanti livelli di complessità e lunghezza di beva. Insomma: il lavoro fatto ci ha restituito una fotografia dell’Irpinia davvero molto confortante. La nostra Guida nasce, del resto, proprio con l’intento di divulgare il livello qualitativo raggiunto da territori per i quali esso non è ancora stato universalmente e completamente suffragato. Nei testi relativi agli oltre 100 vini che vi troverete recensiti proveremo perciò a condividere e trasmettere, oltre alle sensazioni ed emozioni ispirate dall’assaggio, anche il senso di una valutazione globale francamente e largamente positiva.
Metodologia
L’impostazione vede confermate le scelte principali. L’obiettivo rimane quello di rivolgersi al consumatore finale, ai ristoratori e tutti gli esercenti dei circuiti commerciali che ruotano attorno al vino. Che abbiamo dunque messo al centro del nostro lavoro, creando delle classifiche per tipologia ed insiemi omogenei, provando a rispondere alle esigenze di chi vuole orientarsi nell’acquisto di una bottiglia o nella costruzione di una cantina o anche di una carta dei vini se titolare di un locale. Non mancano le descrizioni delle aziende e le loro storie, ma solo dopo ciascun vino recensito; per questo alcune – quelle di cantine presenti con più vini – saranno ripetute per non costringere il lettore ad andare a cercarle altrove nella Guida.
Utilizziamo alcuni simboli per spiegare ancora meglio le differenze qualitative tra i vini recensiti.
Abbiamo attribuito 1 applauso a quelle etichette che si attestano tra i 90 ed i 94,9 centesimi (vini decisamente buoni), 2 applausi tra i 95 ed i 97,9 (vini ottimi), e la Standing Ovation tra 98 e 100 (vini eccellenti). I punteggi, essendo frutto di una media di degustazione in panel, possono prevedere anche i decimi di punto. Le classifiche sono in ordine inverso (si parte dall’ultima posizione per arrivare alla prima).
Per rendere più compiutamente comprensibili e trasparenti le nostre valutazioni vi ricordiamo che abbiamo usato una scala di punteggio internazionale (quindi mediamente più alta di quelle in uso in Italia) e che tutti gli assaggi sono stati svolti rigorosamente alla cieca presso l’Osteria Poerio di Roma che ringraziamo per l’ospitalità.
Qualora almeno la metà del panel abbia attribuito il punteggio di 100/100 ad un campione, si è provveduto ad un riassaggio per confermare o meno questo punteggio massimo.
La Squadra
Curatori: Maurizio Valeriani e Antonio Paolini.
I testi che leggerete in Guida sono di:
Ruggero Faliva, Paolo Frugoni, Federico Gabriele, Maurizio Gabriele, Emanuele Giannone, Luca Matarazzo, Daniele Moroni, Gianmarco Nulli Gennari, Antonio Paolini, Pino Perrone, Emanuela Pistoni, Stefano Puhalovich, Franco Santini, Marco Sciarrini, Gianni Travaglini, Paolo Valentini e Maurizio Valeriani.
La Classifica dei migliori Rosati
1
Irpinia Rosato 2021 – Salvatore Molettieri 94/100 (territorio/zona dei vigneti: Montemarano) prezzo a scaffale enoteca 14 euro.
Colore rosa cerasuolo, con note fruttate intense, di ciliegia, frutti rossi e note floreali, speziate e balsamiche. Fresco e sapido con eleganti richiami di frutta rossa. Di ottima bevibilità e scorrevolezza senza rinunciare a materia e complessità.
L’azienda: Salvatore Molettieri
Contrada Musanni – Strada Ofantina 400, Km 15
83040 – Montemarano (AV)
Tel. 0827 63722
email: info@salvatoremolettieri.com
Salvatore Molettieri è uno dei nomi di punta per l’Aglianico irpino, il vino che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Ma l’intera produzione, oggi anche in rosa e bianco, merita rispetto. Coadiuvato dai quattro figli continua con energia a raccontare la storia di una terra che qualche decennio fa viveva nella povertà e nell’abbandono, e che, grazie a persone toste e testarde come lui, è ora annoverata nel Gotha vinicolo d’Italia. Le vigne sono tutte oltre i 500 metri di quota, beneficiando così di grande ventilazione ed escursione termica che donano complessità aromatica a tutti i suoi vini.
La Classifica dei migliori Irpinia Aglianico, Campi Taurasini, Campania Aglianico
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Irpinia Campi Taurasini Salae Domini 2021 – Antonio Caggiano 93,5/100 (territorio/zona dei vigneti: Taurasi) prezzo a scaffale enoteca 23 euro.
Frutto imponente, succoso e denso, tra ciliegie mature e more selvatiche. Poi essenze di chiodi di garofano, noce moscata e viola macerata con la parte floreale a vincere alla fine sulle altre e ribadire che anche in qualsiasi annata si possono ricavare esiti delicati lavorando uve perfettamente sane e dalla corretta maturità.
L’azienda: Antonio Caggiano
Contrada Sala, 4
83030 Taurasi (Av) Italy
Tel: +39 0827 74723
email: info@cantinecaggiano.it
È una delle cantine più belle e fascinose della Campania: si passeggia tra decine di migliaia di bottiglie messe a riposo in nicchie ricavate tra le pareti di pietra. E poi, ovunque, barrique ove affinano i grandi vini di Taurasi: il Macchia dei Goti, il Salae Domini e il Taurì. Il fondatore, Antonio Caggiano è stato per anni appassionato fotografo giramondo, dal freddo dell’Artide al deserto africano, dagli Usa al Sud America. Ma per riapprodare alla vecchia vigna di famiglia (Salae Domini) e ai lavori per le cantine, iniziati nel 1990. Il desiderio che fa da molla è quello di dar voce alla storia e alle tradizioni della amatissima Taurasi. E oggi la stessa cantina è una sorta di museo della cultura vitivinicola. Alla guida c’è adesso Giuseppe (per tutti Pino), figlio di Antonio, sempre affiancato dal padre, a garantire la continuità della accurata interpretazione enologica.
19
Irpinia Aglianico Vigna San Marco 2018 – Scillicampana 94/100 (territorio/zona dei vigneti: San Marco, Montefalcione) prezzo a scaffale enoteca 25 euro.
Da un vigneto (Vigna San Marco) a un’altezza attorno ai 500 metri, con esposizione a Sud, su suolo argilloso misto di arenaria su scheletro calcareo ricoperto da ceneri vulcaniche. Rosso rubino scuro, integro, il vino ha sentori intensamente fruttati e leggere note speziate e “dolci”. Ma poi alla prova del gusto è secco, piacevolmente tannico e di grande struttura.
L’Azienda: Scillicampana
Via Cataldi, 9
83030 – Montefalcione (AV)
Tel. +39 3338778494
email: info@scillicampana.com
I vini Scillicampana nascono da uve selezionate da specifici vigneti dell’azienda. Ogni vino è riconducibile ad un preciso vigneto ed è prodotto nel rispetto dell’andamento climatico dell’annata, con limitati interventi in cantina e con un uso moderato della solforosa. Le bottiglie sono numerate, le tirature limitate. Alla fine degli anni ’90 la famiglia Baldassarre acquista un terreno lungo il pendìo della collina di San Marco, in Via Appia Antica. Sorta di vecchia mulattiera che, percorrendo i confini meridionali di Montefalcione, interseca il comune di Lapìo: è il territorio che coincide con l’antica Apia, da dove storicamente si sarebbe estesa la coltivazione del Fiano alla attuale zona di produzione prevista dal disciplinare.
18
Irpinia Aglianico Il Principio 2015 – Terredora 95/100 (territorio/zona dei vigneti: Montemiletto) prezzo a scaffale enoteca 17 euro.
Nei profumi predominano l’amarena, la mora selvatica e la prugna, insieme a note di chiodi di garofano e pepe nero e leggeri cenni balsamici. Morbido, di buona struttura, ma sostenuto da una piacevole freschezza che ne intensifica la buona persistenza.
L’azienda: Terredora
Contrada Serra – 83030 Serra (AV)
Tel. 0825968215
Terredora, con circa 200 ettari coltivati fra le colline che circondano le valli del Sabato e del Calore, è tra le più importanti realtà produttive dell’intera regione. Si distingue da sempre per una capacità non scontata di coniugare qualità e grandi numeri. Il patrimonio viticolo è sparso nelle aree d’Irpinia più vocate per la produzione di pregio. Rispetto e valorizzazione del territorio non confliggono con la ricerca di uno stile moderno e comprensibile, capace di sedurre anche un mercato internazionale peraltro sempre più esigente.
17
Irpinia Campi Taurasini 2019 – Di Prisco 95,1/100 (territorio/zona dei vigneti: Fontanarosa) prezzo a scaffale enoteca 15 euro.
Derivato da vigne esposte a sud-est, quota tra i 400 e i 500 metri, il vino fa fermentazione in acciaio e affinamento in parte in barrique esauste e botti grandi, perché, spiega Pasquale, il titolare, l’Aglianico è vitigno che “non c’azzecca” col legno nuovo. Profumi intensi di frutta scura, cioccolato amaro, ruggine e polvere da sparo fanno da preludio a tannini ancora irruenti e un impatto avvolgente, di grande complessità e persistenza. Siamo alle solite: il Campi Taurasini di casa Di Prisco è un Aglianico di grande potenzialità (un piccolo Taurasi) che dispiegherà tutte le proprie potenzialità solo dopo alcuni anni di affinamento in bottiglia.
L’Azienda: Di Prisco
Contrada Rotole 27
83040 Fontanarosa (AV)
Tel.: +39 0825 475738
email: info@cantinediprisco.it
Pasqualino Di Prisco fonda l’azienda nel 1994 rilevando i terreni di famiglia. Dai due iniziali oggi la cantina può contare su una dozzina di ettari vitati in diverse zone vocate dell’entroterra irpino, e tutti situati in alta collina, sopra i 500 metri. La produzione totale è suddivisa in dieci referenze (Greco, Fiano, Coda di Volpe e i rossi da Aglianico) e si aggira intorno alle centomila bottiglie annue. Nel corso degli anni Pasqualino è stato affiancato dai figli Giuseppe, Carmen e Michele. Suggestiva la cantina “fatta a mano”, coi mattoni ricavati dalla pietra locale (breccia irpina).
16
Irpinia Aglianico Ventisali 2016 – Cantine Buonanno 95,6/100 (territorio/zona dei vigneti: Irpinia) prezzo a scaffale enoteca 20 euro.
Dopo fermentazione in acciaio a temperatura controllata il vino passa in barrique di rovere francese dove svolge la malolattica. L’affinamento continua poi parte in acciaio (85%) e parte in barrique (15%). Profumi fruttati, con frutti di bosco e ciliegia in evidenza, cui si accompagnano note speziate, fanno da preludio a tannini vibranti ma di ottima qualità e a un finale di beva molto persistente e centrato sulle note fruttate.
L’azienda: Cantine Buonanno
Contrada Ilici
83030 – Venticano (AV)
Tel: 08251686193
email: info@cantinebuonanno.it
Le Cantine nascono – da un’idea di Francesco Buonanno – nel cuore dell’Irpinia, a Venticano, valle del Calore, al confine tra le province di Avellino e Benevento. Oggi anche figli e nipoti del fondatore e avviatore sono impegnati in azienda.
15
Irpinia Aglianico Cretazzo 2017 – Crypta Castagnara 96/100 (territorio/zona dei vigneti: Irpinia) prezzo a scaffale enoteca 12 euro.
L’evoluzione lo trova raffinato e integro, mimeticamente avanti nell’approccio al naso ma solo per gioco (e un poco di riduzione): solo un breve respiro in più ed ecco che il fungo e il pomodoro secchi rinvengono, si affinano le dolcezze di marasca e prugna, svettano cortecce, fiori secchi ed erbe amare. Il sorso è dirimente: tannini morbidi e saporiti, una vena acida-sapida che prende subito il palato e regola lo sviluppo in distensione, senza strappi, né vuoti. Tanta frutta rossa matura e un finale con china, legno di rosa e bergamotto.
L’azienda: Crypta Castagnara
Via Taverna del Monaco 4
83010 – Grottolella (AV)
Tel. +39 0825 671360
email: info@cryptacastagnara.it
L’Azienda Agricola di Sergio Spiniello è specializzata nella produzione di vini indigeni (Taurasi, Fiano di Avellino, Greco di Tufo, Falanghina) che commercializza col marchio Crypta Castagnara Cantine. Le proprietà si estendono nel territorio del Greco di Tufo da un lato e in quello del Fiano di Avellino dall’altro. I 15 ettari aziendali, a circa 600 metri di quota, sono ubicati nei comuni di Grottolella e Altavilla Irpina (in provincia di Avellino). Qui si coltiva anche “L’Aglianichiello di Grottolella”, varietà del vitigno Aglianico, dal grappolo spargolo e dall’acino piccolo e sferico.
14
Irpinia Campi Taurasini 2017 – De’ Gaeta (Kumor) 96,4/100 (territorio/zona dei vigneti: Castelvetere sul Calore) prezzo a scaffale enoteca 20 euro. (nella foto della bottiglia è indicata la 2013 ma noi abbiamo assaggiato l’annata 2017).
Da una vigna a Castelvetere sul Calore a 500 metri di altezza e quindici anni di età, su argille, sabbia e calcare. Lunga macerazione, poi venti mesi in acciaio sono il percorso del vino, che ha note di fiori e frutti rossi e di bosco, macchia e spezie orientali. Croccante e polposo, un filo di alcol in evidenza, ma buona materia, gustoso, sfaccettato, lungo e complesso, conquista in modo particolare con il bell’allungo finale che supera agilmente i limiti dell’annata torrida.
L’Azienda: De’ Gaeta (Kumor)
Via Toppolocozzetto, 1
83040 Castelverde Sul Calore (AV)
Tel. 335 5814696
email: info@degaeta.com
I fratelli De’ Gaeta operano dal 2009 nel vocato comune di Castelvetere sul Calore e si sono affidati all’enologo Vincenzo Mercurio, una certezza nel mondo dei vini campani. Pochi ettari vitati, cinque, ma votati alla massima qualità. Da sempre si pratica qui la viticoltura biologica e l’azienda è ora in procinto di ottenere la certificazione. In vigna non si utilizza alcun prodotto chimico di sintesi oltre allo zolfo e rame.
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Irpinia Aglianico Ischa Piana 2019 – Salvatore Molettieri 96,5/100 (territorio/zona dei vigneti: Montemarano) prezzo a scaffale enoteca 16 euro.
Ampio ed elegante all’olfatto con amarena, prugna e mora mature in grande definizione e sensazioni di muschio, rabarbaro, liquirizia e fondi di caffè. Grande presenza e tensione al palato con tannini infusi e penetranti, non alleganti, caloroso e pastoso nello sviluppo in cui riecheggiano frutta matura e liquirizia in bella campitura di spezie dolci e cenni fumé e terrosi.
L’azienda: Salvatore Molettieri
Contrada Musanni – Strada Ofantina 400, Km 15
83040 – Montemarano (AV)
Tel. 0827 63722
email: info@salvatoremolettieri.com
Salvatore Molettieri è uno dei nomi di punta per l’Aglianico irpino, il vino che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Ma l’intera produzione, oggi anche in rosa e bianco, merita rispetto. Coadiuvato dai quattro figli continua con energia a raccontare la storia di una terra che qualche decennio fa viveva nella povertà e nell’abbandono, e che, grazie a persone toste e testarde come lui, è ora annoverata nel Gotha vinicolo d’Italia. Le vigne sono tutte oltre i 500 metri di quota, beneficiando così di grande ventilazione ed escursione termica che donano complessità aromatica a tutti i suoi vini.
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Irpinia Aglianico La Corte dei Ciccarella 2017 – D’Antiche Terre 96,6/100 (territorio/zona dei vigneti: Irpinia) prezzo a scaffale enoteca 14 euro.
Si parte dal tannino, imponente, ma si viaggia poi col gusto molto avanti. Con la piacevolezza di sentire quelle note, che si erano annunciate quasi aspre, divenire rapidamente avvolgenti e confortevoli. Riverberi di amarene con vene rugginose completano un quadro di bellezza mediterranea.
L’Azienda: D’Antiche Terre
Via Variante Est 74
83030 Manocalzati (AV)
Tel. +39 0825 675689
email: info@danticheterre.it
Azienda familiare, nata nel 1989 conferendo uve ad aziende più importanti. Nel 1993, consapevole della qualità dei propri vigneti (50 ettari distribuiti nelle migliori aree vitivinicole dell’Irpina), ha iniziato a vinificare e imbottigliare in proprio. A guidarla c’è Gaetano Ciccarella che – con il contributo di sua moglie Cinzia Alvino e di papà Vito – ha saputo dare nerbo imprenditoriale al percorso, senza dimenticarne però le radici contadine. La produzione complessiva supera le 500.000 bottiglie essenzialmente suddivise tra Coda di Volpe, Falanghina, Fiano di Avellino, Greco di Tufo e Taurasi; ma non mancano anche vini Igt e un paio di spumanti.
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Irpinia Campi Taurasini Santo Stefano 2017 – Tenuta Cavalier Pepe 96,7/100 (territorio/zona dei vigneti: Luogosano, Sant’Angelo all’Esca e Taurasi) prezzo a scaffale enoteca 19 euro.
Da uve 100% Aglianico. Vigneti di proprietà situati nella zona collinare dei comuni di Luogosano, Sant’Angelo all’Esca e Taurasi, a 350 metri di quota, su terreno argilloso-calcareo mediamente profondo con evidenti affioramenti vulcanici. Note di frutti di bosco e amarene, buona speziatura (liquirizia e sensazioni balsamiche), poi vivace acidità che si bilancia con tannini fini ed eleganti. Finale persistente, anch’esso su note balsamiche.
L’azienda: Tenuta Cavalier Pepe
Via Francesco de Sanctis
83040 Sant’Angelo All’esca (AV)
Tel. 0827 73766
email: info@tenutacavalierpepe.it
Milena Pepe, nata e cresciuta in Belgio, laureata in gestione aziendale ed enologia, torna nel 2005 in Irpinia con l’idea di dare una svolta alla gestione dei vigneti di famiglia. Vent’anni dopo, Milena è una stimata donna del vino, a capo di una delle più rinomate aziende vinicole della zona e della Campania. Volontà, passione e idee chiare sono le fondamenta di un progetto che punta molto sia sulla territorialità dei vini, frutto di lavoro paziente e rispettoso in vigna, sia su un’attenzione non comune ai dettagli dell’accoglienza.
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Irpinia Campi Taurasini Jumara 2020 – I Capitani 96,8/100 (territorio/zona dei vigneti: Irpinia) prezzo a scaffale enoteca 13 euro.
Jumara è l’Aglianico “di mezzo” de I Capitani: quello che, nelle intenzioni aziendali, dovrebbe essere l’anello di congiunzione tra un rosso più giovane e spensierato, e una grande Riserva da lungo invecchiamento. Questa sua “trasversalità” è forse la dote migliore che abbiamo trovato nel calice, dove i profumi, intensi, sono un giusto mix di frutto e spezia; all’assaggio è sapido, ma non impegnativo, di buona tensione acida, ma con una componente fruttata che lo rende equilibrato e piacevole. Insomma, un bell’Aglianico, buono ora e in prospettiva.
L’azienda: I Capitani
Via Bosco Faiano, 15
83030 – Torre le Nocelle (Avellino) – Italia
Tel. +39 0825969182 – Fax +39 0825682542
I Capitani si riferisce al soprannome che deriva per estensione da quello dato a Florindo Cefalo, uno dei fondatori dell’attività agricola agli inizi del ‘900. Sebbene i suoi lineamenti decisi e la sua corporatura robusta avrebbero potuto ispirare molti, non fu un dettaglio fisico a suggerirlo ma il suo carattere. Il fisico era il contenitore ideale per la sua indole naturale, rafforzatasi con il duro lavoro nei cantieri edili di New York, prima del ritorno in Italia. E così, in breve tempo, per estensione tutti i numerosi membri della famiglia, riuniti sotto lo stesso grande tetto a Contrada Bosco Faiano (Torre le Nocelle), divennero i Capitani.
9
Irpinia Aglianico 2017 – Contrada 96,9/100 (territorio/zona dei vigneti: Irpinia) prezzo a scaffale enoteca 14 euro.
Proveniente dai vigneti aziendali siti a Candida, nell’alta Irpinia (tra Montefredane e Sorbo Serpico) ha profumi caldi e fruttati di ciliegia, prugna e mora, con nuance di vaniglia e caffè. Il tannino è fine e levigato, il sorso di buona struttura, per una beva agile e gradevole.
L’Azienda: Contrada
Via contrada taverna, 31 – 83040 Candida (AV)
Tel. Gerardo Contrada: +39 3493744964
Tel. Carmen Manfra: +39 3467531930
email: vinicontrada@gmail.com
Viticoltori dagli inizi del ‘900, dopo due generazioni, nel 2003, fondano l’azienda e varano le prime etichette. Michele e Gerardo sono fratelli, compagni di lavoro, soci e complici: Michele è l’anima più contadina, profondo conoscitore della terra e dei suoi ritmi e si occupa esclusivamente delle vigne; e Gerardo si interessa del commerciale e del marketing, sempre pronto a sperimentare e innovare. Con la collaborazione di Rita e Carmen e la preziosa consulenza dell’enologo Carmine Valentino nascono qui vini di eccellente qualità. C’è anche Mattia, figlio di Gerardo e Carmen e nipote di Michele, che partecipa energicamente all’attività e getta le basi per il futuro.
8
Irpinia Aglianico Guaglione 2021 – I Capitani 97,2/100 (territorio/zona dei vigneti: Irpinia) prezzo a scaffale enoteca 13 euro.
Eccellente prodotto, precisa espressione del territorio e del suo varietale principe. L’Aglianico è così, non ammette compromessi, ma se trova il suo equilibrio tocca vette di assoluta bellezza. Qui, un approccio invogliante di petali di rosa e gelatina di lampone, fa da preludio (e contrasto) al carattere robusto, persino ruvido, e alle acidità elevate e i richiami salini. Gradevole la componente terziaria di tabacco e caffè. Buona la lunghezza.
L’azienda: I Capitani
Via Bosco Faiano, 15
83030 – Torre le Nocelle (Avellino) – Italia
Tel. +39 0825969182 – Fax +39 0825682542
I Capitani si riferisce al soprannome che deriva per estensione da quello dato a Florindo Cefalo, uno dei fondatori dell’attività agricola agli inizi del ‘900. Sebbene i suoi lineamenti decisi e la sua corporatura robusta avrebbero potuto ispirare molti, non fu un dettaglio fisico a suggerirlo ma il suo carattere. Il fisico era il contenitore ideale per la sua indole naturale, rafforzatasi con il duro lavoro nei cantieri edili di New York, prima del ritorno in Italia. E così, in breve tempo, per estensione tutti i numerosi membri della famiglia, riuniti sotto lo stesso grande tetto a Contrada Bosco Faiano (Torre le Nocelle), divennero i Capitani.
7
Irpinia Aglianico Vigna Palatelle 2018 – Nardone Nardone 97,5/100 (territorio/zona dei vigneti: Torre le Nocelle) prezzo a scaffale enoteca 15 euro.
La Vigna Palatelle si trova a Campoceraso, nel Comune di Torre Le Nocelle, su terreni argillosi e calcarei esposti a sud, a 270 metri di quota. Dopo un passaggio in botte grande il vino affina a lungo in vetro. Ha note intense di frutta scura (prugna, amarena, more), caffè, sottobosco, e una lieve affumicatura sullo sfondo. Ricco e schietto, ha tannini grintosi (ancora in via di integrazione), sostanza e acidità in equilibrio, e sciorina cenni di spezie e cacao nel lungo finale. Merita di essere serbato ancora per qualche anno in cantina.
L’Azienda: Nardone Nardone
Via dell’Industria
Frazione Dentecane – Pietradefusi (AV)
Tel. +39 0825965378
Cell.+39 3803561598
email: info@nardonenardone.it
L’azienda Nardone Nardone nasce nel 2006 a Pietradefusi in Irpinia, nell’areale del Taurasi. “Mimmo”, cresciuto in vigna, porta avanti il lavoro impostato dal nonno Domenico e dal padre Vincenzo vinificando uve da aree di proprietà già da tre generazioni e puntando a verace qualità artigianale. I vigneti sono posizionati negli areali di produzione delle tre DOCG: Fiano di Avellino, Greco di Tufo e Taurasi (il rosso in località Campoceraso). Vendemmia e lavori in vigna sono eseguiti manualmente, mentre vinificazione e affinamento sono svolti a Dentecane, nella cantina corredata di showroom e sala degustazioni.
6
Irpinia Aglianico Vigna Quattro Confini 2019 – Benito Ferrara 97,6/100 (territorio/zona dei vigneti: Irpinia) prezzo a scaffale enoteca 18 euro.
Equilibrio unito a sostanza. Il piacere di bere riassunto in un sorso di Aglianico all’ennesima potenza, di quelli che lasciano il segno. La frutta matura (visciole) si unisce ai richiami balsamici mentolati che spingono verso le sensazioni sanguigne del finale. Tannini setosi ne dimostrano il buon grado di maturazione e donano prospettive di longevità.
L’azienda: Benito Ferrara
Frazione San Paolo, 14/A
83010 – TUFO (AV)
Tel.: 0825.998194
emal: info@benitoferrara.it
Da cinque secoli la famiglia Ferrara abita le terre di Tufo, nel cuore della Campania. E da sempre la terra è stata da loro “ascoltata”, capita e messa a frutto. Gabriella Ferrara gestisce l’azienda insieme al marito Sergio. E dai 2,5 ettari iniziali si è passati oggi a 25 ettari. Tutte le superfici vitate per la produzione di Greco ricadono nel comune di Tufo (nella frazione San Paolo) e per la produzione dell’Aglianico nel Comune di Montemiletto.
5
Irpinia Aglianico 2019 – Vigne Guadagno 98,1/100 (territorio/zona dei vigneti: Montemarano) prezzo a scaffale enoteca 13 euro. (nella foto della bottiglia è indicata la 2012 ma noi abbiamo assaggiato l’annata 2019).
Dona sensazioni fruttate con frutti rossi, amarena, ciliegia e prugna in primo piano, ma anche note speziate (pepe nero, chiodi di garofano) e floreali di violetta. Fresco e progressivo, con trama tannica perfettamente integrata nella materia, complesso ed elegante, vale la nostra Standing Ovation.
L’azienda: Vigne Guadagno
Via Amerigo Vespucci, SNC
83030 Taurasi (AV)
Tel. 0825 16 86 379
email info@vigneguadagno.it
Guidano l’azienda i fratelli Giuseppe e Pasquale Guadagno, imprenditori in altri settori, trovatisi in possesso di un vigneto di Fiano a Montefredane, nel cuore dell’areale di produzione della denominazione. Da qui il percorso, partito da una proprietà di tre ettari e caratterizzato dalla volontà di produrre vini unici attraverso una viticoltura attenta e un’enologia misurata il più possibile sul territorio di riferimento. Nel 2010 l’acquisto di vigna a Montefredane, e il varo della prima etichetta. Da questo momento in poi la passione per il vino prende il sopravvento su ogni calcolo iniziale, e si traduce in una produzione allargata anche ad altri vini irpini, tutti da varietà autoctone, con vigneti in conduzione per il Greco di Tufo a Santa Paolina e a Montemarano invece per la produzione del Taurasi.
4
Irpinia Campi Taurasini Candriano 2018 – Colli di Castelfranci 98,3/100 (territorio/zona dei vigneti: Castelfranci) prezzo a scaffale enoteca 20 euro.
Succosità fragranti di amarene sotto spirito, condite da speziature morbide tra pepe verde e liquirizia, sono seguite in successione da pot-pourri di viola mammola e note di caffè e cacao. Convincono e ravvivano le freschezze agrumate di arancia sanguinella e salinità finali. Esprime il meglio per la tipologia: l’assoluta piacevolezza di beva, e vale tutta la Standing Ovation.
L’Azienda: Colli di Castelfranci
Contrada Braudiano 83040 Castelfranci (AV)
tel. 0827 72392
email: cantina@collidicastelfranci.com
L’azienda nasce nel 2002 dall’unione delle famiglie Gregorio e Colucci, viticoltori da generazioni, che decidono di vinificare e imbottigliare in proprio. Siamo a Castelfranci, 30 km ad est di Avellino, zona di alta collina e dalle condizioni ambientali uniche, con inverni rigidi e forti escursioni termiche che favoriscono lunghi cicli di maturazione (le vendemmie dell’Aglianico avvengono a ottobre e nelle annate più fredde anche a novembre, dopo la Festa dei Morti, come da antica tradizione). Non a caso qualcuno definisce questi vini “di montagna”. Oltre all’Aglianico l’azienda produce anche Fiano e Greco.
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Irpinia Aglianico 2019 – Cantine Terranera 98,5/100 (territorio/zona dei vigneti: Irpinia) prezzo a scaffale enoteca 13 euro.
L’azienda ha sede a Grottolella, a nord di Avellino; le vigne invece si trovano a Taurasi, Paternopoli, Montemarano, a quote tra i 400 e i 500 metri. Imbottigliato dopo un anno circa di sosta in botti di rovere e barrique, il Terranera è oggetto poi di un lungo affinamento in vetro. Lo introducono fruttati di ciliegia, amarena, prugna e toni speziati e leggermente erbacei. Morbido e disteso in bocca, ha buon amalgama ed è secco e corposo, di chiara vocazione gastronomica, goloso. Un vino di stile moderno, ma che non rinuncia alla tipicità. Da Standing Ovation.
L’azienda: Cantine Terranera
Via Sandro Pertini
83010 Grottolella AV
Tel. +39.0825.671455
email: info@cantineterranera.it
Le Cantine Terranera si trovano nel cuore dell’Irpinia. La loro produzione complessiva annua è di circa 250.000 bottiglie – distribuite tra Fiano, Greco, Taurasi Docg, Aglianico Doc e Campi Flegrei – e i vigneti sono impiantati in zone collinari dai terreni argillosi e vulcanici. La lavorazione è di stampo tradizionale e le uve coltivate sono quelle che esprimono da sempre le caratteristiche del territorio.
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Irpinia Aglianico Cinque Querce 2019 – Salvatore Molettieri 98,6/100 (territorio/zona dei vigneti: Montemarano) prezzo a scaffale enoteca 20 euro.
Deriva dalle vigne più giovani del cru bandiera aziendale, a Montemarano, circa 500 metri di quota, su terreni argilloso-calcarei. Fa due anni di barrique e botti grandi di rovere, questo “base” della scala di Molettieri che, passando dal Campi Taurasini al Taurasi, arriva alla massima espressione della vigna Cinque Querce, la Riserva. Ma anche qui ci troviamo di fronte a un “caratterino” indomabile, col tipico tannino arcigno specialità della casa, e complessità e materia decisamente fuori scala per la categoria. Naso intenso, frutti rossi (ciliegia), chiodi di garofano, terra, caffè. Poi un impatto caldo, travolgente, e una trama fittissima. Vino da bere, per goderne il massimo, tra almeno tre anni. Ma già da ora è da Standing Ovation.
L’Azienda: Salvatore Molettieri
Contrada Musanni – Strada Ofantina 400, Km 15
83040 – Montemarano (AV)
Tel. 0827 63722
email: info@salvatoremolettieri.com
Salvatore Molettieri è uno dei nomi di punta per l’Aglianico irpino, il vino che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Ma l’intera produzione, oggi anche in rosa e bianco, merita rispetto. Coadiuvato dai quattro figli continua con energia a raccontare la storia di una terra che qualche decennio fa viveva nella povertà e nell’abbandono, e che, grazie a persone toste e testarde come lui, è ora annoverata nel Gotha vinicolo d’Italia. Le vigne sono tutte oltre i 500 metri di quota, beneficiando così di grande ventilazione ed escursione termica che donano complessità aromatica a tutti i suoi vini.
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Irpinia Aglianico Vadantico 2020 – Colli di Castelfranci 98,7/100 (territorio/zona dei vigneti: Castelfranci) prezzo a scaffale enoteca 14 euro.
Da una vigna di vent’anni a Torella dei Lombardi, su terreni argillosi e sabbiosi a un’altezza di 600 metri. Affina per 18 mesi in parte in barrique esauste e in parte in acciaio. È un Aglianico molto tipico, ancora giovane, che gioca sui rimandi ferrosi classici della tipologia e su uno spettro fruttato (di marasca, amarena e prugna), floreale (viola) e speziato (pepe, spezie dolci) con accenni di liquirizia e cacao. Tannino fine, molto levigato per la tipologia; e grande freschezza, che riequilibra e dona un finale lungo, succoso e coerente. Standing Ovation meritata.
L’azienda: Colli di Castelfranci
Contrada Braudiano
83040 Castelfranci (AV)
tel. 0827 72392
email: cantina@collidicastelfranci.com
L’azienda nasce nel 2002 dall’unione delle famiglie Gregorio e Colucci, viticoltori da generazioni, che decidono di vinificare e imbottigliare in proprio. Siamo a Castelfranci, 30 km ad est di Avellino, zona di alta collina e dalle condizioni ambientali uniche, con inverni rigidi e forti escursioni termiche che favoriscono lunghi cicli di maturazione (le vendemmie dell’Aglianico avvengono a ottobre e nelle annate più fredde anche a novembre, dopo la Festa dei Morti, come da antica tradizione). Non a caso qualcuno definisce questi vini “di montagna”. Oltre all’Aglianico l’azienda produce anche Fiano e Greco.
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