Quest’anno l’evento Le Contrade dell’Etna ha dato il via ad una nuova formula. Se per la giornata di domenica è stato possibile assaggiare i campioni di vasca e/o di botte che verranno commercializzati prossimamente o nei prossimi anni, secondo le scelte aziendali, nella giornata del lunedì sono stati posti in degustazione i vini delle annate precedenti, con un viaggio nel tempo di oltre un decennio (dal 2006 al 2017). È stato quindi possibile farsi un’idea sull’evoluzione dei vini etnei. Allo stesso tempo per alcuni è stata una giornata utile per poter rivedere alcuni giudizi sui vini provati nelle precedenti edizioni de Le Contrade dell’Etna . Inoltre l’annata 2017 (molto calda) ha riservato piacevoli sorprese con alcuni vini che riescono a mantenersi freschi e sapidi. Molteplici gli assaggi da fare e per certi versi con dei risultati inaspettati (in positivo), che rendono il mondo del vino sempre più imprevedibile ed accattivante. Etna Brut, Etna Bianco ed Etna Rosso sono stati i protagonisti della seconda giornata della dodicesima edizione de Le Contrade dell’Etna 2019.
Etna Brut
La spumantistica, fino a qualche anno fa tenuta in scarsa considerazione, ha fatto i maggiori progressi, soprattutto per i produttori che hanno avuto la voglia di utilizzare il Nerello Mascalese (in bianco, in rosato ed a dosaggio zero).
-
Saxanigra Brut Rosè 2013 – Destro Vini
Perlage fine e persistente. Profumi di rosa canina, pietra focaia e mela. Di buona struttura, presenta una bella freschezza che lo rende agile e scattante. Buona persistenza.
-
Sosta Tre Santi Etna D. O. C. Brut Metodo Classico 2014 – Tenute Nicosia
Olfattivamente dinamico, con aromi che spaziano dall’erbaceo, alla pietra focaia, alla macchia mediterranea. Buona la freschezza che lo rende piacevole.
Etna Bianco
Quello dell’Etna Bianco, è il mercato dei vini etnei che vanta un grande numero di estimatori, senza trascurare che nella Denominazione è l’unico che possa vantare fino ad ora la dicitura Superiore.
-
Pietra Marina 2015 – Azienda Vinicola Benanti
Pietra miliare dell’Etna Bianco Superiore, un vino che si è ritagliato un posto nella storia della D. O. C. Etna e che ha fatto conoscere e diventare famosi i vini etnei. Grande eleganza aromatica, accenni di roccia vulcanica, sentori canforati e muschiati, con una nota iodata. Sapido e scattante al sorso, con una freschezza che garantisce grande nerbo al vino. Gran vino con prospettive molto interessanti.
-
Millemetri Bianco 2014 – Feudo Cavaliere
Profumi schietti e diretti, con sentori di frutta a polpa bianca e nota marina, accompagnati da lievi accenni di miele di zagara. Ottima personalità e struttura. Lungo con una bella freschezza e sapidità.
Etna Rosso
Impossibile non riconoscere le grandi doti di un vitigno come il Nerello Mascalese, che pur con tutte le varie difficoltà date per la vinificazione, riesce a dare vini di estrema eleganza, piacevolezza, per nulla banali. Tanto è vero che negli ultimi anni spesso si prova a mettere a confronto Etna Rosso e Barolo (Nerello Mascalese Vs Nebbiolo).
-
Etna Rosso 2017 – Stagnitta
Se pur ancora in stato di evoluzione (c’è da considerare che il millesimo è il 2017!) i profumi sono diretti con erbe officinali e ricorda la macchia mediterranea. Armonico ed equilibrato. Lineare e di grande bevibilità. Finale sapido. Ottenere un Etna Rosso elegante e piacevole in un’annata che ha dato principalmente vini molto muscolosi e con gradazioni alcoliche oltre i 14% vol. non è poco.
-
Etna Rosso D. O. C. 2015 – Tenuta Bastonaca
Corredo aromatico ricco composto da humus, nota salmastra, lievi sentori di cappero con accenni floreali. Fresco alla beva, con tannini ancora vibranti. Buona progressione.
-
Etna Rosso D. O. C. – Vasadonna 2006 – Tenute Mannino di Plachi
Bouquet ricco ed intrigante, con chiare note di terziarizzazione (sono quasi tredici anni di invecchiamento). Emergono note di goudron e liquirizia, muschio ed humus. Buona corrispondenza gusto – olfattiva con una freschezza presente e con tannini levigati. Alla beva è lungo con una buona struttura.
-
Etna Rosso D. O. C. Sicilia Tenute San Lorenzo 2016 – Camporè
Pietra focaia, lievi sentori agrumati e finale salmastro. Tannini muscolosi e spalla acida di gran carattere, non nascondono alla beva la sapidità di questo vino che ha grandi potenzialità di evoluzione.
-
Etna Rosso D. O. C. – Reseca 2014 – Gulfi
Note di sottobosco ed aghi di pino, accenni delicati di nota salmastra e di frutta (ciliegia). Gran bella beva, sapido, fresco e con i tannini ben sagomati e calibrati. Lungo e verticale al sorso.
-
Etna Rosso D. O. C. – Feudo di Mezzo 2014 – Calcagno
Avvicinando il calice è un’esplosione di profumi, note fumé e di salmastro, terra bagnata e spezie. Agile e scattante, sapido, le componenti dure e morbide sono ben bilanciate. Uno dei suoi punti di forza è la corrispondenza gusto – olfattiva. Piacevolissimo.
-
Etna Rosso D. O. C. – Vigna Vico 2015 – Tenute Bosco
Molto elegante con ricordi di humus, di china e di aghi di pino. Al sorso è rotondo e di ottima bevibilità. La spalla acida gli conferisce nerbo. I tannini non sono invadenti. Progressione discreta.
-
Etna rosso D. O. C. – Aithos 2010 – Destro Vini
Tannini vellutati ed avvolgenti. Fresco alla beva, ben strutturato ed elegante. Fruttato, con note di liquirizia e con aromi terziari che arrichiscono il corredo aromatico. Profondo e con una progressione piacevole.
Come per tutte le cose importanti si inizia per gioco e poi... si fa sul serio. È dal 2006 che mi sono appassionato e sono stato introdotto nel mondo del vino, GRAZIE a MIO PADRE. Poi per capire qualcosa in più ho seguito un corso e..... nel 2013 ho conseguito il diploma di sommelier. A tutti coloro che sono appassionati di vino, dico che bisogna sempre provare e degustare vini diversi, cercando di capire quello che il vino ci trasmette, soffermandoci sulle sensazioni e sulle emozioni che può dare.
Aggiornamenti continui sul mondo dell'enogastronomia