Quando una cantina, come quella di Terlano, le cui origini risalgono al lontano 1983, con 24 piccoli viticoltori che decidono di fondare una cantina sociale, propone, attraverso la professionalità dell’Agenzia di comunicazione Daviso, alla stampa specializzata l’assaggio dell’ultima annata di tre vini di punta, non si può certo rifiutare. Così una rappresentanza della squadra di Vinodabere, composta da Maurizio Valeriani, Daniele Moroni, Paolo Valentini e Gianmarco Nulli Gennari, si è cimentata nella degustazioni di 3 straordinarie etichette.
Vero è che assaggiare un vino lontano da colui che lo ha creato (ormai viviamo nel periodo delle video degustazioni), fa perdere un pochino di fascino all’esperienza in sé, ma se i vini proposti, sono dei fuoriclasse, questa mancanza viene in parte mitigata.
Ma torniamo a parlare della Cantina di Terlano. Oggi si è giunti a 143 soci che coltivano ben 190 ettari di vigneti, con una produzione annua totale di 1,5 milioni di bottiglie, su terreni che variano in altitudine dai 300 ai 700 metri.
Un produzione che a differenza del passato è per il 30 percento di vini rossi e per il 70 percento di bianchi, per lo più dovuta alla notevole predisposizione dei vitigni a bacca bianca di dare il meglio di sé in questo territorio.
Il Pinot Bianco diventa l’emblema della cantina nel quale si è tanto creduto e con tante soddisfazioni si è stati ripagati, evidenziando non solo le sue grandi qualità organolettiche ma sopratutto la grandissima propensione a durare nel tempo.
E questa proposta ne raccoglie tutti gli aspetti, mostrandoci sfaccettature del Pinot Bianco che grazie alla presenza di Rudi Kofle e Klaus Gasser sono state ben evidenziate.
Ecco il video realizzato della degustazione:
Terminiamo con le nostre conclusoni con i vini assaggiati:
Nova Domus riserva 2017 (60% Pinot Bianco- 30% Chardonnay- 10% Sauvignon)
Note floreali con evidenti sentori di camomilla a cui si accompagnano sensazioni di agrumi, note fumé e di miele di acacia. Una bella nota sapida accompagna la freschezza invadendo il palato, perchiudere con ricordi di albicocca.
Grande Cuvée Terlaner Primo 2017 ( 70% Pinot Bianco- 27% Chardonnay- 3% Sauvignon)
Un vino molto giovane ma dalle grandi capacità di evoluzione. Sappiamo che oggi non è al massimo ma che diventerà buonissimo.
Note fumé ci introducono all’assaggio accompagnate da profumi di frutta, agrume pepe, camomilla essiccata e miele di acacia.
All’assaggio lo Chardonnay si mostra in modo evidente prendendo inizialmente la scena ed evidenziando quelle note legate all’affinamento in legno. Un acidità che non ha eguali lo sorregge in modo egregio facendoci immaginare quale sarà il suo futuro, poi esce fuori la sua eleganza e persistenza che finisce su note di pera.
Rarity 2007 (100% Pinot Bianco)
Uno dei vini più importanti prodotti dalla cantina di Terlano. Il lungo affinamento permette ad un infinità di profumi di espandersi nel bicchiere. Erbe officinali, fiori bianchi, note salmastre pesca e albicocca, note di mela, pera, crosta di pane e gesso che ci ricordano il territorio dello Champagne. Di impressionante mineralità.
All’assaggio freschezza ed eleganza la fanno da padrone per terminare in un finale lunghissimo di pepe nero.