Bella serata e bella degustazione con i vini di Terredora Di Paolo, in compagnia di un bel gruppetto di autori di Vinodabere insieme al produttore Paolo Mastroberadino e al gradito ospite Maurizio Gabriele fondatore del magazine di vino Bordolese.it. Pur adeguandoci alle ristrettezze a cui l’attuale pandemia ci costringe – e quindi riunione in videocomunicazione, ma con il calice in mano (ad ognuno il produttore aveva fatto recapitare i vini da assaggiare) – la serata è stata emozionante e coinvolgente sia per la voglia di rivederci e sia per l’ampia gamma e grande qualità dei vini degustati.
Terredora Di Paolo è una delle più grandi aziende vitivinicole della Campania, i suoi vini abbracciano tutte le denominazioni dei più famosi vini campani: dal Coda di Volpe, alla Falanghina al Greco di Tufo al Fiano (il bianco più amato dal produttore ed a cui dedica una particolare selezione, il CampoRe), fino ai rossi più blasonati, da varie selezioni di aglianico fino all’eccellenza del Taurasi, prodotto in tre grandi cru che puntualmente fanno incetta di premi sulle guide. Questa grande varietà produttiva è “giustificata” da una estensione dei terreni di proprietà – 200 ettari circa – che comprendono le zone più vocate per ognuno dei vitigni più tipici della Campania; questo consente di produrre dei vini di grande qualità con delle punte di assoluta eccellenza. D’altra parte, i livelli raggiunti da questa azienda non sono frutto del caso: il cognome Mastroberardino è uno di quelli che ha contribuito a fare la storia del vino di qualità in Italia. Le prime tracce della loro attività vinicola risalgono a metà del ‘700. Quando, negli anni Ottanta, è stato coniato il termine “Barolo del sud” è al Taurasi dei Mastroberadino che ci si riferiva. Walter Mastroberardino (fratello di Antonio) ha dato origine all’azienda Terredora Di Paolo nel 1994 e Paolo e Daniela sono i figli che oggi la conducono (purtroppo il fratello di Paolo e Daniela, Lucio Mastroberardino, figura di spicco dell’enologia campana e presidente dell’Unione Italiana Vini, è scomparso nel 2013).
Ecco la video degustazione (ringraziamo Sabrina Signoretti per aver montato il video) dove Paolo Mastroberardino riesce a offrire notizie che appassionano tutti coloro che hanno il piacere di ascoltarlo.
Di seguito l’elenco degli assaggi effettuati, che hanno suscitato entusiasmo generale, con punte di “innamoramento” diversificate a favore di un vino piuttosto che di un altro, come giusto che sia in un panel di degustatori numeroso e preparato. Le note di degustazione invece le trovate nel video sopra riportato.
Greco di Tufo D.O.C.G. 2019 “Terre degli Angeli “
Vitigno 100 % Greco proveniente dalla zona di Santa Paolina (550m slm). Vinificato con macerazione a freddo delle uve raccolte nella prima metà di ottobre cui segue fermentazione, a temperatura controllata, del mosto decantato a freddo ed affinamento su fecce fini per qualche mese.
Gradazione 13 %
Fiano di Avellino D.O.C.G. 2019 “Ex Cinere Resurgo “
Vitigno 100 % Fiano proveniente dalle zone di Montefalcione (523m slm) e Lapio (500 m slm). Vinificato con macerazione a freddo delle uve raccolte nella prima decade di ottobre cui segue fermentazione, a temperatura controllata, del mosto decantato a freddo ed affinamento su fecce fini per qualche mese.
Gradazione 13 %
Aglianico Irpinia Doc Rosso 2017 “Corte di Giso”
Vigneti proprietà in Gesualdo. Invecchiato 1 anno in barrique +1 anno in bottiglia
Taurasi D.O.C.G. 2014 “Fatica Contadina”
Vitigno 100 % Aglianico proveniente dalle zone di Lapio (500 m slm) e Montemiletto (600m slm). Vinificazione con macerazione sulle bucce per 10-12 giorni a 28°C. Invecchiato in barrique 18 mesi + 6 mesi botte grande e 2-3 anni in bottiglia.
Colore: rosso rubino intenso.
Gradazione 14 %
Taurasi D.O.C.G. 2011 “Pago dei Fusi”
Vitigno 100 % Aglianico proveniente dalla zona di Pietradefusi (400 m slm, esposizione sud, zona più bassa e calda rispetto alle altre, vini più pronti, misurati e suadenti come acidità ed alcol). Vinificazione con macerazione sulle bucce per 10-12 giorni a 28°C. Invecchiato in barrique 24 mesi + 3 anni in bottiglia.
Gradazione 13,5 %
Taurasi Riserva D.O.C.G. 2008 “CampoRe”
Vitigno 100 % Aglianico proveniente dalla vigna Campore nella zona di Lapio (terreni di argilla pura, clima continentale, esposizione sud-est; una zona con grandi escursioni termiche, ne derivano vini particolarmente longevi). Prodotto nelle sole annate più favorevoli, con uve sottoposte a macerazione a temperatura controllata a 28°C per 12-14 giorni. Invecchiato in barrique 30 mesi + bottiglia.
Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.
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