Il Tour de France può essere considerato di certo uno dei grandi giri di ciclismo su strada e uno tra i più importanti avvenimenti sportivi del mondo. Una competizione che mette a dura prova le qualità atletiche e tecniche dei partecipanti impegnati in percorsi, talvolta tortuosi ed estenuanti, ma capaci di regalare le emozioni di paesaggi unici. Ma cosa accade quando, scherzosamente, si prova ad organizzare “le tour” rendendo protagonista il vino ed accantonando, seppur solo per una sera, la mitica bicicletta? Lo abbiamo scoperto qualche giorno fa a Brylla, il locale romano, nel cuore del quartiere Trieste, che ha scommesso su un nuovo modo di servire e far apprezzare il vino, perché qui, tutti i vini in carta possono essere degustati anche al calice e in altre tre differenti modalità: assaggio (mezzo calice), mezza bottiglia e bottiglia. Tutto questo é possibile grazie all’utilizzo del Coravin, un sistema statunitense che consente di spillare il vino riempiendo gli spazi rimasti vuoti insufflando argon, un gas inerte che blocca l’azione dell’ossigeno. Sistema già in uso presso diverse enoteche del mondo, soprattutto negli Stati Uniti d’America e Regno Unito e che rappresenta in questo winebar uno strumento innovativo così come la possibilità di far valere il c.d. “diritto di tappo”.
Ma torniamo al nostro Tour. L’ospite d‘eccezione della serata, Mauro Mattei – fine Wine Specialists per Ceretto – ha condotto gli ospiti presenti, seduti attorno al bancone centrale, in un percorso di otto tappe così strutturato.
Tappa 1: La Champagne • Champagne Brut NV, Delamotte; Tappa 2: Loira Orientale, Valle della Loira • Sancerre 2016, Vacheron; Tappa 3: La Borgogna del Nord • Chablis En Vaudecorse 2015, Picq; Tappa 4: Il Maconnais, Borgogna del Sud • Pouilly-Fussè 2015 Tete de Cru, Chateau Fuissè; Tappa 5: La Cote de Nuits, Borgogna • Bourgogne Rouge 2015, Alain Michelot; Tappa 6: Loira Centrale, Valle della Loira • Saumur-Champigny 2015, Domaine Antoine Sanzay; Tappa 7: Il Rodano Settentrionale • Cornas 2014 Granit 30, Vincent Paris; Tappa 8: Jura • Cotes de Jura 2011 Savagnin, Berthet Bondet.
Ogni tappa ha avuto il suo fascino, ma, come sempre, a noi piace soffermarci su quelle più emozionanti, quelle per intenderci, che ci hanno lasciato senza fiato!
Champagne Brut NV, Delamotte, degustato in versione magnum, composto per il 55% da Chardonnay, 35% Pinot Noir e dal 10% Pinot Meunier. La maison Delamotte, fondata nel 1760 da François Delamotte, è tra le più antiche aziende di Champagne con i suoi 250 anni di storia. Situata a le Mesnil-sur-Oger, Grand Cru della Côte des Blancs, è famosa per i suoi Chardonnay provenienti dalle vigne di Mesnil-sur-Oger, con un piccolo contributo di uve provenienti da Avize e Oger. Oro brillante dal perlage fine e di lunga persistenza. Il naso è di particolare complessità con note dolci di piccola pasticceria, agrumi, biancospino, mela e con richiami a prorompenti note minerali. Al gusto sorprende per la sua eleganza, freschezza e setosità sostenuta da una vibrante acidità ben bilanciata ad una vena sapida.
Saumur-Champigny 2015, Domaine Antoine Sanzay. Cabernet Franc 100%. Questo vino è ottenuto dalle vigne di famiglia attorno a Varrains, nel cuore delle appelation Saumur e Saumur-Champigny. Dieci ettari coltivati a Cabernet Franc più uno a Chenin. Vino di grande impatto olfattivo. Prugne, cacao, tabacco, liquirizia e humus si rivelano al naso in un armonia elegante e seducente. In bocca conferma e avvalora le aspettative maturate all’olfatto. Grande freschezza ed equilibrio con richiami evidenti di frutta rossa. Finale davvero intrigante.
Cornas 2014 Granit 30, Vincent Paris. Syrah 100%. Il Granit 30 nasce da una pregevole selezione di uve provenienti da vigne caratterizzate da presenza massiccia di granito sbriciolato e da una pendenza del 30%. Rubino luminoso dal bouquet diretto e complesso che regala sensazioni di grafite, lieve affumicatura e accenni pepati. Sorso fresco piacevole e di grande equilibrio che richiama un frutto scuro e croccante. Finale lunghissimo.
Il Tour si conclude e sul podio, senza maglia gialla, sale un altro gradito ospite inatteso e fuori competizione.
Bodegas Toro Albala Don P.X. Gran Reserva 1986, Pedro Ximénez. Dalla bocca piacevole e fresca con richiami di liquirizia, china, orzo e cannella, chiude con dolcezza un simpatico viaggio dandoci appuntamento, chi sa…. al prossimo Tour!
Salvatore Del Vasto & Sabrina Signoretti
“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo.” In queste parole la condivisione di una nostra passione e la voglia di comunicarla. Salvatore Del Vasto, laureato in Giurisprudenza e da sempre appassionato di vino, diventa prima sommelier, poi frequenta il Bibenda Executive Wine Master di Fis e poi consegue il diploma di Master presso l’Università di Tor Vergata in “Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche”. Sabrina Signoretti, laureata in Scienze Politiche, coltiva la sua passione diventando sommelier del vino, assaggiatrice di oli di oliva vergini ed extra vergini e sommelier dell’olio extravergine di oliva dell’AISO. Una delle qualità nascoste, la spiccata attitudine per la fotografia.
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