Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di Fabio Turchetti, un signore vero del giornalismo enogastronomico italiano:
“Carissime, Carissimi,
vi ruberò solo poco tempo per salutarvi e ringraziarvi con affetto.
Per chi non lo sapesse alcuni giorni fa, dopo sedici anni
ininterrotti, la rubrica sul vino inclusa fra le pagine nazionali del
Messaggero di Roma, a mia cura, è stata affidata a quella di Franco
Maria Ricci, Presidente della Fondazione Italiana Sommelier.
A comunicarmi l’allontanamento, presumo deciso dall’editore e/o dal
direttore, nulla di più che una telefonata fredda e sintetica
rivoltami da un nuovo caporedattore, di cui non ricordo il nome, che
mi indicava di soprassedere sull’invio dei pezzi fino a nuovo ordine,
ordine che ovviamente non sarebbe mai arrivato: anche se capisco
perfettamente che la frenetica vita redazionale, nonché il continuo
susseguirsi di notizie su cui dover lavorare, potrebbe spesso non
collimare con l’eventuale perdita di tempo nei confronti di un
collaboratore che si intende congedare su due piedi.
Mi fa comunque piacere constatare come la rubrica sia oggi in
buonissime mani. Come dubitarne, d’altronde, conoscendo quanto abbia
fatto lo stesso Ricci per la conoscenza, la cultura, la divulgazione,
la diffusione e la distribuzione del vino di qualità: elementi,
questi, per cui vorrei anche tranquillizzare quelle voci che hanno
manifestato alcune perplessità su quello che potrebbe rappresentare il
nuovo spazio del Messaggero rispetto ai contenuti trascorsi, tesi a
dar conto e voce a tutte le istituzioni, le associazioni e i principali soggetti del mondo del Bacco nazionale. Ritenere, come
qualcuno sostiene, che affidare una rubrica sul vino al presidente di
una specifica associazione sia come far redigere la cronaca del derby
Roma-Lazio a Francesco Totti, non può che essere frutto di malafede o
di mala informazione: sono certo, anzi certissimo, che proprio grazie
allo spessore umano e professionale e allo spirito accomodante e
democratico costantemente legato al modus operandi di Franco Maria
Ricci, continueranno ad esser raccontate tutte le voci di cui sopra,
così come le diverse guide enoiche pubblicate nel nostro Paese o le
molteplici iniziative che riguarderanno l’AIS così come l’ONAV, Slow
Food oppure la FISAR, per citarne qualcuna. Guardando, com’é costume
del suo Presidente, anche oltre i confini della Fondazione, e
rifuggendo quindi dalla trappola di farne una propria appendice, pur
se collocata su un quotidiano di prestigio.
Non mi rimane quindi che rivolgere i più sentiti auguri ai miei
successori: con voi tutti, comunque, ci si vedrà sicuramente presto,
da qualche parte come sempre.
Ancora grazie del tempo dedicatomi, buon lavoro e in bocca al lupo.
Fabio Turchetti”
foto di Carlo Zucchetti