L’abbinamento maggiormente consigliato con la Fiorentina è il Chianti Classico.
Si, ok, però a me piace cambiare, e a maggior ragione provare nuove sfide. Ospite di Gianni Ugolini, a Firenze, nella casa (privata) della Fiorentina Doc, mi si presenta un dilemma: quale vino portare per fare onore alla bistecca di Gianni?
Il mio imprinting sui vini della Sardegna, in particolar modo di Mamoiada è stato particolarmente vigoroso. Così intenso al punto tale da voler provare un azzardo. E se mi portassi un Cannonau, uno di quelli di una zona vocatissima come Mamoiada?
Devo viaggiare e fa calduccio. Non voglio rischiare e chiedo a mio padre di preparare la sua borsa termica, opportunamente confezionata, e ci piazzo dentro il mio (ehm, nostro…) Teularju Ghirada Cara’Gonare – Barbagia Rosso 2019.
È una bottiglia per la quale nutrivo particolare curiosità, custodita gelosamente da mio padre già da qualche tempo, aspettando l’occasione migliore. Certo, portare un vino di Mamoiada nel cuore della toscanità mi è sembrato quasi sacrilegio, ma mi piaceva l’idea della sfida.
Forse però serve qualche piccola informazione per i meno esperti.
Teularju è un progetto del 2017 della famiglia Sedilesu. Otto ettari coltivati in biologico ad “alberello alto”. Otto ettari di Cannonau divisi in quattro “Ghiradas”, termine sardo utilizzato per indicare un “Cru”. Cara’Gonare, è uno dei due Cru prodotti. Il 2019 è il primo anno di produzione di questo vino, che fa fermentazione spontanea, sette mesi in botti di rovere e ulteriore affinamento in bottiglia.
Ma torniamo alla sfida. Apro per tempo la bottiglia curioso di capire cosa avrò nel calice.
Trovo un approccio olfattivo fatto di eleganza, delle note tipiche del Cannonau ma con note più mature. Un vino che mi berrei tranquillamente anche senza la Fiorentina che sta per arrivare sul mio piatto. Una ottima freschezza, un vino di corpo e persistente con una trama tannica di grande eleganza. Ce la farà con il bisteccone che arriva sul piatto?
Ce la fa, ce la fa. Bistecca e vino sembrano darsi il cambio tra potenza ed eleganza.
Faccio sicuramente bella figura, e anche gli invitati confermano…
Dovrei averne vista un’altra bottiglia, nella cantina di mio padre. Quella me la voglio bere da solo. O meglio in compagnia, ma sul tavolo voglio solo bicchieri. Nessuna sfida e attenzione massima riservata solo a questo vino, espressione di un territorio che ancora non ho avuto il piacere di visitare e del lavoro di una famiglia che, evidentemente, oltre al “saper fare” mette passione nel gratificare la sua terra.