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Guida ai Migliori Vini della Sardegna 2025 di Vinodabere – I Migliori Altri Vini Rossi

Dopo avervi parlato dei Migliori Spumanti (link), dei Migliori Nuragus e Granazza (link), dei Migliori Nasco e Semidano (link), dei Migliori Vermentino della Gallura (link),  dei Migliori Vermentino prodotti nel resto della Sardegna distinti per territorio (link), delle Migliori Malvasia dell’areale di Bosa e alle Migliori Vernaccia (link), dei Migliori Altri Vini Bianchi (link), dei Migliori Vini Dolci (link), dei Migliori Vini Rosati (link), dei Migliori Bovale (link), dei Migliori Mandrolisai (link), dei Migliori Cagnulari (link), dei Migliori Monica (link), dei Migliori Carignano (link), dei Migliori Cannonau (link) è il momento di passare all’ultima sezione della nostra Guida ai Migliori Vini della Sardegna 2025, quella dedicata ai Migliori Altri Vini Rossi.

Introduzione

Quando dal territorio di cui ci si sta occupando, dedicandogli la nuova edizione di una Guida che ormai ha una sua storia pluriennale, viene fuori che uno su otto (e stiamo andando leggermente per difetto) dei vini proposti in assaggio raggiunge l’eccellenza, quella che Vinodabere premia e sancisce con la Standing Ovation, non si può che assegnarne una ulteriore, honoris causa, diciamo così, all’intero comparto vitivinicolo sardo, per come e quanto ha saputo crescere in questi ultimi anni.

I numeri parlano chiaro: circa 800 i campioni assaggiati, di cui 385 entrano in Guida, e la bellezza di 118 centrano la succitata Standing Ovation.

Aggiungeteci che, tra queste, 8 (cioè un vino ogni cento campioni presentati) ha raggiunto il punteggio che non è possibile superare: 100/100.

La crescita del comparto che si mette sotto la lente è, manco a dirlo, stimolo a crescere e affinare anche per chi attraverso la lente della degustazione in panel osserva e giudica.

Ecco allora che, come già fatto per il Cannonau, la Guida sceglie di raccontare per subregioni anche il Vermentino, cercando di focalizzare lo sguardo in modo sempre più preciso e articolato sulle preziose diversità che rendono vero e proprio piccolo continente la Sardegna.

Nelle pieghe dei numeri principali, poi, ecco anche i sintomi delle tendenze. Aumento consistente, in linea con il mercato nazionale, per la produzione di bianchi, con il Vermentino sempre più saldo nella hit parade dei vini più venduti in Italia. La Gallura si conferma terra vocatissima per la tipologia, con 18 Standing Ovation (di cui 2 100/100), ma a ruota emergono poi anche le subregioni del Coros (a Usini un 100/100), la Romangia (5 Standing Ovation) e la Nurra (4 le Standing Ovation).

Grandi sorprese (ma in parte da questo pulpito annunciate e sperate) arrivano dal Mandrolisai (con ben 9 Standing Ovation di cui 3 100/100) e per il mondo del Cannonau belle conferme da Mamoiada (con ben 10 Standing Ovation di cui 2 100/100) e da Oliena (Standing Ovation), ma si comportano a dovere anche altri territori vocati (in particolare Orgosolo, Romangia e Dorgali).

Da segnalare anche l’exploit di un vitigno meno acclamato e noto come il Cagnulari che con 20 referenze in Guida centra ben 5 Standing Ovation).

Il Carignano dal canto suo continua a vedere aumentare il numero di etichette prodotte (peraltro tutte di pregio) ed entrano in Guida 28 vini di cui 9 Standing Ovation. Interessante in queste zone la nascita della Comunità del Carignano a piede franco, che sta facendo un ottimo lavoro per la promozione del territorio.

In linea con un altro trend montante, la produzione di rosati nell’Isola vede aumentare i numeri, ma senza abiure – il che vale molto – di carattere e tipicità, rosati che parlano sardo, per intenderci, e non provenzale (15 i vini in guida, 4 le Standing Ovation).

Tra tanti segnali positivi, uno decisamente meno incoraggiante. Non sul fronte qualità, ma su quello mercato, con i pur eccellenti vini ossidativi bandiera (Vernaccia di Oristano e Malvasia di Bosa) in calo di produzione proporzionale a una minore richiesta, che sta peraltro interessando in negativo praticamente tutti i vini da dessert o (per dirla in altro modo) da meditazione.

 

Ad accompagnarci nel nostro percorso è, in qualità di sponsor, il Consorzio per la Tutela del Formaggio Pecorino Romano (che ha sede in Sardegna, maestra assoluta di caseificazione di tutto il Centro tirrenico), formaggio dal forte profilo di cui esploreremo dopo la pubblicazione della Guida i migliori abbinamenti con le etichette premiate.

 

 

Metodologia

L’impostazione vede confermate le scelte principali. L’obiettivo rimane quello di rivolgersi al consumatore finale, ai ristoratori e tutti gli esercenti dei circuiti commerciali che ruotano attorno al vino. Che abbiamo dunque messo al centro del nostro lavoro, creando delle classifiche per tipologia ed insiemi omogenei, provando a rispondere alle esigenze di chi vuole orientarsi nell’acquisto di una bottiglia o nella costruzione di una cantina o anche di una carta dei vini se titolare di un locale. Non mancano le descrizioni delle aziende e le loro storie, ma solo dopo ciascun vino recensito; per questo alcune – quelle di cantine presenti con più vini – saranno ripetute per non costringere il lettore ad andare a cercarle altrove nella Guida.

Utilizziamo alcuni simboli per spiegare ancora meglio le differenze qualitative tra i vini recensiti.

Abbiamo attribuito 1 applauso   a quelle etichette che si attestano tra i 90 ed i 94,9 centesimi (vini decisamente buoni), 2 applausi   tra i 95 ed i 97,9 (vini ottimi), e la Standing Ovation  tra 98 e 100 (vini eccellenti). I punteggi, essendo frutto di una media di degustazione in panel, possono prevedere anche i decimi di punto. Le classifiche sono in ordine inverso (si parte dall’ultima posizione per arrivare alla prima).

Per rendere più compiutamente comprensibili e trasparenti le nostre valutazioni vi ricordiamo che abbiamo usato una scala di punteggio internazionale (quindi mediamente più alta di quelle in uso in Italia) e che tutti gli assaggi sono stati svolti rigorosamente alla cieca.

Qualora almeno la metà del panel abbia attribuito il punteggio di 100/100 ad un campione, si è provveduto ad un riassaggio per confermare o meno questo punteggio massimo.

La Squadra

Curatori: Maurizio Valeriani e Antonio Paolini.

Revisione dei testi a cura di Pino Perrone.

Attività di redazione web a cura di Daniele Moroni.

I testi che leggerete in Guida sono di: Salvatore Del Vasto, Paolo Frugoni, Maurizio Gabriele, Emanuele Giannone, Luca Matarazzo, Daniele Moroni, Gianmarco Nulli Gennari, Antonio Paolini, Pino Perrone, Emanuela Pistoni, Stefano Puhalovich, Franco Santini, Gianni Travaglini, Paolo Valentini, Maurizio Valeriani.

La Classifica dei Migliori Altri Vini Rossi 

 

9

Rosso Chiaroscuro 2022 – Cantina Mulleri 96/100   (territorio/zona dei vigneti: Sud Sardegna) prezzo a scaffale enoteca 17 euro circa.

Intenso e invitante nel suo impatto olfattivo, il vino, affinato in vasche di cemento per 10 mesi e per i successivi tre in bottiglia, si presenta con intriganti note di frutti rossi, liquirizia, pepe nero, tabacco, cenni vegetali. Vellutato all’assaggio, svela una viva progressione fresca e sapida a sorreggere con delicato equilibrio struttura e morbidezza. Lungo e persistente il finale con ritorni fruttati.

L’Azienda: Cantina Mulleri

Via Silanus, 32

09044 – Quartucciu (CA)

Email:  info@mulleri.it

Tel: 349 6124775

Azienda che lavora secondo tradizione e con passione. I vigneti del Carignano, a piede franco, con piante di circa 70 anni, si trovano sull’isola di Sant’Antioco, isola nell’isola, collegata da un ponte e un istmo artificiale. I nomi dei vini sono stati scelti in onore del premio nobel per la letteratura Grazia Deledda.

8

Rosso Bo&Co 2022 – Mora & Memo  96,5/100   (territorio/zona dei vigneti: Serdiana) prezzo a scaffale enoteca 18 euro circa.

Ottenuto da un blend di uve Bovale e Monica coltivate a Serdiana, un piccolo borgo vicino Cagliari, il vino affina in acciaio e legno. Ha sentori intensi di erbe selvatiche, sottobosco e piccoli frutti rossi. I tannini rotondi ne rendono la beva corposa e morbida, serbando però la giusta freschezza e scorrevolezza in un finale succoso ed elegante.

L’Azienda: Mora&Memo 

Via Giuseppe Verdi, 9

09040 Serdiana, Sardegna, Italia

Tel +39 33 119 7 2266

email: info (@)morememo.it

La tenuta Mora&Memo si trova a Serdiana, a sud est dell’Isola di Sardegna. I vigneti con un’età media di circa 30 anni, coprono una superficie di circa 40 ettari, a pochi chilometri, in linea d’aria, dal mare, su terreni argillosi, sabbiosi e calcarei. Vermentino, Cannonau, Monica e alcuni vitigni internazionali, costituiscono il panorama ampelografico aziendale. Tutti i vini sono prodotti con uve coltivate secondo i metodi della lotta biologica integrata, secondo quella che è la filosofia di  Elisabetta Pala, ovvero quella di “fare vini capaci di esprimere la mia terra ma anche il mio carattere”. Davvero interessanti le raffigurazioni in etichetta scelte per rappresentare i singoli vini. Ai quattro mori, bandiera e simbolo della Sardegna, Mora&Memo contrappone, in modo originale e creativo, le Bandidas, dei personaggi creati dall’estro di Katia Marcias raffiguranti le orgogliose donne sarde ispirate ai grandi valori arcaici della donna nuragica.

7

Altea Rosso 2021 – Altea Illotto 97/100 (territorio/zona dei vigneti: Serdiana) prezzo a scaffale enoteca 27 euro circa.

Da un blend di Cannonau, Carignano, Monica e Barbera Sarda, deriva un vino avvolgente che mostra sentori di frutti rossi e macchia mediterranea, freschezza, sapidità, eleganza ed un bellissimo finale su ricordi iodati.

L’azienda: Altea Illotto

Altea Illotto

via Don Minzoni, 12

09040 Serdiana (Sud Sardegna)

tel. 339 6773628 – 328 5355254

Email: adeleillotto@gmail.com

La scelta di Maurizio Altea (agronomo) e di Adele Illotto (agronoma ed enologa) è stata da subito (sin dagli anni ’90) quella di seguire le pratiche dell’agricoltura biologica. Parliamo di cinque ettari nei Comuni di Serdiana e Soleminis, in provincia di Cagliari allevati principalmente ad alberello e Guyot Poussard (chiamato nella zona carriadroxia cun s’appicamantella), su terreni bianchi, argilloso marnosi. Nessun prodotto chimico di sintesi in nessuna fase della coltivazione. Per mantenere la fertilità del terreno si pratica il sovescio e l’inerbimento temporaneo, nessun apporto proveniente dall’esterno della propria azienda agricola. Solo fermentazioni spontanee e solforosa a bassissime dosi.

6

Cabernet Sauvignon Umbras 2019 – Murrai 97,2/100  (territorio/zona dei vigneti: Monti, Gallura) prezzo a scaffale enoteca 32 euro circa.

Struttura, equilibrio e lunga progressione fresco-sapida per questo Cabernet gallurese di gran corpo e struttura, connotato da un ampio spettro olfattivo. More, ciliegie, spezie dolci, sentori di macchia, cenni balsamici, anticipano un sorso caldo e avvolgente che svela una trama tannica fine e coesa. Lungo e persistente il finale che esalta rimandi speziati e fruttati.

L’azienda: Murrai

località Chirialza, Monti

Email: info@cantinamurrai.com

Tel: +39 84 85 24 21

L’azienda si trova a Chirialza (Monti), in un’area particolarmente vocata della Gallura per il Vermentino, con vigne tra i 150 ed i 200 metri d’altezza, che beneficiano di brezze marine e del maestrale. Oltre al Vermentino si allevano altre varietà autoctone come Cagnulari e Bovale Sardo, e alloctone quali Cabernet Sauvignon, Syrah, Sangiovese e Aglianico.

5

Rosso Lu Nieddu 2022 – Jankara 97,3/100  (territorio/zona dei vigneti: Gallura) prezzo a scaffale enoteca 24 euro circa.

Struttura e personalità per questo vino ottenuto da uve coltivate sulle colline di Sant’Antonio di Gallura (suolo da disfacimento granitico) e affinato in barrique e successivamente in bottiglia. Frutta rossa, prugne, piccoli frutti di bosco, macchia mediterranea, toni speziati sono i sentori che precedono un sorso pieno, avvolgente, morbido, di palese sapidità e freschezza e dai tannini levigati. Buona progressione e chiusura lunga su ritorni fruttati.

L’Azienda: Jankara

Via Regina Elena, 55

07030 Sant’Antonio di Gallura (SS)

email: renato@vinijankara.com

tel. 3287577060

Il simbolo di Jankara è l’antico stemma del “Gallo di Gallura”, che risale all’anno 1116 e appartiene in origine ad uno dei primi Giudici di Gallura, Il Gallo divenne il simbolo di Gallura dopo un patto che fu stretto con I Pisani durante il regime di Costantino e alla data attuale simboleggia l’antica terra dalle montagne di granito. Fondata da Renato Spanu nel 2006, situata nel nord-est della Sardegna, tra le colline dell’Alta Gallura, dopo l’acquisto di 8 ettari di terreno nella “Vena di San Leonardo”, all’interno di questa vena, la vigna di Jankara è situata in un “cru” chiamato “Giannaghe” oppure “Jannaca” nel dialetto Gallurese, che si ritrova davanti ad un altro storico “Cru” della zona chiamata “Karana” a 300 metri di altezza. Da qualche anno l’azienda ha in affitto una vigna a Mamoiada dove sta sperimentando la produzione di Cannonau in area vocata.

 4

Rosso Lugherra 2019 – Chessa 97,5/100   (territorio/zona dei vigneti: Usini) prezzo a scaffale enoteca 32 euro circa.

Deriva da un blend di uve a bacca rossa, a prevalenza Cagnulari, coltivate nel nord-ovest della Sardegna. È il vino di punta dell’azienda. Ha profumi balsamici, note vegetali e di bacche nere. Il sorso è profondo e succoso, il tannino fine e fitto, il gusto amaricante con nuance vegetali e di cioccolato amaro.

L’azienda: Chessa

Via S. Giorgio, 07049 Usini SS

email: info@cantinechessa.it

Tel.: 328 374 7069

In un terroir vocato anche per la coltivazione del carciofo spinoso, da diversi anni Giovanna Chessa lavora con bravura ad attualizzare e implementare la storia agricola di famiglia dimostrando grande sensibilità nella produzione dei vini tipici di Usini, in particolare Vermentino e Cagnulari, senza dimenticare lo storico Moscato dolce.

3

Rosso Shardana 2020 – Cantina Santadi 98/100   (territorio/zona dei vigneti: Sulcis) prezzo a scaffale enoteca 26 euro circa.

Carignano all’85% con saldo di Syrah coltivati ad alberello e spalliera nel basso Sulcis, su terreni sabbiosi e calcarei. Matura in barrique di vari passaggi per un anno. Frutta (mora, lampone) e fiori appassiti all’olfatto, con delicate sfumature speziate (pepe e vaniglia) e affumicate, infine caffè e tabacco. Sorso carnoso, deciso, ricco. Finale armonico e potente, molto equilibrato. Chiede cibi di una certa struttura, e la tradizione gastronomica sarda non ne è certo sprovvista. Standing Ovation senza discussioni.

L’azienda:   Cantina Santadi

Via Giacomo Tachis, 14 – 09010 Santadi

email: info@cantinadisantadi.it

tel. +39 0781950127

Nata negli anni Sessanta del Novecento, è probabilmente la cantina sociale del Sulcis più importante da un punto di vista storico, con un ruolo pionieristico per la valorizzazione del Carignano in termini di qualità e potenziale commerciale. È qui che Giacomo Tachis creò nel 1984 il Terre Brune, uno degli ambasciatori del vino sardo nel mondo. Oggi la via a fianco della sede aziendale prende il nome del celebre enologo. I soci sono circa 200, il patrimonio vitato (Vermentino compreso) è di ben 600 ettari.

2

Syrah Marganai 2021 Arriali di Paolo Pitzolu 98,4/100  (territorio/zona dei vigneti: Iglesias) prezzo a scaffale enoteca 30 euro circa.

 

Syrah con piccolo saldo di Merlot e Carignano, provenienti dalla Trexenta e dal litorale del Sulcis, con suoli vulcanici ricchi di componenti minerali. Lavorato al 30% cime grappolo intero, fa fermentazione e affinamento in tonneau da 500 litri di secondo passaggio per 14 mesi e in barrique di rovere francese esauste per 10 mesi. Speziato al naso, con decise note balsamiche e di frutti scuri, al sorso coniuga armoniosamente potenza ed eleganza, con una lunga persistenza fresca e sapida, e bei ritorni di spezie e frutti del bosco. Standing Ovation in scioltezza.

Azienda: Arriali di Paolo Pitzolu

via Dublino, località Martiadas, 22,

09016 – Iglesias (SU)

Tel: +39 328 838 4220

Email: info@arriali.com

Paolo Pitzolu, enologo, è il fondatore di questa piccola realtà di Iglesias. Il suo approccio, da garagista, gli consente di produrre vini di carattere. Il focus è sul Carignano, senza disdegnare il Vermentino ed il Moscato. Eccellente anche la sua interpretazione del Syrah.

1

Rosso Contusu 2021 – Tenute Cossedda 98,8/100  (territorio/zona dei vigneti: Ussana, Sestu e Samatzai) prezzo a scaffale enoteca 23 euro circa.

Originale e riuscito blend di Barbera Sarda-Bovale-Cannonau-Monica, odora intensamente di prugne, resina, spezie, sottobosco, rosa passita. Gusto ricchissimo, calore alcolico ben bilanciato da freschezza e succosità, tannini fitti, chiusura lunga e avvolgente, leggermente amarognola. Vale la nostra Standing Ovation.

L’azienda: Tenute Cossedda

Vico I° Roma, 24

09028 Sestu (CA)

Email: info@tenutecossedda.it

Tel: 391 3103796

Da quasi 70 anni la famiglia Cau coltiva l’uva nelle tenute di Ussana, Sestu e Samatzai, a nord di Cagliari. Mantenere intatte le tradizioni e la storia del territorio, ma con un’apertura verso l’innovazione, sono la base su sui si incentra tutta l’attività vitivinicola. La produzione si basa esclusivamente sui vitigni tipici e autoctoni del Sud Sardegna: Vermentino, Bovale, Cannonau, Monica, Barbera di Sardegna.

 

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