Gironi divini la manifestazione che vede il vino abruzzese protagonista ha concluso il suo primo passaggio, quello tecnico, dove degustatori professionisti hanno avuto modo di confrontarsi con le ultime annate della viticoltura del territorio, seguirà in agosto la parte dedicata agli appassionati che avranno modo di assaggiare e decretare i vini che più sono piaciuti.
Un evento che rispetto alla scorsa edizione, a cui siamo stati presenti, ha visto il confronto schietto e leale tra operatori, degustatori e produttori in assaggi rigorosamente alla cieca. Una metodologia nuova per i produttori che hanno avuto la possibilità di confrontarsi senza conoscere a priori quale fosse il loro vino. Un confronto che oltre ad analizzare i diversi campioni, ha permesso di comprendere meglio quale orizzonte si prospetta per la viticoltura abruzzese.
La nascita della sottozona DOC Terre di Casauria, la valorizzazione della DOCG Colline Teramane, i diversi stili nella vinificazione, sono stati gli argomenti su cui ci si è confrontati e la presenza dei produttori, ci ha dato la possibilità di mettere a nudo problematiche e valorizzare certezze, con confronti diretti ma sinceri allo stesso tempo.
Gli assaggi del primo giorno ci hanno mostrato le grandi potenzialità dei vini bianchi abruzzesi, sia nell’immediato che nel futuro, proponendoci, in alcuni casi, esempi di invecchiamento che hanno permesso al vino di evolversi e regalare nuove emozioni.
L’incontro avvenuto il primo giorno presso Sabatini Beverage, alla presenza di un nutrito manipolo di produttori, Torre dei Beati, Tenuta i Fauri, Olivastri, Massetti, Caprera, Masciarelli, Zaccagnini, Rapino, Radica, Cataldi Madonna, Vigna Madre, ha evidenziato una loro voglia di sperimentare, alla ricerca di vini sempre più dinamici per quel che riguarda i bianchi, ma allo stesso tempo rimanere legati al passato, soprattutto per il Montepulciano d’Abruzzo con vini ricchi e potenti.
Ancora tanta disomogeneità nel Cerasuolo d’Abruzzo, il vino rosato per eccellenza, che vede alcune etichette esprimere la tradizione con classe ed eleganza, a cui, purtroppo, si contrappongono interpretazioni non ancora molto chiare.
Ma Gironi divini non è solo confronto, ma anche convivialità, così le cene dopo la fine delle singole sedute di assaggio divengono momento di relax tra chi ha assaggiato e chi ha prodotto il vino, e l’incontro svoltosi presso l’Osteria La Parigina a Tagliacozzo ne è un esempio lampante.
La mancanza di vino in tavola, sostituito dalle birre artigianali di un piccolo produttore abruzzese, Fermento Marso, è stato l’esempio del clima che si è voluto istaurare. Di questo birrificio abbiamo apprezzato
la birra Cask Ale, morbida e fruttata allo stesso tempo, caratterizzata da note maltate e setose, equilibrata e delicata nel finale.