L’Eur e il Salone delle Fontane come scenario. Una folla di professionisti delle varie categorie del mondo vino. E un assortimento davvero notevole (con estensione agli spirits, di cui racconteremo a parte). È la sintesi della giornata organizzata dal Gruppo Meregalli a Roma durante l’evento 100VINI ROMA:. Con dentro anche una Masterclass di intrigante livello dedicata a uno dei nomi sacri della Cote du Rhône: la maison Chapoutier. Eccone in sintesi il ritratto e i riscontri sui vini presentati.
La storia
“Fac & Spera” ( Fare & Sperare) è il motto che contraddistingue la Maison M. Chapoutier, un’azienda situata a Tain-l’Hermitage nella regione del Rodano in Francia, che ha visto iniziare la sua opera nel lontano 1808, anche se solo nel 1879 Polydor Chapoutier acquistò i suoi primi vigneti e ne iniziò l’attività reale.
La sua vera crescita nel mondo vinicolo è iniziata a partire dal 1990 con Michel Chapoutier, che partendo da una produzione di 1.000.000 di bottiglie annue e 40 ettari di vigneti di proprietà è riuscito ad arrivare ad un produzione di 10.000.000 di bottiglie e un’estensione territoriale pari a 450 ettari di vigneti parsi in ben 10 regioni.
Un’azienda in regime biodinamico per la stragrande maggioranza dei terreni, circa 350 ettari, che ha ottenuto anche la certificazione Demeter e può vantarsi di essere la più grande azienda biodinamica a livello mondiale.
I vigneti sono ubicati in Francia in particolare nel Rodano settentrionale e meridionale oltre ad alcune denominazioni a Roussillon, Provence e persino in Australia ( vigneti acquisiti nel 1990).
Chapoutier è stato tra l’altro il primo produttore di vino a introdurre il braille sulle sue etichette, a partire dal 1994 con il vino Hermitage Monier de la Sizeranne. Nel 1996 questo accorgimento è stato ampliato a tutti i vini imbottigliati e venduti dalla cantina Chapoutier.
Ecco quelli degustati a Roma durante il Meregalli day.
Chàteau des Ferrages Mon Plaisir 2018 rosé – Cote de Provence Sainte Victoire AOC
Su un terreno argilloso-calcareo nasce questo rosé da uve Grenache, Syrah e Vermentino. Acciaio e aggiunta di CO2 per un vino di facile beva tipico dei rosé della Provenza e con note agrumate che ben ne incorniciano la freschezza.
Condrieu Invitare 2017 – Viogner 100%
Dalle colline sudorientali e terreni scistosi e granitici nasce questo bianco che fermenta in acciaio e invecchia per 12 mesi in botti (15% nuove e 85% vecchie). Espressione inequivocabile del vitigno con note di albicocca in evidenza da subito. Dinamicità e mineralità sostengono e pilotano verso un finale di frutta matura.
Ermitage de l’Orée 2012 – Marsanne 100% – 15.000 bottiglie.
Da terreni alluvionali di origine glaciale nasce un vino che fermenta per metà in vasche d’acciaio e per l’altra metà in botti da 600 hl prima di affinare per un anno in botti cui appena il 20% nuove. Le note di mela la fanno da padrone, ricchezza e freschezza sono i temi dominanti dell’assaggio. Intrigante il finale di mandorla amara
L’Esquerda 2017 – Syrah, Grenache, Carignan –
Le uve nascono su un terreno granitico a 350 metri di quota, una macerazione sulle bucce per 4 settimane ne caratterizza il
processo produttivo completato dall’affinamento lungo 12 mesi per il 10% in botte e il 90% in vasca di cemento. Profumi di frutti di bosco ,con la mora in evidenza, si accompagnano a note di caffè, cioccolato e macchia mediterranea. Un buon tannino si accompagna a freschezza e sapidità e il finale lungo su note leggermente amare lo rendono sempre più coinvolgente.
Cornas les Arènes 2015 – Syrah 100% –
Nasce in gran parte da un terreno granitico cui si aggiungono due parcelle di natura alluvionale. La ricetta prevede macerazione delle uve in vasche di cemento per 4 settimane, poi un affinamento di 15 mesi per l’80% in botti di rovere francese e il restante 20% ancora in cemento. Profumi di mora e mirtillo selvatico si alternano a note speziate, un tannino ancora vivace si accompagna ad una nota acida ancora molto viva. Bello il finale che riprende e rilancia il ricordo del mirtillo.
Hermitage La Sizeranne Magnum 2014 – Syrah 100% – magnum – 30.000 bottiglie
Un vino sopra le righe che nasce da terreni alluvionali di matrice calcarea, granitica e sabbiosa. Dopo la diraspatura il futuro Sizeranne fa una macerazione sulle bucce per 5 settimane in vasche di cemento, subito dopo affinamento per 18 mesi in cemento (15%) e botte grande (85%). Un tripudio di profumi marca da subito l’assaggio, con spezie, note di macchia mediterranea e frutta rossa in evidenza. Elegante nella sua complessità, il vino ha scheletro e tannico elegante, ben sorretto da ricchezza e freschezza.
Ermitage Le Méal 2011 – Syrah 100% – 13.000 bottiglie
Da terreni ciottolosi e argillosi posti al confine tra le Alpi e il Massiccio Centrale. Il Méal sta sulle bucce per 5 settimane prima di affinare per 18 mesi in botti nuove (15%) e di secondo e terzo passaggio (85%). Il vino sciorina da subito la sua complessità, ma all’assaggio, pur evidenziando una bella dinamicità ed eleganza, non sembra aver ancora trovato il pieno equilibrio: vale però la pena di attenderlo ancora per alcuni anni.
Una nota a margine: la denominazione Ermitage è in alcuni vini scritta con H e in altri senza: un fenomeno, l’aggiunta della h, legato all’importanza del mercato inglese, e alla necessità di adattare le etichette alla modalità di pronuncia (hermiteig, con l’aspirata iniziale) del cliente decisivo per le sorti e il successo della tipologia. Oggi l’azienda ha deciso di utilizzare i due modi acquisiti di scrivere in etichetta per differenziare l’età dei vigneti, riservando a quelli di almeno 80 anni la dizione Ermitage e alle meno ‘anziane’ (ma almeno cinquantenarie) la Hermitage
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