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Pasticceria – Flamigni presenta il suo “Aperitivo Italiano” – L’Incontro tra il dolce e la gastronomia regionale

Flamigni, la storica azienda dolciaria nata a Forlì nel 1930, da sempre espressione di competenza, artigianalità ed eccellenza, ha deciso di lanciarsi in una nuova avventura, mettendo a disposizione le sue conoscenze nell’ambito dolciario per rivoluzionare il concetto di “Aperitivo Italiano“.

La sua proposta si fonda su una serie di dolcetti o biscotti, che interpretino le eccellenze gastronomiche italiane la cui peculiarità è l’associazione tra il dolce e il “non dolce” con il fine di asservirli ad uno dei momenti più apprezzati dal popolo italiano e internazionale: l’aperitivo.

Un’azienda che deve la sua fama inizialmente al torrone, quando Marco Buli decide di farlo divenire  l’emblema della regalistica di alta qualità, posizionandosi in un mercato “nuovo” il cui compito era di valorizzare l’arte pasticcera considerandola un dono prezioso.

Per poi proseguire negli anni ’80 con la valorizzazione di uno dei prodotti da forno per eccellenza, il Panettone, a cui  lega il concetto di “confezionamento di alto livello” per farne anch’esso un elemento della regalistica di qualità.

Sono gli anni ì90 quando i figli di Marco, Renata e Massimo, entrano in azienda puntando sulla necessità  di farsi conoscere in tutto il Mondo ma sempre puntando sulla qualità e sul packaging.

Oggi, la Pandemia ha generato in Massimo la voglia di perseguire nuove strade, cosi a partire dal 2019 le idee che pian piano prendevano forma nella sua testa si iniziano a realizzare.

Quell’idea di aperitivo cosi legata al mondo del vino, appannaggio esclusivo di prodotti gastronomici locali, vuole essere la chiave di svolta di un nuovo modo di stare insieme e allo stesso modo di conoscere e farsi conoscere. Il salato che si lega al dolce, un connubio talvolta difficile da realizzare, che va capito, apprezzato e gustato allo stesso tempo. Un modo nuovo di  esplorare gli aspetti di una territorialità che trova la chiave del successo nel divenire espressione di un paese, l’Italia, per evidenziarla ancor di più in tutto il Mondo.

Così al Ristorante Al Ceppo di Roma, grazie a PR -Comunicare il Vino abbiamo avuto modo di approfondire insieme a Massimo Buli e Camillo Serena, questo nuovo modo di intendere l’aperitivo, un progetto rivolto sia al canale Retail che a quello Ho.Re.Ca. di alta fascia.

Ci troviamo davanti ad 8 proposte di “biscotteria regionale alternativa” che avranno modo di crescere con il passare degli anni, che vogliono far percorrere un giro ideale della nostra penisola attraverso piatti tipici regionali.

Abbiamo così :

Il Piemontese, un mini cookie salato con Nocciola Piemonte IGP e Peperone che a nostro avviso risulta molto delicato sul fronte della nocciola mettendo in forte risalto il peperone, anche se questo disequilibrio tra i due ingredienti riesce a controbilanciare in modo netto le note burrose che caratterizzano il cookie.

Il Meneghino, omaggio alla cucina milanese, ovalino salato con farina di riso e Zafferano, in questo caso è il nettare giallo a farla da padrone caratterizzandone l’assaggio fino in fondo.

Il Fiore di Riviera: siamo andati in Liguria, e il frollino salato con olive taggiasche e basilico, ne è degna rappresentazione.

L’Emiliano, un pasticcino salato con parmigiano reggiano e spinaci; le note dolci sono ben contrastate dalla nota decisa di uno dei formaggi italiani più conosciuti nel mondo.

Il Toscano, vuole da subito rappresentare la regione attraverso la forma, così il cantuccio salato si arricchisce di mandorle salate e rosmarino. Intrigante la nota di erba officinale, un pochino troppo poco spinta invece quella della mandorla.

Il Cacio e Pepe, un frollino salato con pecorino romano e pepe, evidenzia un contrasto evidente tra note salate e dolci, che vede le prime prevalere nel finale.

Il Vesuviano: non abbiamo dubbi ad identificare il territorio con questo ovalino piccante con pomodoro e origano, la dolcezza passa in secondo piano appena lo si assaggia, con quella nota piccante dovuta al peperoncino che stimola ad un nuovo assaggio.

Terminiamo con Il Siciliano, un mini cookie con pistacchi e capperi, inizialmente abbiamo l’impressione che nulla abbia a che fare con i precedenti assaggi, con un pistacchio che ben si associa al dolce del biscotto, ma poi quasi dal nulla si fa strada la vena intensa del cappero che ci invade il palato e ci lascia ricordi di quella meravigliosa regione isolana.

Un modo di approcciarsi all’aperitivo diverso, che ti lascia spiazzato al primo morso, ma che pian piano ti spinge a lasciarti andare per capire e il provare e riprovare ne diviene la chiave di lettura. L’utilizzo del vino, nel nostro caso L’Eccezione 60 Brut Nature del Podere La Regola, (Manseng e Chardonnay)  diventa il giusto compagno di questa avventura così diversa ma così intrigante allo stesso tempo.

Ma Flamigni non  si ferma qui, ha deciso di spingersi oltre, interpretando oltre le eccellenze regionali anche prodotti DOP E IGP, con un pasticcino che diviene l’involucro del prodotto e che in alcuni casi scompare, così abbiamo:

Il Pasticcino ripieno con Gorgonzola DOP:  si è dovuto lottare molto con il Consorzio per avere l’autorizzazione ad fregiarsi del nome, ma ne è valsa sicuramente la pena.

Il Pasticcino ripieno con Radicchio rosso di Treviso IGP:  lo troviamo molto delicato, forse troppo, ma l’azienda ci ha confidato che importanti brand del lusso lo hanno già richiesto.

Il Pasticcino ripieno con acciuga del Cantabrico: chiamarlo dolce è sviante, l’acciuga è protagonista da subito, la si percepisce nettamente, ti invade il palato e non ti lascia più, si necessita di una bolla importante per accompagnarlo.

Il Pasticcino ripieno con Caviale italiano: abbiamo raggiunto il massimo, i profumi iniziali sono burrosi, poi appena lo mettiamo in bocca una nota salata prepara i nostri sensi a quell’esplosione di sapore che solo il caviale sa generare, strepitoso.

Che dire di questa esperienza, genererà nel pubblico molti pareri contrastanti, ci siamo avventurati in un mondo poco conosciuto, dove dolce e salato vogliono muoversi all’unisono. Unica certezza un modo nuovo  per parlare di una nazione e dei sui prodotti e piatti tipici: l’Italia.

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Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.

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