Come i 7 nani o i 7 samurai ora anche la formazione di produttori del Bordò marchigiano si completa con il settimo arrivato: si tratta dell’azienda Dianetti che con la vendemmia 2014 ha appena presentato la sua versione di questo vino fatto appunto con questo vitigno riscoperto e valorizzato nei primi anni 2000 da Marco Casolanetti.
Lo stesso Casolanetti ha nel tempo aggregato una piccola ma valorosa pattuglia di amici/produttori con cui ha condiviso il progetto e il vitigno, parente stretto della Grenache ovvero del Cannonau; la provenienza è probabilmente legata alla migrazione dei pastori sardi che lo hanno così diffuso nel Piceno.
Dicevamo dei produttori che già producono questo vino: Oasi degli Angeli (Marco Casolanetti ed Eleonora Rossi), Le Caniette (Giovanni Vagnoni), Poderi San Lazzaro (Paolo Capriotti), Valter Mattoni e Clara Marcelli (Emanuele e Daniele Colletta), Pantaleone (Francesca e Federica Pantaloni e l’enologo Peppe Infriccioli).
Michelangelo Bordò 2014
A questi ora si aggiunge l’azienda Dianetti con il Michelangelo Bordò 2014, prodotto in quantità omeopatiche (260 bt.) ma probabilmente in incremento (misurato) nelle successive vendemmie.
Intanto diamo conto di quello che abbiamo assaggiato in anteprima.
Dianetti – Michelangelo Bordò 2014
Il vino si presenta di un bel rosso rubino già con riflessi aranciati, il colore è quello tipico del vitigno e già da questo si comprende che la materia prima è stata rispettata, il profumo è intenso e variegato: si passa da note spezie orientali e note di fiori rossi integri, note di erbe aromatiche fresche, l’impatto è di buona freschezza, qualche nota agrumata accompagna un sorso gustoso anche se non amplissimo: la prima annata non è stata benedetta da una vendemmia facile e generosa e a questo forse si deve una piccola mancanza di polpa e di profondità, compensata però da una grande eleganza. Esordio incoraggiante!