Quando si è invitati a partecipare a un evento come quello organizzato a Sorrento da Stock Italia, segnatamente dal suo dinamico amministratore delegato Marco Alberizzi, non si sa da dove iniziare la narrazione tante sono le sorprese offerte dall’occasione.
Innanzitutto nell’apprendere che dal mese di aprile Stock Spirits Italia ha un accordo di distribuzione con Beam Suntory, foriera di un portfolio di grandi brands internazionali come Jim Beam, Maker’s Mark, Laphroaig, Bowmore, Hibiki, Toki, Roku, Larios, Yamazaki, Couvoisier e Midori.
Accordo che, oltre ad arricchire l’offerta di Stock Italia, si aggiunge a quello in essere dell’Europa centro-orientale tra Stock Spirits Group e Beam Suntory.
E inoltre nel partecipare alla presentazione di molti di questi nuovi prodotti in una location prestigiosa e famosa di Sorrento, vale a dire l’Hotel Majestic Palace, aperto per l’occasione per noi ospiti insieme alla terrazza Dry Martini e al ristorante stellato Don Geppi.
Capirete quindi che stiamo parlando di diverse eccellenze che si incrociano in un unico evento.
I partecipanti: rappresentanti qualificati della stampa e degli operatori di settore accolti e intrattenuti da un pool di responsabili e organizzatori di tutto rispetto.
Oltre al già citato A.D. di Stock Italia Marco Alberizzi, l’ufficio stampa di Stock, il patron dell’ Hotel Majestic Palace Lucio D’Orsi, anche bar manager della terrazza Dry Martini (della Catena internazionale dei bar Dry Martini di Javier de las Muelas), dello chef del Don Geppi Mario Affinita e dello staff tutto dell’hotel, del bar e del ristorante.
Tutti impegnati in una sfida (gradevolissima) di alto profilo: preparare in abbinamento ai piatti dello chef Mario Affinita una serie di cocktail creati appositamente con i prodotti del nuovo portfolio Stock – Beam Suntory.
Anfitrioni e presentatori di eccezione di queste proposte eno-gastronomiche l’A.D.di di Stock e Lucio D’Orsi che non si sono risparmiati pur di offrire agli ospiti il meglio delle della loro competenza.
Va detto che caratteristica tipica del Don Geppi è proprio il “pairing”tra cocktail e creazioni dello chef, forse uno dei primi esempi del genere in Italia e comunque marchio di fabbrica del patron Lucio D’Orsi.
Bene, a questo punto sarà utile distinguere i momenti dell’evento per meglio comprenderne lo svolgimento.
Parleremo perciò del dell’accoglienza nella hall, della visita al giardino dell’hotel,degli aperitivi in terrazza e della cena a bordo piscina al Don Geppi.
HALL
Luogo dell’accoglienza dei partecipanti e delle presentazioni nonché del primo contatto con le delizie del bar Dry Martini.
Per quanto ci riguarda, abbiamo qui degustato in anticipo sull’aperitivo ufficiale un Gin che davvero ricorderemo come uno dei nostri migliori assaggi della serata sia in assoluto sia rispetto al mondo dei Gin.
Si tratta del Roku, Gin made in Japan, che sin dal packaging si fa notare per la forma esagonale della bottiglia che richiama il nome.
Roku infatti significa Sei, come i lati della bottiglia e come le Sei essenze tipicamente giapponesi che si aggiungono a quelle abituali del Gin: foglie e fiori di ciliegio, foglie di tè giapponesi, pepe del Sichuan e bucce di Yuzu, un mandarino giapponese.
Essenze che si accompagnano a Ginepro, Coriandolo, Angelica, Cannella, Cardamomo, bucce d’arancio e limone.
Immaginate la freschezza di questo distillato che si fa apprezzare soprattutto per l’eleganza e la delicatezza.
Noi lo abbiamo assaggiato in versione Gin tonic con due diverse acque toniche di cui una al pepe rosa e anche da solo, liscio senza ghiaccio, e ne siamo rimasti decisamente colpiti.
IL GIARDINO
Non poteva mancare una piccola visita guidata al verdissimo giardino dell’hotel che Lucio D’Orsi ci ha presentato con dovizia di spiegazioni e simpatica arguzia.
Si tratta di un giardino dedicato in gran parte ad alberi di arancia amara i cui frutti vengono utilizzati sia in cucina sia per i cocktail e che fungono anche da innesto per alberi di limone, più delicati e sensibili alle muffe che possono attaccare il tronco.
A questi sia si affiancano alberi di noce circondati da cespugli di ortensie e di piante officinali.
Una parte del giardino è coltivata a orto con predominio della varietà di pomodoro cosiddetta “cuore di bue“, una specialità della zona.
Last but not least, un ulivo millenario davvero maestoso e molto fotografato.
LA TERRAZZA DRY MARTINI
La vista che si può godere dalla terrazza dell’hotel è veramente spettacolare sia perché spazia tutt’intorno a 360° sia perché si apre sul Golfo di Napoli con un Vesuvio imponente che sembra sorgere direttamente dal mare.
In quest’ambiente delizioso abbiamo potuto gustare a mo’ di aperitivo una particolare versione del Gimlet (cocktail a base di gin, succo di lime e sciroppo di zucchero), per l’occasione denominato Fox Trot per l’aggiunta di granita di limone agli altri ingredienti.
Davvero superfresco e stimolante. Inutile dire che il Gin utilizzato era il Roku.
Una serie di stuzzichini curatissimi ha accompagnato il cocktail, dal miniburger al sandwich al tartufo passando per la crocchetta al patanegra.
Ma non finisce qui perché, nel presentare il bar della terrazza, il patron D’Orsi ci ha illustrato l’ultima creazione dell’hotel realizzata in collaborazione con la moglie: una pubblicazione intitolata DRYPEDIA, volume I, prima di una serie di 7 dedicata ai cocktails e alle arti (letteratura, musica, pittura, scultura, architettura, teatro e danza).
Tra i cocktail dedicati alla letteratura, ci sono stati presentati e offerti alcuni mini-assaggi intitolati nell’ordine a Alessandro Baricco, Immanuel Kant, Dante Alighieri e Charles Baudelaire.
Progetto e cocktails davvero interessanti e intriganti.
Complimenti a Lucio D’Orsi e alla consorte Giulia Rossano.
LA CENA
Come si può vedere dal menù allegato, la cena è stata articolata in sei momenti/abbinamenti: dal benvenuto dello chef alla piccola pasticceria.
La creatività delle proposte dello chef Mario Affinita e la fantasia dei cocktail immaginati da Lucio D’Orsi l’hanno fatta ovviamente da padrona, sorprendendo gli ospiti: a volte per il cibo, a volte per i cocktail, a volte per entrambi.
Ma sempre con i prodotti di eccellenza proposti da Stock, in particolare il Franciacorta La Santissima, il whisky Chita, il bourbon Jim Beam, il whisky Laphroaig, il bourbon Maker’s Mark, il whisky Toki e il brandy Stock 20 anni Gran Roserva che hanno fornito una sorta di zoccolo duro a tutte le preparazioni.
Ma vediamo in dettaglio gli abbinamenti e le nostre impressioni.
- Benvenuto dello chef/ Franciacorta La Santissima
Il pane soffiato con burro Bordier, alici del Cantabrico e crema di limone salata ha ricordato la leggerezza di una nuvola tra cielo e mare, spinta da un soffio agrumato.
Molto buono il pairing con il Franciacorta che ha esaltato profumi e sapori.
- Antipasto /Lost in Translation
Cocktail con whisky Chita in pole position da abbinare a filetto di sgombro confit con salsa d’arancia e gocce ghiacciate di foie gras.
Pairing per contrasto: grassezza vs. acidità, un incontro difficile, complesso. Da ripensare.
- PRIMO/ ESTLI MAYAprimo
Una finta splendida Carbonara con salsa di pomodoro giallo a sostituire l’uovo vs. un drink forte e torbato (la potenza di Jim Beam e la nota fumè di Laphoig).
Pairing giocato su assonanza tra gusto fumè e acidità del pomodoro, un drink che ricorda una sorta di Bloody Mary però con chiusura decisamente piccante. Molto interessante.
- SECONDO/PASSiON BRULE’
Maialino croccante con chutney di mele annurca, millefoglie di Mango, riduzione di Sherry e aglio nero.
Forse il pairing più intenso per il contrasto dolcezza vs. acidità e l”analogia tra la crosticina croccante del maialino e lo zucchero di canna della crème brulé, tra la morbidezza della carne e quella della mela annurca e del mango.
Il cocktail mette insieme la potenza-dolcezza del Maker’s Mark con quella della purea di passion fruit.
- DESSERT/ Toki liscio
Toki, come Tempo: quello che serve a degustare un whisky morbido frutto di un single Malt e di un single Grain in cui convivono ricordi fruttati, basilico e spezie, in particolare pepe nero.
Il tutto per accompagnare tre consistenze simili ma in crescendo di gusto: caramello speziato cioccolato e caffè.
- PICCOLA PASTICCERIA/ Stock 20 anni
In abbinamento a una rara eccellenza di Stock, il Gran Riserva, brandy di vent’anni prodotto in sole 5000 bottiglie, lungo, amaricante, speziato, elegante potente con ricordi di ciliegie sotto spirito e miele di castagno, lievemente agrumato e sapido.
Una vera chicca.
CONCLUSIONE
Avevamo annunciato di non sapere da dove iniziare il racconto di quest’evento. Ebbene, possiamo dire ora che invece sappiamo certamente come concludere.
Oltre i ringraziamenti sentiti e sinceri, e non di rito, a tutte le persone citate che si sono prodigate per raccontare e offrire le loro esperienze/creazioni, vorrei sottolineare quanto è stato importante l’incontro per apprendere, imparare e conoscere realtà importanti del nostro paese.
A iniziare da Stock che forse nella memoria collettiva è rimasto il brandy per brindare alla vittoria di una squadra di calcio o per consolarsi della sua sconfitta.
E invece è un’azienda dinamica, moderna, ricca di prodotti affermati nel mondo e quotata in borsa a Londra. Per proseguire con l’hotel Majestic Palace e il bar Dry Martini veramente spettacolare con i suoi fantastici cocktail e i 100 Martini che propone con tanto di certificazione.
Per concludere infine con il ristorante stellato Don Geppi di Mario Affinita, chef ha letteralmente deliziato i nostri palati.
Carlo Bertilaccio vive a Roma ed è attualmente curatore della rubrica "di...stillati" per la testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collabora anche con Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it) e ha collaborato per le edizioni 2017/2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Ha collaborato per le edizioni 2015-2016 con la guida Slow Wine, e con la guida "Vini buoni d'Italia" dall'edizione 2010 fino all'edizione 2013. È autore di diversi articoli su distillati e vini su Scatti di Gusto (www.scattidigusto.it). Ha infine scritto diversi libri per Palombi editore su cocktails e altri argomenti, e prodotto inoltre quattro dischi di giovani talenti italiani nonché le canzoni per un musical su Marilyn Monroe, recentemente premiato al teatro Sistina di Roma. Giudice per Spirits Selection by Concours Mondial de Bruxelles. Giudice di Radici del Sud. Giudice di Grenaches du Monde.
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