La gestione a carattere familiare della famiglia Viti ha visto aggiungersi un tassello in più al proprio mosaico: Elisa Solfanelli, moglie di Luca Viti e giovane enologa classe ’90. Con lei è arrivata anche una ventata di innovazione alla gamma dei vini in carta. Della cantina avevamo già scritto in precedenza, per la presentazione dello “Iugero”, il Cabernet Franc nato da una vigna in Loc. Centoia, termine che deriva dalla centuria romana.
Il territorio rappresenta il cuore pulsante dell’areale, assieme alla zona confinante Farneta, dove il Syrah ha scritto la storia della Denominazione Cortona. Terreni argillosi, misti a limo e sabbia, tipici dei fondovalle fluviali. Leonardo Da Vinci raffigurava con estrema precisione, in una celebre opera pittorica, l’intensa confluenza orografica esistente nel medioevo, perdurata fino alle opere di bonifica leopoldina XVII secolo.
Morbidi declivi e rialzi altimetrici a beneficio della ventilazione nelle ore notturne e conseguente dispersione dell’umidità stagnante. Anche qui, come in altre parti d’Italia, gli effetti del cambiamento climatico non hanno tardato a farsi sentire, ma una corretta gestione agronomica e l’inserimento di vitigni internazionali – non è questa la patria del toscano Sangiovese – hanno aiutato i produttori vitivinicoli ad emergere dalle oscurità del passato.
Resiste la tradizione antica del bianco della Valdichiana e del Vin Santo, schiacciati però dalle potenze dei rossi meglio leggibili dai gusti dei consumatori finali. Una consuetudine che sa però di valori contadini antichi e di accoglienza, come quella che Luca ed Elisa sanno offrire ai visitatori della loro piccola realtà, nell’apposita sala degustazione. Attualmente, i vini prodotti e imbottigliati sono 6: IGT Toscana bianco, il Cortona Syrah DOC ‘S90’, Cabernet Sauvignon Cortona DOC, IGT Toscana Cabernet Franc ‘Iugero’, IGT Toscana vendemmia tardiva e il Vin Santo Cortona DOC.
Tutte le uve vengono selezionate a mano, prima in vigna e successivamente anche in cantina. I bianchi vengono vinificati esclusivamente in acciaio. I rossi seguono un percorso diverso: il Syrah viene vinificato e affinato in acciaio; il Cabernet Sauvignon viene vinificato in acciaio e affinato in barrique di secondo o terzo passaggio, per 12 o 18 mesi; il Cabernet Franc fermenta e affina in barrique nuove di rovere francese per una vinificazione integrale, un brevetto del 2008 della Tonnellerie Baron.
Dall’elenco, l’IGT Toscana Bianco 2024, blend tipico di Trebbiano, Malvasia e Grechetto, dimostra buona versatilità nella bevuta, da apprezzare come aperitivo o in accompagnamento ai salumi e ai primi piatti della cucina regionale. Le spinte floreali di gelsomino e zagara ben si uniscono alla nota di miele e mela verde su finale iodato di media lunghezza. Mai appesantito da sfumature estranee alle varietà di riferimento, gioca su acidità e dinamismo senza fare il passo più lungo della gamba.
Il Cortona Doc Syrah 2022 “S90” racconta della bellezza di un’uva che può essere declinata in vendemmia con versioni profondamente differenti a seconda dell’esposizioni e dei terreni. L’utilizzo unicamente dell’acciaio e del vetro per le maturazioni ne amplifica la vena officinale e fruttata, evitando eccessi speziati o toni caldi a volte predominanti. Cassis, liquirizia e nuance boschive condite da more di gelso e pepe verde sul finale. Destinato ad un consumo immediato con qualche spiraglio d’evoluzione raggiunge lo scopo prefissato di essere un vino per la tavola di tutti i giorni, goloso e gastronomico.
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