Partecipare come giudice ad un concorso internazionale è utile per la propria crescita professionale, ma è soprattutto l’occasione per fare nuove esperienze, conoscere nuovi luoghi e nuove persone che fanno parte dell’affascinante mondo del vino. E così è stato per questa settima edizione di “Grenache du Monde 2019”, tenutasi a Perpignan, città francese a ridosso dei Pirenei, eletta Città Europea del Vino 2019.
Confrontare vini che provengono da diverse parti del mondo ma derivati dallo stesso vitigno, in questo caso la Grenache (chiamata appunto Grenache in Francia, Garnacha o Garnatxa in Spagna, Cannonau in Sardegna, Bordò nelle Marche, Tai Rosso in Veneto, Gamay del Trasimeno in Umbria, Granaccia in Liguria, Alicante in Toscana) consente di avere una panoramica dei diversi modi di valorizzare quei profumi e sapori caratteristici dei vini ottenuti da questo vitigno.
Ancora più interessante e formativo per un giudice del concorso è l’incontro ed il confronto con i suoi colleghi di giuria. Non sono solo i vini provenienti dai vari paesi ad essere diversi, ma anche le modalità di analisi e valutazione dei giudici di diversa nazionalità. Ad esempio nella mia giuria era presente un importatore cinese, il cui obiettivo principale era quello di individuare e selezionare le tipologie di vino attualmente più richieste dal mercato cinese; la diversità dei suoi parametri di giudizio rispetto a quelli degli altri componenti la giuria (spagnoli, francesi e italiani) è emersa clamorosamente in occasione della valutazione di un vino rosso che aveva riscosso un’alta votazione dai giudici europei: il suo voto era stato basso a causa del colore, perché il colore del vino, ci ha detto poi, è la cosa più importante per i consumatori cinesi e se non è abbastanza scuro, profondo e “denso” quel vino non sarà apprezzato nel mercato asiatico, indipendentemente dai profumi e dai sapori. Ma questo è solo un esempio dei tanti confronti e scambi di esperienze, a volte concordanti e altre no, che ho avuto modo di condividere con i partecipanti all’evento e che hanno arricchito e ampliato il mio modo di analizzare e giudicare un vino.
I VINI del CONCORSO
I vini presentati nel concorso Grenache du Monde 2019 sono stati 869, di cui il 50% spagnoli, il 30% francesi ed il 19% italiani. La differenza nel numero di medaglie assegnate ai vari paesi risente ovviamente di questa diversa percentuale di presenza.
In questo concorso l’Italia occupa “storicamente” il terzo posto sia come vini presentati che come numero di medaglie conquistate ed anche in questa edizione ha mantenuto questa posizione con 43 medaglie acquisite. Di seguito uno schema di sintesi dei vini e delle medaglie assegnate.
La Mia Giuria
Per regolamento ogni giuria (16 in tutto), composta da quattro giudici e un presidente, può assaggiare e valutare (rigorosamente alla cieca) solo una piccola parte dei vini che partecipano al concorso. Ma durante i giorni della manifestazione ci sono vari eventi – uno su tutti, la “Nuit des Grenaches du Monde” – in cui si possono assaggiare (allo scoperto) anche gli altri vini presenti.
La giuria di cui ho fatto parte era composta da:
José (spagnolo), Presidente della giuria: esperto gastronomico e giornalista del “Heraldo de Aragon” ha seguito 6 edizioni di Grenaches du Monde.
Hunter (cinese): importatore di vini per il mercato cinese, lavora per la “Saint Fruit Winery”
Ivan (spagnolo): gestore di una “Winery” e wine consultant.
Marléne (francese): Communication and Marketing Consultant, coordinatrice per “Grenaches du Monde”
Gianni (io): critico enogastronomico di Vinodabere
Nelle due giornate del concorso abbiamo valutato 56 vini, di cui 34 hanno poi ricevuto una medaglia (una bella serie di vini!).
Nell’ambito dei 56 vini degustati e valutati dalla mia giuria, Vi voglio segnalare quelli che più mi sono piaciuti, con a fianco la mia valutazione in centesimi e l’eventuale medaglia assegnata.
I MIEI Vini preferiti
SPAGNA
La maggioranza dei vini assaggiati nell’ambito del concorso (29) provenivano dalla Spagna. Una menzione a parte va assolutamente fatta per i vini dolci, in particolare quelli della denominazione Emporda, come il metodo Solera del 1931, ma tutti i vini dolci spagnoli assaggiati (anche al di fuori del concorso) avevano veramente una marcia in più. La denominazione Terra Alta si è caratterizzata per complessità e qualità di sentori ed aromi. La DOC Rioja evidenziava in genere vini succosi, ricchi di struttura, con il fruttato in prevalenza.
Tuercebotas Garnacha 2016, DOCa Rioja – Azienda Bodegas del Medievo (91, gold medal)
Angel 2017, DOCa Rioja – Azienda Bodegas Y Viñedos Ilurce (90, gold medal)
Vilaclosa negre 2018, DO Terra Alta – Azienda Vins la botera sat (94, gold medal)
Naturalis mer roure 2018, DO Terra Alta – Azienda Celler cooperatiu sant miquel de batea (88, gold medal)
Lo noi del saxo 2018, DO Terra Alta – Azienda Bielsa ruano vins (89, gold medal)
Adalta Tinto 2018, DO Terra Alta – Azienda Explorustic Emporda (92, gold medal)
Solera 1931 espolla, garnatxa d’empordà S.A, DO Empordà – Azienda Celler cooperatiu d’espolla (90, gold medal). Riassaggiato durante la “Notte delle Grenaches”, con la dovuta calma, per questo vino , veramente eccezionale (coniuga la dolcezza con una bilanciata freschezza e speziatura in una sintesi di raffinatezza) , cambierei la mia valutazione in 94.
Soliserena espolla, garnatxa d’empordà S.A, DO Empordà – Azienda Celler cooperatiu d’espolla (89, gold medal)
Garnatxa jove, DO Empordà – Azienda Espelt viticultors (89, gold medal)
Celler marià pagès garnatxa d’empordà, DO Empordà – Azienda Celler marià pagès (89, gold medal)
FRANCIA
Abbiamo potuto degustare un sufficiente (17) numero di vini francesi, tra cui due AOP del Roussillon caratterizzati da profumi fini di spezie e frutti scuri, e tre IGP Côtes Catalanes con sentori di buona intensità e persistenza ed un sorso molto pulito e raffinato.
Premiere rose 2018, IGP Côtes Catalanes – Azienda Sarl château de valmy (88, gold medal)
Les maurynates 2018, IGP Côtes Catalanes – Azienda Scv les vignerons de maury (89, gold medal)
Grenache by terrassous 2018, IGP Côtes Catalanes – Azienda Scv les vignerons de constance et du terrassous (92, gold medal)
Red domus 2016, AOP Côtes du Roussillon Villages – Azienda Vignerons catalans (92, gold medal)
Silex 2016, AOP Côtes du Roussillon Villages – Azienda Vignerons catalans (92, gold medal)
ITALIA
Obiettivamente pochi i vini italiani che la mia giuria ha avuto modo di assaggiare durante il concorso (10), tutti Cannonau di Sardegna di annata recente (un 2018 e nove 2017). Tra questi Vi segnalo quelli che a mio avviso si sono distinti in primis per il grande equilibrio tra sentori floreali e fruttati e per una superiore eleganza di beva.
Thurcalesu 2017, DOC Cannonau di Sardegna – Azienda agricola Berritta (89, gold medal)
Cupanera 2017, DOC Cannonau di Sardegna – Azienda Giuliana Puligheddu (89)
Fattorie Isola 2017, DOC Cannonau di Sardegna – Azienda Luigi Cuccaru (87)
Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.
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