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Be.Gin ed Electra Gin: due etichette nate sull’onda del grande fermento che anima il mondo del Gin italiano

Il gin era un liquore molto sottovalutato fino a pochi anni fa, in particolare in Italia: considerato dozzinale, buono per “alcolizzare” qualche bevanda estiva. In effetti all’epoca i prodotti circolanti, almeno in Italia, provenivano quasi esclusivamente da grosse produzioni industriali di aziende internazionali, ed il canale di distribuzione per i consumatori era più il supermercato che non l’enoteca. Ma le ultime tendenze del mercato, in Italia come a livello internazionale – il ritorno o la scoperta di interesse per l’arte della miscelazione (mixology in inglese) che sta crescendo a vista d’occhio, le nuove leve di bartender e micro distillerie artigianali gestite da giovani intraprendenti, che in parte recuperano anche alcune tradizioni locali di produzione di distillati – stanno facendo emergere prodotti di altissima qualità e il Gin di produzione italiana, quasi inesistente sul mercato fino a un quinquennio fa, si sta affermando come una nicchia di mercato importante. Anche considerando che l’Italia è uno dei pochi posti al mondo dove l’ingrediente principale del Gin, il ginepro, viene prodotto ad un livello di qualità molto elevato, tanto è vero che i principali produttori di Gin d’oltre manica vengono a rifornirsi proprio in Italia delle pregiatissime bacche di ginepro dell’appennino umbro toscano. Ma ci sono diverse parti della nostra penisola che producono il ginepro e le altre botaniche (le erbe, radici, spezie e altre sostanze aromatizzanti utilizzate nella preparazione di un Gin) che determinano la grande varietà di aromi e profumi che possiamo ritrovare in questo distillato. Ad esempio, un “microsettore” che si sta sempre più affermando, in virtù della particolarità di erbe e piante aromatiche originarie del suo territorio, è quello dei Gin sardi, che riescono a riproporre nel bicchiere aromi tipici di piante ed erbe dell’isola come l’elicriso, lo zafferano sardo, il mirto e tante altre.
È in quest’ottica che va inquadrata la proposta dei due Gin che abbiamo degustato e che vogliamo presentarvi: il Be.Gin e l’Electra Gin.

“The Duke”, il Cocktail & Lounge Bar dell’isola della Maddalena in Sardegna


Ma prima di entrare nel dettaglio della degustazione è indispensabile descrivere la Location dove si è svolta: “The Duke”, il Cocktail & Lounge Bar dell’isola della Maddalena in Sardegna, gestito da Leandro Serra, bar manager dell’omonimo locale. Potremmo definire The Duke un locale trendy da dopocena, ma sarebbe riduttivo e non consono a descrivere la bellezza del posto e la storia, fatta tutta di esperienza, di Leandro Serra, che ha iniziato la sua carriera di barman negli anni ’80, quando a La Maddalena (e in Italia in generale) il mondo del bere era diverso: i distillati di qualità erano riservati ad una clientela colta, per lo più straniera, con tanti gusti e richieste diverse, che hanno favorito la crescita professionale di quello che allora era un giovane barman ed oggi un grande esperto dell’arte della mixology.

Leandro Serra (al centro) con le barlady e i bartender del suo locale


Al Duke trovate un ambiente piacevole e comodo, luci soffuse e musica di sottofondo rilassante; ampia offerta beverage, con una vasta scelta di prodotti locali (distillati sardi in primis) ed internazionali, e – ça va sans dire – personale specializzatissimo nell’arte della miscelazione.
In una calda serata di luglio, ristorati dalla brezza marina dello splendido mare di La Maddalena, ci siamo quindi accomodati sui divani del Duke; da una parte il sottoscritto e Maurizio Valeriani direttore responsabile di Vinodabere.it e amico di Leandro Serra, dall’altra Leandro e il suo amico e “Gin lover” Fabio Todesco. Discutendo amabilmente di cocktail e distillati abbiamo degustato i due Gin.
Queste le nostre impressioni gustative:

Be. Gin

Be.Gin: Distillato e imbottigliato dalla Distilleria Magnoberta su ricetta di Leandro Serra. Lo trovate al The Duke Cocktail & Lounge Bar


Gin nato, a mio avviso, per la miscelazione; ha aromi e profumi morbidi e dolci, particolari, in stile moderno (semplificando, si intende: il ginepro non è la botanica dominante, ma viene smorzata nei toni da altre botaniche, agrumi, spezie dolci ed esotiche). 
Bevuto liscio: profumi floreali e dolci di pasticceria (babà al rum) e cacao, leggero agrume (scorza d’arancia, lime), ciliegia sotto spirito e note di canna da zucchero. Ingresso nel palato morbidissimo, sensazioni dolci stemperate da una buona piccantezza (zenzero, peperoncino), finale di buona intensità e persistenza.
Degustato in un cocktail Gin Tonic: al naso predominanza di profumi di pasticceria e spezie dolci (cannella, noce moscata) con sottofondo di agrume candito. Al gusto è morbido, con nuances di frutta esotica, erbe aromatiche (mentuccia) e officinali. L’amalgama è particolare, emerge lo stile “moderno” del gin, pensato per cocktail di complessità superiore al Gin tonic.


Electra Gin

Electra Gin: Distillato e imbottigliato dalla Distilleria Magnoberta, commercializzato su WineTip


Gin “Milanese” si legge sul retro-etichetta, facendo riferimento allo stile dei cocktail più in voga nella città “capitale dell’aperitivo”. Infatti questo gin è stato pensato da un milanese, Fabio Todesco, appassionato di mixology e distillati. Gin italiano ispirato allo stile classico/internazionale (semplificando: gusto secco, profumo resinoso e balsamico, Ginepro come botanica preponderante). Tra i suoi ingredienti troviamo: Ginepro, Iris, Scorza di Arancia e Limone, Liquirizia, Coriandolo e Cardamomo, Pepe lungo di Giava.
Bevuto liscio: al naso ha un approccio intenso e vellutato. Oltre al ginepro, prevalente ma non troppo, emergono coriandolo, anice e poi zenzero, liquirizia dolce, sbuffi di agrume (arancia, mandarino). In bocca mostra una beva agile e scorrevole, con netti ricordi di ginepro, una buona intensità e media persistenza, con finale aromatico e piccante di pepe. Gin dallo stile internazionale abbiamo detto, ma in una interpretazione più delicata, dove l’alcol si sente meno, e che, bevuto in purezza, può essere di più facile approccio per una più larga fascia di bevitori.
Degustato in un cocktail Gin Tonic: al naso profumi delicati e balsamici di ginepro ed erbe aromatiche. In bocca il sorso è lineare, levigato, ha una bella coerenza naso-bocca. Lo stile “classico” del gin si sposa bene con un cocktail molto basico e tradizionale come il Gin Tonic.



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Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.

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