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Barone Pizzini presenta Franciacorta Riserva Bagnadore Rosé 2011

La storia del Barone Pizzini si perde nel lontano 700, quando nella ricca Franciacorta si insediarono i Baroni Pizzini von Thurberg, una nobile famiglia di Rovereto. Fu nel 1870 che questa famiglia si avventurò nel campo dell’agricoltura, tanto che Enrico e Bernardino fondarono l’Amministrazione Agricola Pizzini, che mosse con sapienza i primi passi in questo settore.

Con il Barone Edoardo Pizzini Piomarta si iniziano a valorizzare seriamente il territorio e i suoi prodotti. La svolta nel settore della viticoltura la si ha subito dopo la seconda guerra mondiale quando Giulio Pizzini Piomarta affianca il padre nella gestione dell’azienda di famiglia. Nel 1967 è tra gli undici inprenditori che introducono la DOC in Franciacorta e nel 1971 produce la prima annata di Franciacorta Barone Pizzini. Nel 1993 accanto a Giulio si affiancano alcuni imprenditori appassionati di questo mondo, tra cui   Pier Giacomo Ghitti di Bagnadore a cui è dedicata la Riserva di Franciacorta di cui abbiamo avuto modo di assaggiare alcune annate precedenti oltre alla nuovissima versione Rosé.

Silvano Brescianini

Oggi Piermatteo Ghitti, Ugo Colombo e Silvano Brescianini  (Presidente del Consorzio Franciacorta) sono alla guida dell’azienda e proprio quest’ultimo ci ha presentato presso il Ristorante il Pagliaccio a Roma, l’ultimo nato della cantina: Il Franciacorta Riserva Bagnadore Rosé 2011.

Ma iniziamo il nostro viaggio con l’assaggio del Franciacorta Brut Nature 2018 che ci fa pensare che il percorso che affronteremo sicuramente ci prospetterà una piacevole sorpresa finale.

Una beva dinamica lo contraddistingue dal primo sorso, anticipato da profumi di gesso, pasticceria e frutta bianca. Ottima persistenza e bolla elegantissima.

 

Si prosegue con il Bagnadore Franciacorta Riserva Bagnadore 2015, un vino che nonostante risulti incentrato su un sorso ricco e fresco, annunciato da note gessose e speziate, termina con una leggera nota casearia dove fieno e latticino si percepiscono perfettamente.

Ad esso sono stati associati dei gamberi di Mazzara del Vallo con fic0 bianco del Cilento a cui si accompagna un brodo tipico malese al cocco con pelle di pollo croccante. 

Continuamo con il  Bagnadore Franciacorta Riserva Bagnadore 2014. Si cambia passo, il sorso è ricco, fresco ed elegante allo stesso tempo. Gioca su note gessose, frutta secca ed erbe officinali per terminare su ricordi di agrumi e spezie.

Si accompagna a Noodle su una crema di rapa rossa e cassis su cui si adagia una grattugiata di calamaro fresco, nero di seppia e cassis. Il piatto vira troppo su note dolci a cui si accompagnano evidenti sapori fumé e non sembra il perfetto abbinamento con questo vino elegante e potente allo stesso tempo.

Arriva il terzo vino, il Bagnadore Franciacorta Riserva Bagnadore 2011, molto più ricco ed austero dei precedenti, dinamico e di grande struttura, anche se il finale risulta meno dirompente delle precedenti annate.

Ad esso si associa il miglior piatto proposto, “Giovedì gnocchi” fatti con patate e tapioca ricoperti da anguilla affumicata, su un brodo di salmone sfumato con il Porto, un piatto che gioca sulla leggerezza e il grande equilibrio dei diversi sapori e profumi. Affascinante.

Terminiamo con il protagonista di questo evento: il Franciacorta Riserva Bagnadore Rosé 2011. Considerata da Silvano Brescianini “la migliore vendemmia da quando è iniziata la sua avventura nel mondo del vino“, una Riserva considerata “fuoriprogramma”  vista la non continuità con le annate successive. Infatti la prossima riserva rosé avrà vita con l’annata 2020,  che dovrebbe essere in commercio nel 2032. Della Riserva Rosé 2011 si producono appena 6.621 bottiglie e soltanto 4.996 sono messe in commercio, da sole uve Pinot Nero, provenienti dai vigneti Roccolo a Passirano e Gremoni a Provaglio d’Iseo.

Un vino di grande spessore, si presenta su note di agrumi e melograno con note di erbe officinali sul finale. Il sorso risulta ricco, elegante e di grande equilibrio, e chiude su sentori salmastri.  Un piccolo capolavoro.

Lo si accompagna con la “triglia in verde” con Curry, zucchine e riso croccante.  Un piatto con una buona materia prima che segue alla perfezione il Franciacorta Rosé.

Terminiamo il  tutto con una selezione di piccola pasticceria che non mette in ombra il nostro protagonista, anzi.

 

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