Sotto le creste calcaree del monte Corrasi, nel cuore di Oliena ed esattamente in via Nuoro 47, si trova la cantina Iolei della famiglia Puddu. L’avevano chiamata Iolei, nome che deriva dagli Iliensi, un’antica popolazione nuragica che popolò la Sardegna centro-meridionale. Iolei winery spegne dieci candeline dalla fondazione e dalla prima etichetta, Iolei Nepente di Oliena Cannonau di Sardegna Doc (uscita per la prima volta come Attimi).
Nel territorio del celebre Nepente, la viticoltura è praticata in ogni abitazione. In questo caso la tradizione iniziata dal nonno prosegue con l’enologo Antonio Puddu che, assieme alla moglie Simona, ai genitori Salvatore e Luisa e alle sorelle Chiara e Sara, punta a esprimere il varietale con il minimo intervento tecnologico. Una piccola azienda familiare su otto ettari, di cui quattro in gestione, che cresce vendemmia dopo vendemmia grazie a una terza generazione fiduciosa nelle potenzialità della propria terra e nel proprio lavoro.
DUE LAUREE IN ENOLOGIA IN FAMIGLIA
“Dieci anni? Per me significano tanto perche c’è stata una crescita non indifferente dell’azienda“, dice a Vinodabere Sara Puddu, 25 anni e una laurea in Enologia conseguita un anno fa a Pisa, sulle orme del fratello Antonio, che si era invece formato a San Michele all’Adige. “Lui dai bianchi e io dai rossi“, sorride la giovane che, dopo quattro mesi in California è tornata nell’isola. Da ragazzina le piaceva seguire Antonio in cantina e dare una mano. L’altra sorella, Chiara, ha una laurea in Economia e si occupa dell’amministrazione dell’azienda. Ma nella dimensione di una conduzione familiare, aperta tutti i giorni – anche il sabato e la domenica su prenotazione -, c’è sempre da fare e si dedica anche all’accoglienza. Poi ci sono i genitori, puntualmente in prima linea. “I nonni facevano il vino in casa. Mamma e papà erano appassionati e viaggiavano alla ricerca di vini. Abbiamo una collezione di etichette da tutto il mondo. E sono semrpe pronti ad aiutare in azienda“.
La produzione, otto referenze e 60 mila bottiglie, si rivolge principalmente al mercato locale. Poi, in misura minore, a Milano, Roma, New York. Negli spazi aziendali si lavora per un’accoglienza attrattiva in un territorio che può disegnare un futuro di sviluppo locale sul paesaggio identitario di viti e ulivi. L’idea da mettere in pratica è su tre diverse formule enogastronomiche legate alla visita. La prima intende mostrare l’anima più sincera della realtà con l’assaggio di tre vini. La seconda è più sfidante e vede un confronto della produzione convenzionale con quella senza solfiti aggiunti. Infine, la terza racchiude una selezione dell’enologo per le etichette di maggior prestigio.
IDEE DI ENOTURISMO SOTTO CASA
Quando le si domanda cosa significa fare enoturismo nel 2025 ammette che “non è semplicissimo“. Lo spiega: “Chi è sul mare è più avvantaggiato ma a Oliena c’è un bel movimento in estate. Poi ci sono alcuni mesi invernali in cui non passa nessuno. Stiamo provando a organizzare alcuni eventi per attirare anche i locali e non solo i turisti, con particolare attenzione per la fascia giovane perché ci piacerebbe offrire qualcosa di diverso a quelli della mia età“.
Ogni viticoltore si trova inoltre a osservare anche i trend dei consumatori del domani, accanto a quelli dell’oggi, l’interesse dei giovani per le bevande low alcol e per il vino. Capire se piace o no. “Secondo me dipende dai giovani – riferisce a Vinodabere -. Esistono gli appassionati che studiano e altri che hanno paura ad approcciare il vino e fanno meno esperienze. Alcuni sono timidi e pensano che sul mondo del vino si deve sapere tutto”.
In questo territorio ricco di vigne i giovani specializzati a livello universitario, inclusi Antonio e Sara, si contano sulle dita di una mano. Eppure si parla sempre delle potenzialità della zona. “Qui tutti fanno il vino ma vorrei che venisse imbottigliato da un numero sempre maggiore di persone per far scoprire il Nepente nelle varie espressioni“, auspica lei e quindi aggiunge: “Ci sono tantissime cose che si potrebbero fare a Oliena, per esempio aprire delle enoteche specializzate, accanto agli altri punti di riferimento che già esistono, dove proporre degustazioni di Nepente e spiegare gli altri vitigni del territorio. Sono attività che tengono il paese attivo tutto l’anno“.
IL COMPLEANNO CON DEGUSTAZIONI E MUSICA
La famiglia intanto festeggia inaugurando con “Calici in Vendemmia“, venerdì 12 e sabato 13 settembre, il programma di Cortes Apertas della più ampia manifestazione Autunno in Barbagia. “Siamo molto affezionati a Cortes Apertas – spiega Antonio Puddu – dato che la prima etichetta fu presentata proprio in questa occasione, dieci anni fa. Saremo dunque felici di accogliere chi vorrà festeggiare con noi questo importante traguardo, scoprire i nostri vini e la nostra interpretazione del Nepente di Oliena”.
Il programma di venerdì 12 settembre prevede la degustazione dei vini accompagnati da formaggi della locale azienda Iliese, in cantina dalle 18,30 alle 22, sulle note del sassofonista Chef Du Sax (il musicista Simone Dionigi Pala).
Il giorno, sabato 13 settembre, seguente tocca all’assaggio di alcuni cocktail preparati con mosto d’uva o vino e un djset. Il primo decennio è da celebrare con un brindisi a questo territorio.
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Giornalista professionista, sommelier e nomade alla continua esplorazione dei mondi enogastronomici per raccontare le donne e gli uomini che mettono l’eccellenza sulle nostre tavole.
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