Si è svolto per la seconda volta a Roma l’evento organizzato da Riserva Grande, Luciano Pignataro ed Andrea Petrini per conoscere e approfondire le varie sfaccettature, di profumi e aromi, che questo grande vitigno del sud può offrire.
Come nell’edizione di esordio dello scorso anno, si è avuta la possibilità di poter confrontare in un’unica sessione territori e stili di vinificazione a volte molto diversi tra loro.
In termini qualitativi la parte del leone l’hanno fatta i vini campani con le due grandi denominazioni DOCG, Taurasi (anche se l’Irpinia ha avuto una rappresentanza abbastanza esigua in termini numerici) e Aglianico del Taburno, e poi la Basilicata con i vini DOCG del Vulture.
Arricchita da due interessanti seminari, “I luoghi dell’Aglianico dal Taburno al Cilento” e “15 anni di Taurasi Mastroberardino”, la manifestazione ha avuto un enorme afflusso di appassionati, a tal punto che per le prossime edizioni si potrebbe tranquillamente pensare di prolungare di un giorno la durata dell’evento.
Nei banchi d’assaggio, oltre ai singoli produttori erano presenti il “Consorzio Tutela del Sannio DOP” e il “Consorzio Vita Salernum Vites”. Questi consorzi in particolare, oltre a nomi più conosciuti, ospitavano molti vini di piccoli produttori, per la maggior parte sconosciuti al grande pubblico e che in alcuni casi si sono rivelati, per la felicità di appassionati e operatori del settore, delle vere e proprie “chicche”.
Gli assaggi
Non più sola Irpinia e Vulture dunque – le zone senz’altro più conosciute e quotate per la produzione dell’Aglianico – ma anche vini provenienti dal Sannio Beneventano, Cilento, Casertano. Vi raccontiamo le nostre sensazioni ed i nostri migliori assaggi:
Aglianico dell’Irpinia
Taurasi DOCG 2008, 14% – Perillo (Aglianico 100%). Mentre la maggior parte dei Taurasi presenti all’evento era di annate comprese tra il 2013 e 2014, Perillo propone come uniche bottiglie un 2007 Riserva e un 2008: si potrebbe pensare che il produttore abbia voluto fare “colpo” sul pubblico, ma poi si “scopre” che quest’azienda esce normalmente sul mercato con bottiglie vecchie di almeno 10 anni e allora subentrano la curiosità e poi l’emozione di assaggiare questi vini. Affinamento in botte grande e 6 anni in bottiglia. Profumi di frutti rossi, radici, molto balsamico. Grande eleganza in bocca, tannini finissimi, succoso, aromi di rabarbaro, china e una lunga persistenza. Miglior vino assaggiato. 94/100
Taurasi DOCG “Sant’Eustachio” 2010, 14% – Boccella (Aglianico 100%). Affinamento per 3 anni in tonneaux e bottiglia. Al naso fiori (viola), spezie e frutti rossi. In bocca emerge tutta la struttura e la potenza di questo Taurasi, tannicità, acidità, tutto ben integrato. Un vino in cui il terroir emerge in modo inconfondibile. 90/100
Aglianico del Sannio
Aglianico del Taburno DOCG 2010 “Grave Mora”, 15% – Fontanavecchia (Aglianico 100%). Affinamento 2 anni in botte e barrique e 4 anni in bottiglia. Profumi intensi di frutta rossa, sbuffi balsamici da spezie (pepe nero). Sorso molto bello, netto e pulito, con note di cacao e liquirizia e una lunga persistenza. 90/100
Aglianico del Taburno DOCG 2015, 13,5% – La Fortezza (Aglianico 100%). Affinamento in botte grande. Al naso sentori balsamici e note selvatiche di macchia mediterranea, in bocca aromi di erbe aromatiche, spezie e rabarbaro che donano un bel profilo fresco e raffinato al vino. Costa 7,5 euro, una vera chicca. 90/100
Aglianico del Taburno DOCG “ U Barone” 2012 – Torre a Oriente (Aglianico 100%). Affinamento 12 mesi in barrique. Complesso al naso, piccoli frutti neri, sottobosco, balsamico (eucalipto); la struttura potente del 2012 è evidente in bocca, il sorso è succoso, rotondo e scorrevole ma sorretto da una bella acidità, con note di rabarbaro e china. 91/100
Aglianico del Taburno DOCG 2013 – Lauranti (Aglianico 100%). Affinamento 12-14 mesi in acciaio e poi tonneaux e bottiglia per almeno 8 mesi. Da una vigna del 1975, al naso bei profumi di radici, sottobosco e frutta scura, balsamico; bocca coerente, con aromi di erbe amare e aromatiche sorso scorrevole con tannini levigati e ben equilibrati con l’acidità. 90/100
Aglianico del Vulture
Aglianico del Vulture DOCG Riserva “Le Drude” 2011 – Michele Laluce (Aglianico 100%). Due anni in botte grande e due in bottiglia.Naso molto delicato e complesso al tempo stesso. Frutta rossa, piccoli frutti di bosco (ribes, mirtillo), balsamico (menta). Al palato mostra subito tannicità e acidità importanti, ma il sorso è rotondo, con tutte le componenti ben integrate. Un vino complesso è molto territoriale. 90/100
Aglianico del Vulture “Il Repertorio” 2016 – Cantine del Notaio (Aglianico 100%). Invecchiamento 1 anno in barrique e poi bottiglia. Al naso profumi di frutti rossi, radici ed erbe amare. Grande corrispondenza naso/bocca, sorso scorrevole, morbido e fresco, il frutto è ben integrato con tannini levigati e dolci. Un vino di grande piacevolezza ma che conserva tutti i tratti territoriali. 90/100
Aglianico del Vulture “Damaschito” 2015 – Grifalco (Aglianico 100%). Invecchiamento 12/18 mesi in botte grande e poi 1 anno di bottiglia. Profumi di fiori rossi, ciliegia, bacche, note speziate e balsamiche. Retrogusto di frutta scura (carruba, prugna); tannini delicati e una bella acidità che rende la beva fresca e piacevole. 89/100.
Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.
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