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A Udine oltre mille campioni in gara per il Concorso Mondiale del Sauvignon che si terrà dal 7 al 9 marzo 2019

COMUNICATO STAMPA

Oltre mille campioni arrivati da oltre 20 Paesi di tutto il mondo. Una settantina tra degustatori, giornalisti, esperti e critici da ogni continente. Un solo protagonista, il Sauvignon bianco. Un successo che ha spinto gli organizzatori a prorogare, per i soli vini italiani, la scadenza per partecipare a venerdì 22 febbraio, visto che «stanno arrivando – hanno annunciato in conferenza stampa – ancora moltissime richieste da parte dei produttori».

È tutto pronto per la 10^ edizione del Concorso Mondiale del Sauvignon che Udine ha il privilegio di ospitare dal 7 al 9 marzo prossimi grazie alla manifestazione organizzata dall’agenzia belga Vinopres con il supporto organizzativo della Pregi e la collaborazione di Regione, Ersa, Comune di Udine e Consorzi delle Doc Fvg. Tre giorni in cui, oltre alle degustazioni che si terranno in Comune, gli ospiti saranno accompagnati in visite guidate a tema alla scoperta dei prodotti Dop, Igp, Pat della regione Friuli Venezia Giulia. Un’occasione per far conoscere questo territorio a esperti internazionali e, allo stesso tempo, valorizzare una terra, il Friuli, che per citare le parole dello scrittore Ippolito Nievo è “un piccolo compendio dell’universo”.

A illustrare oggi, 18 febbraio, nel dettaglio il programma nella sede della Regione a Udine l’assessore regionale alle Risorse  agroalimentari, forestali e ittiche, Stefano Zannier, l’assessore comunale alle Attività Produttive, Turismo e Grandi Eventi, Maurizio  Franz, il direttore del Concours Mondial du Sauvignon, Quentin Havaux, il direttore generale dell’Ente Regionale per lo Sviluppo Rurale, Gianni  Mighetti, il vicepresidente del Consorzio delle Doc Fvg, Pietro Biscontin e Renato Pontoni della Pregi di Udine. A presentare e introdurre gli interventi la giornalista Martina Riva.

CONFERENZA STAMPA

I commenti

Soddisfazione per essere riusciti a portare in regione una seconda volta il Concorso, l’ha espressa Zannier. «È significativo – ha dichiarato – che dopo l’edizione del 2015, il Friuli Venezia Giulia abbia nuovamente l’onore di ospitare il concorso mondiale del Sauvignon, segno del credito di cui la nostra Regione gode anche a livello internazionale. Una vetrina di tal livello – conclude – focalizzerà ancor di più l’attenzione sulla qualità dei nostri vini e sulla capacità dei nostri produttori».

E proprio sul fatto che, per la seconda volta, l’organizzazione abbia deciso di affidare all’Ente regionale per lo Sviluppo Rurale la gestione di questo importante evento è stata rimarcata anche dal suo direttore generale. «Per Ersa – ha commentato Mighetti – è un onore essere stati richiamati a ospitare le eccellenze mondiali del Sauvignon. Quella del 2015 è stata un’edizione di grande successo sia in termini di partecipazione, sia per quanto riguarda la promozione del territorio e delle sue eccellenze enogastronomiche e sono certo, a leggere i numeri, che anche questa lo sarà».

Al centro delle degustazioni, come ricordato, sarà il Sauvignon bianco, vino che negli ultimi anni ha suscitato un forte interesse sui mercati internazionali. Reso popolare dai produttori del Nuovo Mondo, in particolare la Nuova Zelanda, questo vitigno si è imposto come un vero riferimento in quanto a freschezza, eleganza, armonia gastronomica. Il Sauvignon, grazie alle sue eccezionali qualità aromatiche, è uno dei vitigni più apprezzati dai consumatori di tutto il mondo. Da questa constatazione è nata l’idea di un concorso mondiale aperto a tutte le regioni di produzione dei due emisferi.

«Siamo orgogliosi – ha commentato Pietro Biscontin vicepresidente del Consorzio delle Doc Fvg – che una piccola regione come il Friuli Venezia Giulia possa rappresentare l’Italia a una competizione internazionale, dove arrivano campioni da tutti i continenti. Un grazie va quindi rivolto sia ai nostri produttori, che continuano a ricercare il massimo della qualità per portare sempre più in alto il nome del Friuli Venezia Giulia, all’amministrazione regionale, che crede nei produttori e ci aiuta a far conoscere il grande lavoro svolto, oltre che a Ersa e Vinopres».

A spiegare il perché di un concorso proprio sul Sauvignon è stato il direttore di Vinopres, Quentin Havaux. «Negli anni – ha spiegato – questo vitigno è diventato un attore sempre più importante per consumatori e produttori. In questa crescita esponenziale, ad esempio, la Nuova Zelanda fa da apripista, con esportazioni per un valore di oltre 1,7 miliardi di dollari ed esportazioni in oltre 90 Paesi. I due maggiori produttori al mondo, sono Francia e, appunto, Nuova Zelanda, ma ci sono Stati come il Sudafrica, l’Australia, gli Stati Uniti e la Spagna che hanno aumentato la loro produzione negli ultimi anni rispettivamente del 75, 150, 60 e 750%». Il perché tornare in Friuli Venezia Giulia con il concorso lo spiega sempre Havaux. «Il 35% del Sauvignon italiano è prodotto in questa regione – ha chiarito – con oltre 1.300 ettari dedicati a questo vitigno sui 27 mila complessivi. Il nostro concorso – ha concluso – non è comunque una semplice competizione. L’obiettivo del comitato direttivo, infatti, è pubblicare articoli per professionisti e consumatori così da condividere informazioni e tendenze di mercato incrementando visibilità e, di conseguenza, fatturato delle aziende che partecipano alla manifestazione».

In Friuli, da sempre terra di grandi vini, i vitigni bianchi ricoprono oltre l’80 % della superficie del vigneto friulano e il Sauvignon bianco è al quinto posto tra i vitigni bianchi più coltivati, dietro al Pinot grigio, Glera (Prosecco) e Friulano. Il Friuli Venezia Giulia fa parte di quelle regioni al mondo, come il Centre-Val de Loire con Sancerre e Pouilly Fumé, la Nuova Zelanda, il Sud Africa e anche la Stiria, in cui il Sauvignon bianco produce vini di eccellente qualità. A confronto con le altre aree viticole del mondo, il clima del Friuli Venezia Giulia si inquadra in una posizione intermedia tra le situazioni più fredde, definite “Cool Climates”, tipiche del Nord Europa (Valle del Reno e Champagne) e le più calde dell’Australia e delle regioni più a sud del Portogallo e della California.

Il concorso

Tornando al concorso, il 7 marzo arriveranno a Udine enologi, sommelier, distributori, giornalisti e purchasing advisor di diversa provenienza. Una settantina in tutto di esperti di 23 nazionalità diverse che valuteranno, precisamente l’8 e il 9, i vini presentati al concorso e provenienti da 24 Paesi di tutto il mondo. Durante le degustazioni, che si terranno nelle suggestive cornici offerte da palazzo D’Aronco, i vini saranno divisi in serie omogenee organizzate in base a criteri quali la categoria, l’origine, le proporzioni dell’assemblaggio e il prezzo di vendita. Per valorizzare al meglio i produttori premiati, i risultati saranno proclamati al salone ProWein a Düsseldorf (Germania), domenica 17 marzo.

«Siamo onorati – ha commentato l’assessore comunale alle Attività Produttive, Turismo e Grandi eventi, Maurizio Franz – di poter ospitare nel cuore della nostra città, che rappresenta anche il cuore dell’intero Friuli, questa importante manifestazione. Un evento di respiro internazionale che potrà svolgersi in una delle più suggestive cornici cittadine. Questo – ha concluso – è uno dei grandi eventi che abbiamo voluto ospitare e che proponiamo alla città. Siamo orgogliosi, dunque, che Udine diventi ancora una volta la vetrina delle eccellenze di queste terre perché siamo convinti possano rappresentare un importante e sicuro traino anche per il settore turistico».

I numeri e i Paesi partecipanti

            Oltre mille, si diceva, i campioni di Sauvignon in gara che arrivano da 24 Paesi sparsi in tutto il mondo, dalla Francia all’Italia, dalla Nuova Zelanda alla Spagna, dal Sudafrica all’Austria, dal Cile alla Slovenia solo per citarne alcuni. A farla da padrone saranno i vini francesi con una partecipazione che si aggira sulle 500 aziende partecipanti (le iscrizioni si sono chiuse il 15 febbraio mentre per i soli vini italiani si chiuderanno il 22 e, quindi, qualche campione può essere attualmente ancora in viaggio verso Udine ndr). Seguono Austria e Italia, entrambe circa a oltre 110 campioni in gara e, a seguire, Sudafrica, Spagna, Nuova Zelanda, Cile, Slovacchia, Romania, e via di seguito passando per Svizzera, Repubblica Ceca, Portogallo, Bulgaria, Germania, Slovenia, Messico e molti altri. Guardando al nostro Paese, la regione in assoluto con più partecipanti non poteva che essere il Friuli Venezia Giulia che sfiora il centinaio di presenze al concorso, seguita dal Veneto con una decina, e Trentino Alto Adige, di poco sotto. Ci sono vini, comunque, che arriveranno anche da Lombardia, Piemonte, Toscana, Sicilia e Umbria.

La giuria

La giuria, i cui membri arriveranno a Udine da 23 Paesi, ha la responsabilità di attribuire le medaglie ai migliori vini in competizione. Nello specifico, è composta da specialisti  scelti con la massima cura tra professionisti che vivono per il vino e grazie al vino durante tutto l’anno: ricercatori, enologi, giornalisti, scrittori e critici specializzati e molti altri. Le tante nazionalità rappresentate garantiscono quindi una diversità eccezionale che permette al Concorso di distinguersi nell’universo dei concorsi enologici. I Paesi da cui arriveranno a Udine i giudici sono: Argentina, Austria, Belgio, Canada, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Olanda, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica, Svezia, Svizzera 

Il programma

Nella tre giorni udinese, oltre alle degustazioni che si terranno in Comune, gli ospiti parteciperanno a cene di gala, conferenze e saranno accompagnati in visite guidate a tema alla scoperta dei prodotti DOP, IGP, PAT della regione Friuli Venezia Giulia grazie a un ricco e articolato programma messo a punto dalla Pregi di Udine.

«Oltre alle variegate e molteplici attività che questo importante progetto contiene – ha spiegato Renato Pontoni della Pregi –, nella stesura del programma giornaliero dei trasferimenti con base a Udine, abbiamo tenuto in considerazione soprattutto la valorizzazione del nostro territorio, con i suoi importanti luoghi permeati di storia e cultura, oltre che di eccellenze enogastronomiche. Per questo, da sempre abituati a gestire grandi eventi di richiamo internazionale – ha proseguito – abbiamo scelto, cercando il giusto equilibrio tra le tante peculiarità che questa straordinaria terra offre, location di valore assoluto per far assaporare agli ospiti del concorso luoghi unici nel loro genere e che lasceranno loro un ottimo ricordo in un’ottica anche di promozione turistica della regione».

Le degustazioni, come detto, si terranno nelle mattine di venerdì 8 e sabato 9 marzo dalle 9 alle 12 circa nella sala Ajace del Comune. Il programma di visite prevede, dopo un panoramico pranzo sul colle del castello, per il pomeriggio dell’8 marzo un viaggio alla scoperta della Scuola Mosaicisti di Spilimbergo, famosa in tutto il mondo. Da lì, gli ospiti saranno accompagnati al Centro Vivai Cooperativi di Rauscedo, che vanta la produzione di 100 milioni di barbatelle. Oltre alla presentazione della struttura, le guide presenteranno le attività di sperimentazione del Centro dove vengono selezionate, clonate e create nuove varietà di vitigni. Prima della cena con prodotti tipici regionali preparati dallo chef Mauro dell’Antica Osteria “Al Favri” sempre a Rauscedo, saranno offerte delle degustazioni di varietà resistenti ottenute da incroci di Sauvignon blanc e Sauvignon vert con le selezioni clonali più diffuse di Sauvignon blanc. Il pomeriggio successivo, il 9 marzo, il programma prevede un viaggio alla Balsameria Midolini di Manzano che, con le sue oltre 2.300 botti e botticelle, è annoverarla  come la più grande del mondo a tal punto da entrare nel Guinnes dei primati nel 1998. Non poteva mancare, poi, una visita a Cividale del Friuli, la città ducale da poco riconosciuta Patrimonio dell’Unesco, prima di dirigersi per una degustazione alla tenuta “Russiz Superiore”, seguendo il suggerimento del Consorzio delle Doc Fvg, e, successivamente, nelle scenografiche cantine medioevali del castello di Spessa per la cena di gala a sigillare la conclusione della manifestazione.

La cena-conferenza

La tre giorni a Udine si aprirà già la sera del 7 marzo all’hotel Astoria, dove gli ospiti saranno accompagnati in un viaggio tra storie, sapori e profumi delle eccellenze regionali. Come evento di apertura, infatti, si terrà la cena-conferenza “La filiera del vino e della vite”. La meritata attenzione che il vino deve avere, infatti, non deve limitarsi solo al “nettare degli dei”, ma anche a tutto quel variegato e prezioso mondo che lo circonda. Per questo, ospiti dell’incontro saranno Marco Simonit, agronomo ed esperto internazionale di potatura della vite che si soffermerà, da un punto di vista tecnico, sulla cura della vite e sulla microchirurgia vitivinicola. L’Assoenologi, invece, focalizzerà l’attenzione sullo stato dell’arte della viticultura in regione, esponendo le ultime novità del settore. Spazio, ovviamente, anche all’Anag, gli assaggiatori di grappa e acquaviti, che con il suo presidente regionale, Enzo Di Zorzi, descriverà le attività del sodalizio e farà un’analisi di produzione e consumo di grappe e distillati in regione così come sulle potenzialità della grappa nei mercati mondiali. Apprezzata e conosciuta soprattutto in regione, i riflettori saranno puntanti anche sulla brovada, dal 2011 riconosciuto marcio DOP e ottenuta tagliando in piccole fettine le rape a colletto viola e macerate nelle vinacce. Fulvio Mansutti, titolare dell’omonima azienda agricola a Pavia di Udine, spiegherà le fasi di preparazione di questo piatto tipico della cucina friulana, le sue origini e caratteristiche nutritive, proponendo agli ospiti anche una degustazione del prodotto che solitamente si accompagna a carni arrosto o bollite come, tradizionalmente, musetto o cotechino. Al termine della serata agli ospiti saranno offerti uno spettacolo di intrattenimento musicale e altre sorprese.

 

           

 

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