Il chilometro più bello d’Italia, così Gabriele D’Annunzio definiva il lungomare di Reggio Calabria di fronte allo Stretto.
E proprio qui, grazie alla cortesia di cari amici, abbiamo avuto l’opportunità di degustare alcune chicche dolci e salate in un locale che, se non ci fosse già da qualche decina d’anni, bisognerebbe inventarlo.
Si tratta di Sottozero, in Corso Vittorio Emanuele, gelateria ed aperitiveria (mi si passi il neologismo coniato per l’occasione) che è un’impresa diretta con garbo e fermezza dal titolare maestro gelatiere, Tito Pennestrì e dal figlio Vincenzo.
Ebbene ci siamo fermati qui due volte: la prima per un aperitivo serale e la seconda per gustare gelati, cremolata e granite all’ora di pranzo.
Non spenderò troppe parole per descrivere l’abbondanza e la delizia di quanto ci è stato offerto.
Per questo valgono di più le immagini e quindi tutte le foto scattate in diretta.
Mi limiterò a dire per l’aperitivo che la qualità e quantità degli stuzzichini è davvero strabiliante e riproduce in formato mignon gran parte delle delizie culinarie della zona, accompagnate a seconda dei desideri degli ospiti, da bevande analcoliche alla frutta oppure da cocktail più sostanziosi o calici di vino.
Al termine dell’aperitivo, per chiudere in bellezza, 4 assaggi di quanto ci aspettava il giorno seguente: cremolata di fichi e di fichi d’india, gelato di pistacchio e sorbetto di bergamotto.
Le cremolate riportavano agli occhi e al palato un profumo e un gusto di frutta fresca davvero Top, come pure il gelato di pistacchio, rigorosamente di Bronte, aromatico, pastoso e cremoso e alla giusta temperatura.
Discorso a parte per il sorbetto di bergamotto, frutto proveniente direttamente dalle piante del titolare: profumo inebriante, gusto dolcemente citrico e persistenza infinita che, uniti alla freschezza, hanno reso l’assaggio indimenticabile.
Chiusa la parentesi dell’aperitivo serale, passiamo al pranzo a base di gelato del giorno successivo.
Qui davvero parlano le foto con cui abbiamo immortalato le coppe che abbiamo scelto.
Protagoniste assolute le creme e la frutta, trattate in modo sopraffino e guarnite con una panna morbida e deliziosa non troppo dolce e tanti tanti frutti di bosco.
Gusti pieni, riconoscibili, di equilibrata dolcezza ci hanno fatto sognare prima con gli occhi e poi col palato.
Nomi fantasiosi, per esempio coppa Florida, coppa Carpaccio, guarnita con melone tagliato sottilmente, coppa Sicily, Carezza d’autunno, Sette veli e così via.
Un’infinità di gusti tutti altamente appetibili.
In conclusione un’esperienza davvero unica e originale che ha raggiunto il suo apice con l’offerta finale di assaggio da parte del signor Tito di una cremolata alla mora di gelso assolutamente fuoriclasse: gusto intenso, persistente, cremoso profumato, setoso e freschissimo.
Non aggiungo altro: se potete andateci.
Lo ricorderete a lungo.
Carlo Bertilaccio vive a Roma ed è attualmente curatore della rubrica "di...stillati" per la testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collabora anche con Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it) e ha collaborato per le edizioni 2017/2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Ha collaborato per le edizioni 2015-2016 con la guida Slow Wine, e con la guida "Vini buoni d'Italia" dall'edizione 2010 fino all'edizione 2013. È autore di diversi articoli su distillati e vini su Scatti di Gusto (www.scattidigusto.it). Ha infine scritto diversi libri per Palombi editore su cocktails e altri argomenti, e prodotto inoltre quattro dischi di giovani talenti italiani nonché le canzoni per un musical su Marilyn Monroe, recentemente premiato al teatro Sistina di Roma. Giudice per Spirits Selection by Concours Mondial de Bruxelles. Giudice di Radici del Sud. Giudice di Grenaches du Monde.
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