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Guida ai Migliori Vini della Sardegna 2025 di Vinodabere – Le Migliori Malvasia dell’areale di Bosa e le Migliori Vernaccia

Dopo avervi parlato dei Migliori Spumanti (link), dei Migliori Nuragus e Granazza (link), dei Migliori Nasco e Semidano (link),  dei Migliori Vermentino della Gallura (link),  dei Migliori Vermentino prodotti nel resto della Sardegna distinti per territorio (link), è il momento di passare alle Migliori Malvasia dell’areale di Bosa e alle Migliori Vernaccia  nella nostra Guida ai Migliori Vini della Sardegna 2025. Ricordiamo che comprendiamo nella nostra classifica i vini  che abbiano almeno l’85% di Vernaccia o l’85% di Malvasia dell’areale di Bosa  indipendentemente dalla denominazione.

Introduzione

Quando dal territorio di cui ci si sta occupando, dedicandogli la nuova edizione di una Guida che ormai ha una sua storia pluriennale, viene fuori che uno su otto (e stiamo andando leggermente per difetto) dei vini proposti in assaggio raggiunge l’eccellenza, quella che Vinodabere premia e sancisce con la Standing Ovation, non si può che assegnarne una ulteriore, honoris causa, diciamo così, all’intero comparto vitivinicolo sardo, per come e quanto ha saputo crescere in questi ultimi anni.

I numeri parlano chiaro: circa 800 i campioni assaggiati, di cui 385 entrano in Guida, e la bellezza di 118 centrano la succitata Standing Ovation.

Aggiungeteci che, tra queste, 8 (cioè un vino ogni cento campioni presentati) ha raggiunto il punteggio che non è possibile superare: 100/100.

La crescita del comparto che si mette sotto la lente è, manco a dirlo, stimolo a crescere e affinare anche per chi attraverso la lente della degustazione in panel osserva e giudica.

Ecco allora che, come già fatto per il Cannonau, la Guida sceglie di raccontare per subregioni anche il Vermentino, cercando di focalizzare lo sguardo in modo sempre più preciso e articolato sulle preziose diversità che rendono vero e proprio piccolo continente la Sardegna.

Nelle pieghe dei numeri principali, poi, ecco anche i sintomi delle tendenze. Aumento consistente, in linea con il mercato nazionale, per la produzione di bianchi, con il Vermentino sempre più saldo nella hit parade dei vini più venduti in Italia. La Gallura si conferma terra vocatissima per la tipologia, con 18 Standing Ovation (di cui 2 100/100), ma a ruota emergono poi anche le subregioni del Coros (a Usini un 100/100), la Romangia (5 Standing Ovation) e la Nurra (4 le Standing Ovation).

Grandi sorprese (ma in parte da questo pulpito annunciate e sperate) arrivano dal Mandrolisai (con ben 9 Standing Ovation di cui 3 100/100) e per il mondo del Cannonau belle conferme da Mamoiada (con ben 10 Standing Ovation di cui 2 100/100) e da Oliena (Standing Ovation), ma si comportano a dovere anche altri territori vocati (in particolare Orgosolo, Romangia e Dorgali).

Da segnalare anche l’exploit di un vitigno meno acclamato e noto come il Cagnulari che con 20 referenze in Guida centra ben 5 Standing Ovation).

Il Carignano dal canto suo continua a vedere aumentare il numero di etichette prodotte (peraltro tutte di pregio) ed entrano in Guida 28 vini di cui 9 Standing Ovation. Interessante in queste zone la nascita della Comunità del Carignano a piede franco, che sta facendo un ottimo lavoro per la promozione del territorio.

In linea con un altro trend montante, la produzione di rosati nell’Isola vede aumentare i numeri, ma senza abiure – il che vale molto – di carattere e tipicità, rosati che parlano sardo, per intenderci, e non provenzale (15 i vini in guida, 4 le Standing Ovation).

Tra tanti segnali positivi, uno decisamente meno incoraggiante. Non sul fronte qualità, ma su quello mercato, con i pur eccellenti vini ossidativi bandiera (Vernaccia di Oristano e Malvasia di Bosa) in calo di produzione proporzionale a una minore richiesta, che sta peraltro interessando in negativo praticamente tutti i vini da dessert o (per dirla in altro modo) da meditazione.

 

Ad accompagnarci nel nostro percorso è, in qualità di sponsor, il Consorzio per la Tutela del Formaggio Pecorino Romano (che ha sede in Sardegna, maestra assoluta di caseificazione di tutto il Centro tirrenico), formaggio dal forte profilo di cui esploreremo dopo la pubblicazione della Guida i migliori abbinamenti con le etichette premiate.

 

 

Metodologia

L’impostazione vede confermate le scelte principali. L’obiettivo rimane quello di rivolgersi al consumatore finale, ai ristoratori e tutti gli esercenti dei circuiti commerciali che ruotano attorno al vino. Che abbiamo dunque messo al centro del nostro lavoro, creando delle classifiche per tipologia ed insiemi omogenei, provando a rispondere alle esigenze di chi vuole orientarsi nell’acquisto di una bottiglia o nella costruzione di una cantina o anche di una carta dei vini se titolare di un locale. Non mancano le descrizioni delle aziende e le loro storie, ma solo dopo ciascun vino recensito; per questo alcune – quelle di cantine presenti con più vini – saranno ripetute per non costringere il lettore ad andare a cercarle altrove nella Guida.

Utilizziamo alcuni simboli per spiegare ancora meglio le differenze qualitative tra i vini recensiti.

Abbiamo attribuito 1 applauso   a quelle etichette che si attestano tra i 90 ed i 94,9 centesimi (vini decisamente buoni), 2 applausi   tra i 95 ed i 97,9 (vini ottimi), e la Standing Ovation  tra 98 e 100 (vini eccellenti). I punteggi, essendo frutto di una media di degustazione in panel, possono prevedere anche i decimi di punto. Le classifiche sono in ordine inverso (si parte dall’ultima posizione per arrivare alla prima).

Per rendere più compiutamente comprensibili e trasparenti le nostre valutazioni vi ricordiamo che abbiamo usato una scala di punteggio internazionale (quindi mediamente più alta di quelle in uso in Italia) e che tutti gli assaggi sono stati svolti rigorosamente alla cieca.

Qualora almeno la metà del panel abbia attribuito il punteggio di 100/100 ad un campione, si è provveduto ad un riassaggio per confermare o meno questo punteggio massimo.

La Squadra

Curatori: Maurizio Valeriani e Antonio Paolini.

Revisione dei testi a cura di Pino Perrone.

Attività di redazione web a cura di Daniele Moroni.

I testi che leggerete in Guida sono di: Salvatore Del Vasto, Paolo Frugoni, Maurizio Gabriele, Emanuele Giannone, Luca Matarazzo, Daniele Moroni, Gianmarco Nulli Gennari, Antonio Paolini, Pino Perrone, Emanuela Pistoni, Stefano Puhalovich, Franco Santini, Gianni Travaglini, Paolo Valentini, Maurizio Valeriani.

 

Ricordiamo che comprendiamo nella nostra classifica i vini  che abbiano almeno l’85% di Vernaccia o l’85% di Malvasia dell’areale di Bosa  indipendentemente dalla denominazione.

La Classifica delle Migliori Vernaccia

 

4

Vernaccia Òrriu Sulle Bucce 2023 – Quartomoro 94/100   (territorio/zona dei vigneti: Valle del Tirso, Alto Oristanese) prezzo a scaffale enoteca 15 euro circa (bottiglia da 0,750 litri).

Vernaccia in purezza dallo stile moderno e deciso, è invitante, vibrante e di marcata sapidità. Deriva da una fermentazione con macerazione sulle bucce in serbatoi di acciaio e successivo affinamento sempre in tank. Frutta gialla candita, cenni floreali, agrumi, erbe aromatiche ne disegnano il bouquet e rimandano ad un sorso ricco, intenso, avvolgente e strutturato, decisamente sapido, dall’invidiabile equilibrio e un lungo finale su note minerali e iodate.

L’azienda: Quartomoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Località: Via Dino Poli 31, 09092 Arborea (OR)

Tel. +39 346764 3522

email: info@quartomoro.it

Quartomoro rappresenta una realtà dinamica e in continua evoluzione fondata dall’enologo e vignaiolo Piero Cella  ad Arborea in provincia di Oristano. La cantina  nasce come  una sorta di laboratorio, una fabbrica di idee che condensa saperi ed esperienze della viticoltura e dell’enologia sarda. La filosofia aziendale è ispirata alla produzione di vini marcatamente territoriali, eleganti e originali realizzati con il massimo rispetto della natura e dei suoi tempi e con un moderato intervento in cantina.

3

Bianco Alturas 2022 – Domu Battistina 98,8/100   (territorio/zona dei vigneti: sponde del lago Omodeo, Barigadu) prezzo a scaffale enoteca 55 euro circa.

 

Una eccezionale Vernaccia, da selezione massale, macerata un mese sulle bucce e affinata in anfore di terracotta non smaltate. Nessuna filtrazione né chiarifiche. Fermentazione spontanea, meno di 1000 bottiglie. Evidente il carattere ossidativo nel calice, grande tensione, vino slanciato, succoso, intenso. Mandorle e agrumi nel lunghissimo finale che vale la nostra Standing Ovation.

L’azienda: Domu Battistina

Località Coronzu, Lago Omodeo, Sedilo (OR)

Tel: 340 694 5574

Email: domubattistina@gmail.com

I fratelli Poddi conducono il loro vigneto sulle sponde del lago Omodeo, tra Oristano e Nuoro, praticando una agricoltura ecosostenibile ed attenta alla natura. In vigna non si diserba e non si irriga e si cerca di ridurre al minimo i trattamenti. In cantina le fermentazioni sono spontanee, e si eseguono affinamenti in anfore di terracotta non smaltate.

2

Vernaccia di Oristano Flor 2020 – Contini 98,9/100    (territorio/zona dei vigneti: Cabras, Oristano), prezzo a scaffale enoteca 18 euro circa (bottiglia da 0,750 litri).

Una Vernaccia di grande tipicità, con il suo caratteristico impatto olfattivo. Quattro anni in botti scolme di rovere e castagno per la formazione della flor. Dorato rutilante con riflessi ambrati, naso di chiarissima e complessa impronta eterea, mandorla, coppale, spezie dolci, iodio. Aereo, slanciato, intenso. Il sorso è un pugno di sale in olio di lino con aggiunta di miele e cera d’api, di nuovo mandorla coi suoi fiori, calore diffuso e il finissimo rancio a scandire il lunghissimo finale. Una strameritata Standing Ovation.

L’azienda: Contini

Località: Via Genova, n. 48-50, 09072 Cabras – Oristano

Tel. +39 0783290806

email: info@vinicontini.com

Nata nel cuore del Sinis nel 1898 grazie al fondatore Salvatore Contini e sua moglie Anna Maria Dessì, in Sardegna l’azienda Contini è sinonimo di Vernaccia di Oristano. Visitandola si rimane interdetti di fronte alle diverse Vernaccia senza tempo, capaci di emozionare anche il bevitore più esperto. Attualmente queste sono imbottigliate in ben cinque differenti espressioni. Nella cantina Contini ogni cosa è presa sul serio: si producono vini riscoprendo vitigni autoctoni come il Nieddera e il Caddiu, e cimentandosi con il Cannonau, avendo fin da subito risultati eccellenti. Sono anche prodotti dei vini di qualità a base Vermentino, sia docg Gallura sia doc Sardegna.

1

Vernaccia 2015 – Stefano Pippia 99,3/100  (territorio/zona dei vigneti: Valle del Tirso), prezzo a scaffale enoteca 30 euro circa (bottiglia da 0,750 litri).

Un inno alla tradizione e alla esclusività della Vernaccia di Oristano, vino identitario se ce n’è uno. Ottenuto da vigne a spalliera, parziale cedimento alla modernità visto che la tradizione vuole l’alberello. Fermentazione e affinamento in botti di castagno, che favorisce la formazione della flor, seguendo un protocollo affine alla storia millenaria della tipologia. Erede di un’azienda con quasi 90 anni di storia alle spalle, Stefano Pippia è riuscito a riprodurre una Vernaccia impeccabile, puntuale nei rimandi salmastri (bottarga) e di frutta secca, giustamente equilibrata in termini di sapidità e dolcezza, moderatamente tannica e lunghissima nella chiusura segnata da miele, macchia e coquillageStanding Ovation strameritata

L’azienda: Stefano Pippia

Via Roma, 33

Baratili San Pietro ,Oristano

Tel:  3463346499

Email: stefanopippia77@gmail.com

Stefano Pippia porta avanti un’antica tradizione di famiglia a Baratili San Pietro, ed è uno dei coraggiosi nuovi produttori di Vernaccia. Stefano è una persona di poche parole ma di fatti. In compenso parla per lui la sua straordinaria Vernaccia, che sicuramente non è timida o silenziosa.

 

La Classifica delle Migliori Malvasia dell’areale di Bosa

2

Malvasia Filet 2021 – Cantina Carta di Piero Carta 99,5/100 (territorio/zona dei vigneti: Magomadas) prezzo a scaffale enoteca 50 euro circa (bottiglia da 0,5 litri).

Il quadro olfattivo, di rara complessità ed ampiezza, si compone di profumi che vanno dalla nocciola all’albicocca disidratata, dal miele allo iodio, dall’elicriso alla macchia mediterranea. Il sorso è fresco, sapido, avvolgente e si chiude con un lungo finale su ricordi di erbe officinali che vale la nostra Standing Ovation.

L’azienda: Cantina Carta di Piero Carta

località Santa Lucia

08010 Magomadas (OR)

Telefono: 3485656412

E-mail: pierocarta75@gmail.com

Piero Carta, dopo una laurea in economia, prende in mano l’azienda di famiglia (nata nel 1980) nel 2017 e comincia la sua avventura come produttore. Consolida quindi l’esperienza aziendale nei vini ossidativi, producendo una Malvasia di incredibile persistenza e complessità gustativa.

1

Malvasia di Bosa Riserva 2013 – Emidio Oggianu 99,8/100  (territorio/zona dei vigneti: Magomadas) prezzo a scaffale enoteca 45 euro circa (bottiglia da 0,5 litri).

Un vino che merita evocazioni di nomi poco usati quali bosso e ligustro, scorza di limone candita, ma anche la nostra Standing Ovation grazie a note dolci aggiuntive di iodio, frutta gialla sciroppata, miele e gelato di anguria, sorso avvolgente, caldo e sapido, dalla progressione impellente e scandita da freschezza intatta e dolcezze mimetiche, stemperate in sale e acidità d’agrumi dolci. Persistenza non propriamente misurabile in degustazione: carezza ossidativa che richiederebbe tempi supplementari.

L’azienda: Emidio Oggianu

Località Pisturri

09090 Magomadas (OR)

Tel: +39 0785359329

Email: info@malvasiaoggianu.it

Emidio Oggianu è il titolare di questa piccola realtà da oltre 50 anni. Da qualche anno il figlio Stefano aiuta il padre nella conduzione dell’azienda. La vigna (2 ettari) è posizionata in regione “BADDE NURAGHE”, Strada Vicinale Pischina comune di Magomadas Magomadas (OR). Il terreno è di origine prevalentemente calcarea, con misture vulcaniche e arenarie.

 

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