Celebre per il libro “L’amante di Lady Chatterly”, David Herbert Lawrence scriveva nel 1921 a proposito di un suo viaggio nell’isola:
“La Sardegna è un’altra cosa: più ampia, molto più consueta, nient’affatto irregolare, ma che svanisce in lontananza. Creste di colline come brughiera, irrilevanti, che si vanno perdendo, forse, verso un gruppetto di cime… Incantevole spazio intorno e distanza da viaggiare, nulla di finito, nulla di definitivo. È come la libertà stessa.”
Questa sensazione di libertà è ancora ravvisabile a distanza di un secolo. Un’isola che racchiude il mondo, e la pluralità di esso, che è alla base della libertà stessa, si evince anche dalla ricchezza delle tipologie di vitigni che qui nascono e dei vini che si producono.
Alghero, Anglona, Coros, Gallura, Mamoiada, Mandrolisai, Ogliastra, Oliena, Orgosolo, Romangia, Sulcis, Sud della Sardegna, centosessanta vini provenienti da 35 cantine saranno presenti domenica 21 e lunedì 22 presso l’hotel Belstay a testimoniare questa libertà, nell’evento la Sardegna di Vinodabere, edizione seconda.
La Sardegna di Vinodabere 2024 a Roma il 21 e 22 gennaio Hotel Belstay, Via Bogliasco 27
Vi aspettiamo con l’eco delle parole di un poeta, Fabrizio De André:
“La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso.”