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Veneto – Le Colture: quando un’intera famiglia racconta il Prosecco

L’azienda della famiglia Ruggeri ha saputo nel tempo mettere a servizio di un territorio uno straordinario patrimonio di esperienza nel settore vitivinicolo costituito da piccoli ma importanti dettagli produttivi, che uniti al profondo amore per un territorio unico, ha saputo raggiungere livelli qualitativi altissimi. Siamo a Valdobbiadene, cittadina incastonata tra le colline del Prosecco dichiarate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità per il loro inestimabile valore paesaggistico: qui l’azienda di famiglia coltiva 45 ettari di vigneto che l’hanno resa una delle cantine più rappresentative della denominazione Conegliano Valdobbiadene.
Pioniere è stato Cesare Ruggeri, supportato dalla moglie Biancarosa, a inaugurare l’attività imprenditoriale della cantina negli anni ’80 e che oggi può contare sulla partecipazione alla conduzione dell’azienda dei tre figli Silvia, Alberto e Veronica, che facendo sintesi di personalità e talenti diversi e complementari, stanno portando entusiasmo e un forte respiro innovativo nella gestione aziendale. Un “team” familiare solido e affiatato, in cui ogni membro è direttamente coinvolto in ogni fase produttiva, dalla conduzione delle vigne alla selezione delle uve, dai vari momenti della vinificazione a quelli della spumantizzazione, fino alla commercializzazione.
Insieme al fratello Renato e con soli 8 ettari di vigneto Cesare Ruggeri inizia quindi nel 1983 a produrre il proprio vino da uve di propria produzione diventando ben presto un vero e proprio pioniere: “Negli anni ’80 – spiega Alberto Ruggeri – pochissimi a Valdobbiadene imbottigliavano il vino, semplicemente perché non era ‘prassi’: le uve si coltivavano per essere vendute. Mio padre, in questo, ha aperto una via diventando uno dei pochi a gestire l’intera filiera produttiva, dalla vigna alla bottiglia”.


I vigneti oggi sono distribuiti in parte vicino all’azienda, a Santo Stefano, in parte in altre zone come Valdobbiadene, con una piccola porzione sulla collina del Cartizze fino all’altopiano di San Pietro di Feletto, appena a ridosso della storica città di Conegliano.
Le Colture rappresenta oggi un’eccellenza enologica in una delle aree più vocate d’Italia. Ma il domani è ancora da scrivere e l’azienda ha l’obiettivo di diventare uno dei punti di riferimento nella produzione del Prosecco Superiore di qualità in Italia e nel Mondo.
Le Colture produce oggi circa 800 mila bottiglie all’anno, quasi tutte da vigneti di proprietà diretta, nell’area DOCG Conegliano Valdobbiadene, con l’obiettivo di arrivare a un milione di bottiglie nei prossimi anni.
I vini che abbiamo assaggiato:


Gli spumanti Le Colture sono ottenuti unicamente dalla lavorazione di uva Glera, proveniente dai vigneti di famiglia situati nella denominazione del Valdobbiadene DOCG e raccolta esclusivamente a mano.

Cartizze
Cartizze, dall’antico nome dialettale ‘gardiz’ il graticcio sul quale veniva posta ad appassire l’uva, è una sottodenominazione che interessa un’area molto ristretta posta nel comune di Valdobbiadene tra le colline più scoscese di Santo Stefano e Saccol. Un piccolo anfiteatro costituito da terreni di marne arenarie ed argille fa sì che la Glera raggiunga quasi una sovramaturazione, garantendo così un’inusuale concentrazione di aromi. 20.000 bottiglie per questo Prosecco da provare con la pasticceria secca.

Brut Fagher
È senza dubbio il Valdobbiadene DOCG più moderno e dal grande successo internazionale. I suoi elementi più attraenti sono racchiusi nei delicati profumi ricchi di vegetale fresco spesso accompagnati da una piacevole nota di pane unita ad una viva energia gustativa. Il perlage fine assicura la persistenza del sapore e la pulizia del palato oltre a costituire un vantaggio negli abbinamenti col cibo. Ideale per aperitivo o con della pasta alle verdure. 130.000 bottiglie.

Rive di Santo Stefano brut Gerardo
Nasce dai vigneti più vecchi (50-70 anni) di Santo Stefano questo brut dedicato al nonno Gerardo Ruggeri in omaggio alla passione con cui curava le sue rive, i vigneti posti sui terreni più scoscesi. Un campione di stile, profumi generosi e sentori di agrumi e glicine. Da provare con dei crudi di pesce. 6.000 bottiglie.

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Nato in Toscana e cresciuto in Sicilia, dove vivo. Ho iniziato a scrivere quasi per caso, poi anche qualche libro sul rapporto tra mafie e chiesa. Promuovo il Turismo Esperienziale in Sicilia e mi occupo di comunicazione digitale. Scrivo di vino, di cibo e delle cose belle che mi circondano

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