Sulla sponda sinistra del fiume Tanaro, intorno a 19 comuni della provincia di Cuneo, trova il suo habitat naturale un vitigno a bacca bianca di cui si hanno ricordi fin dal 1400: l’Arneis.
In dialetto il nome Arneis vuol dire Arnese, cioè cosa di poco conto perchè era coltivata insieme alle più pregiate viti di nebbiolo.
Un vitigno che ha vissuto alterne fortune nel corso della sua vita, tanto da essere nei primi del 1900 quasi prossimo ad essere dimenticato. Solo negli anni ’70, quando ormai se ne potevano ancora rinvenire pochi filari, sparsi tra quelli del Nebbiolo, con il solo scopo di tener lontani gli uccelli dai nobili chicchi delle uve rosse, il vento è cambiato.
Il territorio del Roero sui terreni collinari ricchi di argille, gesso e sabbia, è pian piano rinato, mettendo in evidenza tutto il suo potenziale, in particolare modo l’eleganza e la sapidità dei vini risultanti.
Così quelle colline adornate da filari di viti, alberi da frutta, boschi e tantissime altre piante hanno creato un habitat così diverso e allo stesso tempo così ricco tanto da essere dichiarate dall’UNESCO, insieme a Langhe e Monferrato, Patrimonio Mondiale dell’Umanità , e vedono oggi ben 900 gli ettari di vigneti coltivati ad Arneis, con un evoluzione che ha permesso di passare dalle poche migliaia di bottiglie degli anni settanta agli oltre 6 milioni attuali. I fratelli Ceretto con il loro Blangé hanno saputo conquistare tantissimi consumatori divenendo così esempio per tanti piccoli vignaioli del luogo.
Ricordiamoci che si tratta di una DOC nata nel 1989, che nel 2004 ha ottenuto la DOCG, e nel 2017 le sono state riconosciute anche le tipologie riserva , con 14 mesi di maturazione, e spumante.
Per valorizzare questo vino e il territorio l’Enoteca regionale del Roero 2.0 ha creato VITIS – I Grandi Bianchi del Roero dove, in una spettacolare location, il Castello Reale di Govone, è stata presentata la nuova annata del Roero Arneis, la 2018, in un clima di festa sopratutto per loro, i vignaioli.
Abbiamo potuto valutare le potenzialità di questa annata grazie ad una degustazione creata appositamente per la stampa, dove ci sono state proposte diverse sfaccettature di questo vino che ci ha mostrato un’annata, la 2018, nel complesso buona e che in diversi casi ci ha mostrato tanta freschezza.
Ma parliamo dei vini assaggiati
Roero Arneis DOCG 2018 – Borgogno Rivata
Un’ azienda agricola che oltre ai vini coltiva pere e produce un sidro di pera Madernassa, il Sidrè che abbiamo assaggiato e ci ha positivamente colpito. Il suo Arneis, pur consapevoli che non c’è correlazione diretta, sembra essere influenzato dalle coltivazioni di pere che circondano le vigne, così accanto a note floreali troviamo profumi di pera inebrianti. Tanta freschezza che accompagna con eleganza una sapidità mai troppo accentuata. Uno dei migliori Arneis che abbiamo assaggiato.
È la nota di pera a farla da padrone. Sapido, ricco e di buona beva, chiude con sensazioni di frutta bianca matura ed è nel complesso piacevole.
Roero Arneis DOCG 2018 – Ermanno Costa
Anche in questo caso si ha la medesima casualità precedente e il vino di Ermanno Costa sembra evidenziare il territorio e le colture dove di trovano le vigne, in particolare con i profumi i pesca, quasi a ricordare i frutteti presenti. Bella sapidità e ottimo equilibrio.
Roero Arneis DOCG 2018 – Matteo Correggia
Vino di facile beva dove freschezza e sapidità hanno saputo ben integrarsi. Esprime appieno le caratteristiche dell’Arneis dove il finale di mandorla amara non è invadente.
Roero Arneis DOCG 2018 – Lorenzo Negro
Su terreni sabbiosi nasce questo Arneis, che presenta una spiccata sapidità. Note floreali si accompagnano a ricordi di pesca ed anticipano un finale di mandorla amara tipico di questo vitigno.
Roero Arneis DOCG Riserva San Defendente 2017 – Deltetto
Un vino che nasce per durare nel tempo, tanto da spingerci a provarlo in un bicchiere da vino rosso, irruente con note agrumate che lo accompagnano durante tutta la beva. Bello il finale di burro fuso.
Roero Arneis DOCG Vigna San Pietro 2017 – Morra
Su un suolo calcareo-sabbioso nasce un vino dove la sapidità la fa da padrona, seguita da freschezza e avvolgenza del sorso.
Roero Arneis DOCG Sette anni 2012 – Angelo Negro
Un vino che dopo 7 mesi di affinamento in acciaio rimane in bottiglia per sette anni prima di andare in commercio. L’idea dell’azienda è di mostrare la capacità dell’Arneis, in annate particolari, di durare nel tempo. Un vino dove l’agrume è la nota principale sin dall’inizio, teso, fresco con un finale di arancia molto affascinante.
Roero Arneis Metodo classico Brut – Lorenzo Negro
Note floreali si accompagnano a burro e erbe officinali , una bolla fine ci accompagna ad un finale mandorla tipico del vitigno.
Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.
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