“Vignaioli Valle di Mezzane” è il nome scelto da un gruppo di 12 vignaioli della Valle di Mezzane che si sono uniti con lo scopo principale di valorizzare il territorio in cui vivono e lavorano, producendo vini Valpolicella e Soave nel territorio dell’Est Veronese a cavallo tra le due Denominazioni.
Il denominatore che li accomuna è l’essere azienda agricola con cantine e vigneti di proprietà nella Valle sebbene abbiano storie, origini, obiettivi, ambizioni e orientamenti differenti anche nella conduzione del vigneto – in biologico, biodinamico e integrato.
Quindi conoscere il territorio e valorizzarlo mettendone in evidenza peculiarità e identità, anche sostenendo e sollecitando il Consorzio di Tutela Vini Valpolicella nella definizione di sottozone che rispecchino la morfologia del territorio. Già a fine dell’Ottocento, Giovanni Battista Perez, nel suo libro “La provincia di Verona ed i suoi vini” delineò le caratteristiche della produzione vinicola di ogni singola vallata valpolicellese, inclusa quella di Mezzane.
Il primo passo ufficiale del Gruppo, nato alla fine del 2022, è stato l’incarico, affidato al pedologo Giuseppe Benciolini, per la realizzazione di una Carta dei Suoli con l’obiettivo di conoscere in maggior dettaglio le sue aziende, la sua Vallata con la sua identità e delle sue differenze come valore da comunicare.
Le Carte dei Suoli sono uno strumento importante per definire la conduzione del vigneto e orientarla alla qualità delle uve, salvaguardare il territorio e conoscere le peculiarità e le differenze fra la Valle di Mezzane e le altre Vallate e gli altri areali della Doc Valpolicella e Soave. Oggi inoltre assumono una ulteriore valenza per fronteggiare e interpretare al meglio i cambiamenti climatici e quindi l’annata.
Sintesi tangibile del lavoro, lungo e accurato che si è sviluppato con l’analisi di numero elevatissimo di profili di terreno, è una Carta dei Suoli della Vallata in scala 1:10.000 e le carte dei suoli di dettaglio dei vigneti di ogni singola azienda.
A questo studio è seguita l’analisi sensoriale dei vini al fine di individuarne caratteristiche identitarie.
La ricerca delle peculiarità territoriali di vini così differenti tra loro – Soave doc e Valpolicella Superiore doc – stata affidata alle sensazioni tattili, sensazioni che rimangono pressoché costanti anche al variare delle percezioni aromatiche e delle tecniche di vinificazione e di affinamento. Angelo Peretti, giornalista e scrittore che ha seguito le degustazioni, sintetizza così il risultato: “Nei vini dell’areale della Valle di Mezzane spiccano la sapidità più o meno accentuata, la freschezza acida e la piacevole piccantezza della speziatura”.
Il Gruppo crede fortemente nella necessità di definire delle sottozone o UGA (Unità Geografiche Aggiuntive) al fine di poter meglio identificare, comunicare e valorizzare le caratteristiche dei vini di ogni vallata.
Il Soave DOC ha concluso il lavoro di definizione territoriale tramite le 33 UGA individuate nel territorio anche se si rendono necessari alcune ulteriori specifiche.
Per quanto riguarda la Valpolicella, il percorso verso le sottozone è partito tempo ma è ancora lontano dalla conclusione. Uno studio pedologico che ha messo in luce delle difficoltà di definizione delle aree; inoltre, vi sono la questione della sottozona esistente, la Valpantena, peraltro poco rivendicata, e dei diritti acquisiti.
Oltre alle attività di promozione dei vini e del territorio, il Gruppo promuove un percorso di crescita professionale che riguarda aspetti tecnici della viticoltura, della vinificazione, il confronto con le produzioni di altre zone vitivinicole, ma anche approfondimenti circa temi importanti quali la parità di genere in agricoltura e i progetti di sostenibilità per convivere in armonia con la popolazione del territorio.
Le 12 aziende agricole dei Vignaioli Valle di Mezzane:
Benini Alessandro – 16 ettari gestiti dai fratelli Alessandro e Beatrice Benini e coltivati in regime biologico; produzione circa 15.000 bottiglie.
Falezze di Luca Anselmi – Luca, terza generazione, coltiva in regime biologico 7 ettari con Corvinone, Corvina, Rondinella e Oseleta. Produzione tra le 10 e le 15.000 bottiglie.
Grotta del Ninfeo – Da oltre 70 anni le tre generazioni della famiglia Fraccaroli coltivano 14 ettari di vigneto; oggi è Luca e che si dedica alla produzione dei vini Valpolicella.
I Tamasotti – Dal 2009 la famiglia Brusco coltiva 3,5 ettari di vigneto in regime biologico e produce circa 15.000 bottiglie tra Soave, Valpolicella e Amarone.
Il Monte Caro – Emanuela e Giorgio Marcolini gestiscono l’azienda di 4,8 ettari vitati in regime biologico fondata dai loro genitori nel 1986; produzione di circa 25.000 bottiglie.
ILatium Morini – 15 ettari vitati nella Valle di Mezzane gestiti da 7 soci tra cugini e fratelli; biologico dal 2023 con produzione di Soave, Valpolicella e Amarone.
Le Guaite di Noemi;
Talestri – La tenuta, 11 ettari condotti in modo sostenibile e certificati SQNPI, è gestita dalle sorelle Lisa e Francesca Marcato e dal papà Francesco; produzione circa 10.000 bottiglie.
Massimago – 14 parcelle (12 ettari vitati) incastonate nel bosco, gestite in regime biologico, dal 2003 da Camilla Rossi Chauvenet, produzione circa 80.000 bottiglie.
Carlo Alberto Negri – poco più di 2,5 ettari vitati, terreni di matrice calcarea e coltivazione solo di Garganega, Corvina, Corvinone e Rondinella.
Roccolo Grassi – 17 ettari in tre zone della Valle di Mezzane gestiti da Marco e Francesca Sartori; produzione di Soave, Valpolicella e Amarone per un totale di circa 55.000 bottiglie.
Le Cesette di Giovanni Ruffo – Meno di un ettaro coltivato in regime biologico e dedicato solo a uve a bacca nera per una produzione totale di circa 3.600 bottiglie.

Dopo una trentennale brillante carriera in ambito amministrativo finanziario all’interno di un noto gruppo multinazionale, dal maggio 2018 si dedica totalmente al mondo del vino del quale è appassionato partecipe da oltre quindici anni. Sommelier dal 2005 e degustatore Associazione Italiana Sommelier, assaggiatore di formaggi ONAF, assaggiatore di grappe e acqueviti ANAG e degustatore professionista di birre ADB, è relatore in enologia nei corsi per sommelier. È stato responsabile redazionale del sito internet della delegazione AIS di Milano e ha collaborato alla stesura delle guide Vitae e Viniplus. È redattore per la rivista Viniplus di Lombardia, per la quale cura due rubriche, è inoltre autore per la rivista Barolo & Co e per le testate on-line vinodabere.it, e aislombardia.it.
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