L’invito era per un “aperitivo” con i vini della Tenuta di Trinoro, che, come appassionati ed esperti wine lovers sanno, sarebbe come fare merenda accompagnando pizzette e stuzzichini vari con un Premier Cru Bordolese. Perché quella è la tipologia di vini che fa la Tenuta di Trinoro, un marchio conosciuto a livello mondiale. Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot, furono impiantati a Sarteano, in Val d’Orcia, all’inizio degli anni ’90 da Andrea Franchetti, con grande intuizione enoica, in un’area che non si riteneva particolarmente vocata per la viticoltura, ma che invece si è rivelata una piccola Bordeaux. Successivamente è stato realizzato un altro progetto (diventato poi il nucleo dell’azienda Passopisciaro), altrettanto innovativo per l’epoca (anni 2000) e di successo, andando a recuperare sulle pendici del monte Etna vecchi vigneti abbandonati di Nerello Mascalese ed impiantando anche varietà alloctone quali il Petit Verdot, il Cesanese di Affile e lo Chardonnay.
I vigneti di Tenuta di Trinoro coprono una superficie di 22 ettari, con una densità di 10.000 piante per ettaro e si trovano tra i 400 e i 620 metri di altitudine. I suoli cambiano da un vigneto all’altro, ma il filo conduttore è l’argilla blu, presente in diverse percentuali su tutti i terreni. La gamma dei vini prodotti spazia da Tenuta di Trinoro e il suo second vin Le Cupole, realizzati secondo la “miscela bordolese”, poi Palazzi, un Merlot in purezza, I Campi, tre cru di Cabernet Franc, e il Bianco Trinoro, 100% Semillon. A Tenuta di Trinoro ci sono persone come l’enologo Lorenzo Fornaini e il direttore-enologo Calogero Portannese. Mentre a Passopisciaro c’è Vincenzo Lo Mauro, direttore-enologo. Oggi alla guida dell’azienda c’è Benjamin Franchetti, che insieme alla squadra consolidata porta avanti il sogno realizzato del padre Andrea.
Un aperitivo super lusso quindi, offerto da Tenuta di Trinoro, Palazzo Talìa e da Trimani Vinai in Roma, tenutosi nel nuovo bellissimo hotel della famiglia Federici a Palazzo Talìa a Roma, l’ex Nobile Collegio del Nazareno.
In realtà, come ha giustamente osservato Paola Repetto dell’agenzia Thurner PR organizzatrice dell’evento, più che di un aperitivo si è trattato di una degustazione destrutturata, dove gli invitati potevano muoversi liberamente nella sala e assaggiare a proprio piacimento i vini in degustazione, che vi andiamo a descrivere.
Lo Chardonnay di Passopisciaro
CONTRADA PC 2022 – PASSOPISCIARO
A parità di vitigno l’Etna fornisce espressioni e personalità uniche e diverse da particella a particella. Questo Chardonnay, coltivato su un minuto appezzamento terrazzato, sul versante nord del vulcano tra gli 870 ed i 950 metri, ne è la prova. Fermenta in botti da 15 ettolitri ed affina 10 mesi in botte grande. Profumi intriganti e delicati di gelsomino, borotalco e susina gialla. Nel palato è equilibrato, con ritorni fruttati (pesca bianca, susina), per un finale fresco e croccante che stimola la beva.
CONTRADA PC 2021 – PASSOPISCIARO
Rispetto all’annata 2022 ha un profilo più verticale, con sentori agrumati, di erbe aromatiche, fiori bianchi e di roccia vulcanica. Ha un sorso teso, affilato, con acidità e sapidità in primo piano, ricordi di frutta bianca e un finale agrumato e minerale con sbuffi di idrocarburi.
Le Cuvée di Tenuta Trinoro
Fedele alla visione di Andrea Franchetti ed al principio che ogni vendemmia è una storia a sé e ogni annata può (deve…) essere diversa dall’altra, l’uvaggio del blend, grazie anche alla minuziosa parcellizzazione dei vigneti, può cambiare di anno in anno.
LE CUPOLE 2022
Le Cupole è il second vin dell’azienda, prodotto per la prima volta nel 1995. I vigneti sono posti a 450-600 metri di altitudine. Fermenta per 10- 15 giorni in vasche d’acciaio e affina in barrique di rovere francese e successivamente in vasche di cemento. In questa annata, particolarmente arida e siccitosa, è stato selezionato un blend di 57% Merlot, 26% Cabernet Franc, 11% Cabernet Sauvignon e 6% Petit Verdot. All’olfatto risaltano subito le spezie scure (chiodi garofano, pepe nero), poi bacche nere, sottobosco. L’assaggio è ricco, energico, dotato anche di vibrante freschezza, con aromi di prugna e amarena. Il tannino è levigato ed integrato. Il finale, dinamico ed amaricante, evidenzia una grande bevibilità.
LE CUPOLE 2021
Anche la 2021 è stata una vendemmia anomala in Val d’Orcia, all’insegna delle alte temperature e della siccità, che ha portato ad una prudenziale riduzione della quantità di uve prodotte per mantenere alta la loro qualità. In questa annata è stato realizzato un blend di 56% Merlot, 26% Cabernet Franc, 11% Cabernet Sauvignon e 7% Petit Verdot. Sentori eleganti di frutta rossa matura, bacche e sfumature speziate. Al gusto si esprime con grande struttura e concentrazione, con ricordi di ribes e mirtilli; acidità e freschezza bilanciano il sorso e conducono ad un finale sapido, elegante e saporito.
TENUTA DI TRINORO 2021
Tra tutti i suoi vini, il Tenuta di Trinoro rappresenta la massima espressione dello stile vinicolo di Andrea Franchetti. I vigneti si trovano a un’altitudine che varia dai 450 ai 600 metri. La 2021 è prima versione di questo vino curata da Benjamin Franchetti. L’andamento climatico dell’annata è stato altalenante, con un inverno anomalo ed una estate torrida, mitigata da correnti fresche settembrine che hanno dato refrigerio alle viti. Tutto ciò ha favorito la scelta dell’uvaggio con 60% Merlot e 40% di Cabernet Franc. La fermentazione è avvenuta in tini di acciaio inox. Poi il vino ha affinato per 8 mesi in barrique francesi e per ulteriori 12 mesi in vasche di cemento. L’olfatto è avvolto da sentori di frutti scuri maturi, di fiori (viola mammola) e minerali. Il sorso, morbido e concentrato, ha ricchezza aromatica, i tannini sono dolci e vellutati, è succoso, persistente, di impatto immediato, favorito anche dalla prevalente percentuale di Merlot. Vino giovane con ancora molta strada davanti.
TENUTA DI TRINORO 2015
Il 2015 è stata una ottima annata, mediamente fredda e con una certa piovosità, che ha favorito una crescita serena delle uve. L’assemblaggio è stato 50% Cabernet Franc, 36% Merlot, 10% Cabernet Sauvignon e 4% Petit Verdot. Naso con note vegetali (peperone, sambuco, alloro e macchia mediterranea), seguite da sentori di piccoli frutti di bosco scuri. L’assaggio rivela acidità e spezia (pepe), con ritorni fruttati di amarena, agrume e buona sapidità. Sorso vellutato e fresco.
TENUTA DI TRINORO 1998 Magnum
Una delle prime produzioni dell’azienda, con un blend di 80% Cabernet Franc, 10% Cabernet Sauvignon e 10% Petit Verdot. È stato il vino della serata, la cui piacevolezza ed eleganza hanno conquistato tutti gli astanti. Profumi molto intensi di frutta rossa matura (ciliegia, prugna), quasi in confettura, e cioccolato fondente, con ricordi di noce moscata. L’assaggio rivela una freschezza fruttata e speziatura (pepe nero, peperoncino) sorprendenti data l’età. Perfettamente integro sembra all’apice della sua bevibilità: succoso e scorrevole, con tannini ed acidità integrati con il frutto, è un sorso di grande eleganza ed armonia.
Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.
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