Le Cicladi non sono solo isole da cartolina, con case imbiancate a calce e cupole azzurre riflesse nel mare. Per chi ama il vino, questo arcipelago greco è un mosaico di terroir unici, vitigni rari e produttori capaci di trasformare il vento, la luce e la pietra in emozioni liquide. Nel mio viaggio di giugno ho toccato tre isole – Paros, Andros e Syros – e tre cantine che raccontano tre modi diversi di interpretare il Mediterraneo.
Paros e la tradizione centenaria di Moraitis Winery.
Il mio itinerario inizia a Paros, nel cuore dell’isola, dove la cantina Moraitis si affaccia a pochi passi dalla spiaggia di Aghios Anargyroi e dal borgo di Naoussa.
Fondata nel 1910 da Manolis Moraitis, pioniere della viticoltura pariana, oggi è alla quarta generazione e coltiva in regime biologico vigneti bassi, secondo il sistema tradizionale “aplotaria”, su suoli calcarei e sabbiosi accarezzati dal meltemi.
La Monemvasia, uva simbolo dell’isola, è protagonista di interpretazioni sorprendenti: dal PDO Paros Bianco secco, floreale e marino, al fermentato in botte con agrumi maturi e rovere elegante, fino al Thapsana da viti prefillosseriche a 400 metri, potente e setoso.
Affascina l’Amphora, vinificata senza solfiti in anfore di argilla, fragrante e gastronomica. Non mancano l’Assyrtiko di Sarakiniko, vulcanico e salino, l’Aidani Nero vinificato in rosato, fresco e sapido, il rosso PDO Paros da Mandilaria e Malvasia, e una Malvasia dolce dorata e ambrata, che si esprime con sentori di miele, frutta secca e in bocca si caratterizza con una viva acidità. Ogni calice racchiude il respiro dell’isola e il sapore della sua storia.
Andros e l’eleganza di Kourtesis Wine Estate
Da Paros il viaggio prosegue verso Andros, l’isola verde delle Cicladi. A Ypsilou, a 200 metri sul mare, Kourtesis Wine Estate coltiva trenta ettari di vigneti su terrazze di pietra protette dal meltemi, seguendo pratiche biologiche e biodinamiche. Le varietà sono quelle dell’arcipelago: Assyrtiko, Malagouzia, Moscato, Mandilaria, Mavrotragano e la rara Potamisi.
Il Potamisi 2023 è fresco e floreale; l’Assyrtiko-Malagouzia unisce agrumi, sentori marini e mineralità; il Rosé da Potamisi, Mandilaria e Moscato profuma di erbe mediterranee e frutti rossi; il Mavrotragano Ypsiliou 2023, affinato in legno e bottiglia, è intenso, balsamico, con tannini perfettamente calibrati.
La cantina, che ha ricevuto l’Authentic Taste of Greece – Gold Award 2023, offre un’esperienza di degustazione immersa nella natura, con formaggi, salumi e pane caldo a completare l’armonia del calice.
Syros e la creatività di Chatzakis Winery.
Ultima tappa: Syros, isola elegante e vivace, dove la cantina Chatzakis è stata la prima a nascere, nel 2011, grazie a Nikos Chatzakis. Le vigne, distribuite in diversi punti dell’isola e integrate da conferimenti di piccoli coltivatori, affrontano un clima impegnativo: vento costante, piogge rare, rese ridotte.
La gamma Fabrika è un biglietto da visita perfetto: bianco da Malvasia e Kountoura, rosato da Mavro Aidani e rosso da Mandilaria, tutti freschi e scorrevoli. Tra le etichette di punta, il Fatman Sherif da Serifiotiko agrumato ed erbaceo, il San Ta Maratha da Assyrtiko minerale e salino – uno dei migliori assaggi fuori da Santorini – e il Drezina, nato con Sotiris Bosinakis, un blend di Assyrtiko e Moschofilero elegante e persistente.
Tre isole, un filo di mare: questo itinerario tra cantine delle Cicladi non è solo una degustazione, ma un’esperienza immersiva nella cultura e nel paesaggio dell’Egeo. Paros custodisce la memoria e la tradizione, Andros incarna la natura e l’innovazione, Syros esprime creatività e identità forte. In ogni bicchiere si ritrova il filo invisibile che lega queste isole: il vento, la luce e il mare, capaci di scolpire vini che raccontano un arcipelago intero.
Aggiornamenti continui sul mondo dell'enogastronomia
