Il 7 novembre scorso è tornato in libertà Rudy Kurniawan, dopo aver scontato la sua pena in carcere in USA. Di nazionalità indonesiana (nato a Jakarta nel 1976) si è reso celebre per aver falsificato bottiglie famose in diverse formati.
Le falsificazioni (ad es. Petrus, Romanée Conti, Clos De La Roche…) venivano eseguite con una certa abilità, cercando di riprodurre le sensazioni dei singoli vini, al punto che Rudy Kurniawan è diventato protagonista di un film documentario, Sour Grapes, disponibile su Netflix.
Diverse le persone truffate di cui si ha notizia. Ma probabilmente diverse altre non sporgeranno mai denuncia magari per evitare di fare cattive figure dopo aver esaltato le doti di vini “fantasmagorici”.
Giornalista enogastronomico, una laurea cum laude in Economia e Commercio all'Università La Sapienza di Roma, giudice in diversi concorsi internazionali, docente F.I.S.A.R.. Ha una storia che comprende collaborazioni con Guide di settore. Per citare solo le ultime : Slow Wine (Responsabile per la Sardegna edizioni 2015 e 2016), I Vini de L'Espresso (vice-curatore e coordinatore nazionale edizioni 2017 e 2018), I Ristoranti d'Italia de L'Espresso (edizioni dalla 2010 alla 2018). Collabora con le testate: www.lucianopignataro.it , www.repubblica.it/sapori. Ha scritto alcuni articoli sul quotidiano "Il Mattino" e su www.slowine.it. Ha una passione sfrenata per quel piccolo continente che prende il nome di "Sardegna", per le sue terre e per la sua gente.
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