Grande successo per l’ottava edizione di Life of Wine sabato scorso a Roma nella prestigiosa cornice dell’ Hotel Radisson Blu.
Interessante manifestazione nata nel 2010 da un’idea di Studio Umami, agenzia specializzata in comunicazione ed organizzazione di eventi eno-gastronomici che quest’anno si è avvalsa, per la selezione delle cantine partecipanti, della collaborazione di Maurizio Valeriani, giornalista, giudice e presidente di giuria in diversi concorsi internazionali sul vino, e Direttore Responsabile della nostra testata giornalistica (Vinodabere).
La peculiarità di Life of Wine consiste nella presentazione, da parte delle cantine scelte, di varie annate dei loro vini più rappresentativi, cosicchè il degustatore/consumatore può rendersi meglio conto del potenziale evolutivo della bottiglia nel corso del tempo: un evento, quindi, di indubbio valore “didattico”.
Vi racconteremo in una serie di articoli gli assaggi che ci hanno particolarmente colpito.
Questa prima puntata è dedicata all’azienda Terredora-Di Paolo.
Terredora dal 1978 è protagonista del rinascimento vinicolo della Campania, l’azienda è nata con la separazione di Walter Mastroberardino dalla cantina di famiglia. Dopo la dolorosa scomparsa della moglie Dora Di Paolo, da cui il nome, e del figlio Lucio, sono i fratelli Daniela e Paolo che si occupano della produzione con ottimi risultati. Il marchio Terredora è sinonimo di affidabilità e di costanza qualitativa, i suoi vini si possono trovare su tutti i principali mercati mondiali.
I vigneti aziendali sono situati nelle aree d’Irpinia più vocate per la produzione di vini di grande pregio e rappresentano la sintesi dell’appassionata ricerca tra rispetto e valorizzazione del territorio e del legame indissolubile tra ambiente, vitigno, clima e intervento dell’uomo. Tutti, dai pendii accentuati e dai terreni argillosi-calcarei di origine vulcanica, hanno ottima esposizione e insolazione, clima caldo, asciutto, e ventilato, caratterizzato da forti escursioni termiche e poche piogge ben distribuite nell’arco dell’anno. La densità è di 3.500 piante/ettaro allevate a guyot. Le uve vengono lavorate nella cantina aziendale di Montefusco.
I vini degustati:
Campore – Fiano di Avellino D.O.C.G. 2009 e 2015
Terredora – Fiano di Avellino D.O.C.G. 2018
Terre degli Angeli – Greco di Tufo D.O.C.G. 2018
Campore – Taurasi Riserva D.O.C.G. 2003 – 2007 e 2008
Terre degli Angeli – Greco di Tufo D.O.C.G. 2018
Vitigno 100 % Greco proveniente dalla zona di Santa Paolina. Vinificato con macerazione a freddo delle uve raccolte nella prima metà di ottobre cui segue fermentazione, a temperatura controllata, del mosto decantato a freddo ed affinamento su fecce fini per qualche mese.
Colore giallo paglierino limpido.
Naso fruttato (pesca bianca, mela, note agrumate ) con sentori di anice e fiori di campo.
Bocca fresca, sapida e persistente con ritorni delle note agrumate e finale ammandorlato.
Gradazione 13 %
Valutazione 87/100
Terredora – Fiano di Avellino D.O.C.G. 2018
Vitigno 100 % Fiano proveniente dalle zone di Montefalcione e Lapio. Vinificato con macerazione a freddo delle uve raccolte nella prima decade di ottobre cui segue fermentazione, a temperatura controllata, del mosto decantato a freddo ed affinamento su fecce fini per qualche mese.
Colore giallo paglierino limpido.
Naso elegante di frutta gialla ( pera, albicocca ), nocciola, fiore di acacia e miele.
Bocca fresca, di corpo e di buona persistenza con ritorni di nocciola nel finale.
Gradazione 13,5 %
Valutazione 88/100
Campore – Fiano di Avellino D.O.C.G. 2015
Vitigno 100 % Fiano proveniente da parcelle selezionate del vigneto Campore a Lapio.
Dopo la vendemmia tardiva le uve selezionate, raccolte a fine ottobre, vengono fermentate in barriques cui segue accorto affinamento “sur lie” per almeno 6 mesi e successivo affinamento in bottiglia per almeno 24 mesi.
Colore giallo paglierino carico con riflessi dorati ed archetti persistenti.
Naso complesso ed ampio che si apre su note agrumate, di pera, miele, bonbon, vaniglia e si chiude con note minerali.
Bocca complessa, fresca, equilibrata, di grande spessore con ritorni di boisè nel finale che risulta lungo ed elegante.
Gradazione 13,5 %
Valutazione 91/100
Campore – Fiano di Avellino D.O.C.G. 2009
Per le caratteristiche su vitigno e vinificazione vale quanto detto per l’annata 2015.
Colore dorato limpido e brillante.
Naso complesso e stratificato che si apre su note di miele, albicocca seccata, vaniglia, formaggio cui segue una mineralità marcata dalla pietra focaia.
Bocca vasta, ancora fresca, equilibrata, elegante con ritorni di fumè e boisè nel lunghissimo finale. Una gran bella bottiglia.
Gradazione 13-14 %
Valutazione 94/100
La degustazione è proseguita con il Cru aziendale, il Campore Taurasi Riserva D.O.C.G.
Prodotto solo nelle migliori annate, da uve Aglianico al 100 %, provenienti dalle migliori parcelle del vigneto Campore a Lapio. Dopo attenta e meticolosa selezione le uve vengono sottoposte a macerazione a temperatura controllata (28°) per circa 14 giorni. La maturazione avviene in piccoli fusti di rovere francese per 30 mesi cui segue un affinamento in bottiglia per 3 o 4 anni e la successiva commercializzazione.
Campore – Taurasi Riserva D.O.C.G. 2008
Colore granato fitto, un po’ scarico sull’unghia, con archetti persistenti.
Naso ampio con note di frutta scura matura, poi si apre su note di terra umida, tabacco, cuoio e finale minerale.
Bocca larga, calda con tannini vibranti e di bella persistenza.
Gradazione 14 %
Valutazione 88 / 100
Campore – Taurasi Riserva D.O.C.G. 2007
Colore granato fitto, senza cedimenti con archetti persistenti.
Naso stratificato e vario che si apre su note di frutta rossa matura (ciliegia e frutti di bosco ), erba che poi si aprono su note “medicinali”, tabacco, rabarbaro.
Bocca vasta ed elegante, calda con tannini composti e lunga persistenza.
Bottiglia con un bel potenziale di invecchiamento.
Gradazione 14 %
Valutazione 92 / 100
Campore – Taurasi Riserva D.O.C.G. 2003
Colore granato fitto con riflessi aranciati ed archetti persistenti.
Naso di grande spessore con ancora frutto rosso in evidenza, seguono sentori di china, rabarbaro, tabacco, liquirizia e nota tenue di idrocarburo, segno di entrata nel settore della terziarizzazione.
Bocca vasta, calda, equilibrata, armonica, elegante e di lunghissima persistenza.
Onore al produttore che è riuscito a venire a capo di un’annata molto calda con grande capacità.
Gradazione 14 %
Valutazione 95 / 100
Dopo aver perso tempo, lavorando su navi e treni, finalmente sono riuscito a giungere sulle rive dell'Oceano del Vino ed a tuffarmi nel mio elemento. Bere, nelle giuste quantità, non è mai tempo perso.
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