La Cantina Rottensteiner ha le sue origini nel lontano 1956 quando Hans Rottensteiner la fondò nella provincia di Bolzano. Inizialmente si diede priorità alla vendita del vino sfuso il cui mercato principale era quello Svizzero, successivamente, con l’ingresso in cantina del figlio Toni, ci si concentrò sulla vendita diretta del vino in bottiglia con il marchio della cantina.
Toni da tutti considerato un pioniere della viticoltura altoatesina, uno dei protagonisti del video commemorativo
ancora oggi è fortemente legato al vino e al territorio che lo genera, tanto da definirlo “ un bambino piccolo che si deve coccolare perché possa crescere nel miglior modo possibile e poi essere imbottigliato con orgoglio e gioia.”.
Successivamente, nel 2001, con l’ingresso in cantina del nipote Hannes, si occupa principalmente della vinificazione, Toni ha potuto concentrarsi principalmente sulle vigne e a quei 10 ettari di vigneti di proprietà, se ne sono aggiunti quelli di 50 contadini della zona che hanno sposato le idee della famiglia. Una collaborazione ormai solida, basata sulle tradizioni elemento fondamentale per ottenere vini di ottima qualità.
Vigne che crescono sul porfido, il terreno tipico della regione, una roccia, color rosso, che ha dato il nome alla famiglia. Ci si concentra sui vitigni più tipici di questa zona di Bolzano, il Lagrein e la Schiava, ma non si tralasciano quelli più rappresentativi dell’Alto Adige.
Oggi oltre a Toni e Hannes troviamo nella conduzione dell’azienda la moglie di quest’ultimo Judith, responsabile del reparto vendite e marketing, e la figlia Evi, mentre la conduzione dei singoli Masi di proprietà, ben 5, è affidata ai singoli membri della famiglia, nipoti compresi.
Abbiamo il Maso Reiter, di proprietà del nipote Klaus, situato ad un’altitudine di 450 metri nel borgo di San Pietro nella zona più classica del Santa Maddalena, con terreni sciolti ed argillosi in gran parte porfidici. Qui vi si allevano principalmente le vigne di Schiava, insieme allo Chardonnay e al Pinot Nero.
Il Maso Kristploner oggi è gestito dalla primogenita Evi, uno dei più vecchi masi dei dintorni di Bolzano, è situato a Guncina, ad un’altitudine di 300-400 metri con terreni argillosi e porfidici. Qui si coltiva la Schiava, il Gewürztraminer e il Pinot Nero.
Il Maso Hofmann, in passato di proprietà dei re della porcellana Rosenthal, acquistato dalla famiglia negli anni ’70 e oggi curato da Silvia, la figlia più giovane.
Si estende sia in pianura che in collina, ad un’altitudine compresa tra 270 e i 350 metri con terreni sabbiosi e argillosi, prevalentemente porfidici in collina adatti alla Schiava, mentre in pianura si trovano i classici terreni alluvionali della conca di Bolzano, ottimi per il Lagrein.
Il Maso Köfele, il più giovane dei masi di proprietà della famiglia, curato direttamente da Hannes. Dal maso si ha una vista bellissima sulla torre Druso che è diventata, in un certo senso, il simbolo della cantina. I vigneti del maso sono divisi sui comuni di Bolzano e Caldaro. Le colline di Bolzano con i suoi terreni sciolti e porfidici si prestano benissimo per la coltivazione della Schiava, mentre in pianura prevalgono i classici terreni alluvionali che sono predestinati per la coltivazione del Lagrein. I terreni a Caldaro essendo molto più calcarei accolgono il Gewürztraminer, il Pinot Bianco, lo Chardonnay e il Pinot Grigio.
Da ultimo il Maso Premstaller che, anche se non fa parte delle proprietà di famiglia, è molto caro alla cantina. Si trova a Santa Maddalena ad un’altitudine di 400 a 500 metri ed è sicuramente non solo uno dei più grandi masi della zona, ma anche uno dei migliori dal punto di vista qualitativo. I terreni sciolti e porfidici garantiscono eleganza ai vini che ne scaturiscono, tanto da dar vita alla selezione “Premstallerhof”. I vigneti del maso vengono lavorati seguendo i principi biodinamici direttamente dalla famiglia.
Dopo avervi descritto per sommi capi l’azienda vogliamo darvi le nostre impressioni sui vini che abbiamo avuto modo di assaggiare.
Pinot Bianco Carnol 2024 e 2020
Da uve provenienti da due vigneti posti a 600 e 800 metri di altitudine su terreni di porfido, nasce un vino che vinifica esclusivamente in acciaio e fa della freschezza accompagnata ad una buona nota sapida le sue doti vincenti. Il 2024 risulta elegante, profondo, termina su note minerali e agrumate che invogliano a riassaggiarlo più e più volte. L’annata 2020 evidenzia note di frutta più matura pur risultando fresco e verticale, gli anni gli hanno fatto perdere un po’ di irruenza ma mantiene sempre una piacevole beva.
Sauvignon 2024
Incentrato su un connubio di note verdi e floreali, risulta al sorso, fresco , sapido e minerale, grande dinamicità che termina su note di agrumi molto persistenti.
Traminer aromatico Cancenai 2024
Da terreni limosi posti a 550 metri di altitudine evidenzia da subito le note aromatiche del vitigno, il sorso risulta essere sapido e fresco per terminare su note di mandorla amara.
Schiava Villa Kristplonerhof 2024
Un vino che vuole ricordare il luogo dove è nata la mamma di Hannes, scaturisce da un vigneto di appena 5.000 mq, si presenta su note di rosa e frutti rossi e un sorso incentrato su un tannino vibrante a cui si associa una buona freschezza. Termina su note speziate e fruttate.
Santa Maddalena Vigna Premstallerhof 2024
Un vino che esprime appieno il territorio dove si trovano le vigne aziendali risultando per alcuni versi sorprendente all’assaggio. Incentrato su note floreali e fruttate, risulta essere elegante all’assaggio ben sostenuto da freschezza e sapidità. Termina con un finale speziato interminabile.
Santa Maddalena Classico Vigna Select Premstallerhof 2024
Lo si potrebbe definire l’evoluzione del vino precedente, incentrato su note simili ma con più ricchezza e un tannino più imponente.
Pinot Nero Select Riserva 2021
Confermiamo quanto detto a suo tempo sulla Guida dei migliori Pinot Nero d’Italia 2026
“Avvolgenti i sentori balsamici di pepe nero, chiodi di garofano ed erbe selvatiche, con note di agrumi e visciole, mentre al gusto, pieno, sapido e armonico grazie anche ai tannini setosi, ritornano le note fruttate (frutti di bosco e prugne) con sfumature di vaniglia“.
Select Lagrain Gries riserva 2022 e 2016
Da tre vigneti di oltre 30 anni nasce questo vino che fermenta in cemento per poi affinare in barrique per 12 mesi e successivi 12 mesi in botti di rovere. L’annata 2022 risulta caratterizzata da un tannino vellutato che ben accompagna tanta ricchezza nel sorso per terminare su note speziate. Con la 2016 il tempo sembra essersi fermato, il sorso mostra un freschezza inaspettata a cui si accompagna un tannino di grande spessore ma mai troppo invadente, termina su note fruttate che sembrano non finire mai. Un bambino nonostante gli anni sulle spalle.
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