Giorni fa presso il ristorante Al Ceppo di Roma, insieme a diversi rappresentanti della stampa, abbiamo avuto l’opportunità e la gradita sorpresa di incontrare Cristina Bargagli che ci ha presentato i suoi vini con l’aiuto e la sapiente organizzazione di Federica Schir.
Cristina rappresenta la quarta generazione della famiglia Bargagli e infonde nell’azienda Provveditore lo stesso impegno dei suoi predecessori, con in più un tocco di simpatica irruenza dovuta alla grande passione che anima il suo lavoro in vigna e nella comunicazione.
L’incontro si è svolto tra degustazioni e racconti sulla storia, la struttura dell’azienda e la sua evoluzione nel tempo.
Iniziando proprio dal nome che deriva da una figura istituzionale, il Provveditore appunto, incaricata agli inizi del secolo scorso di verificare e sorvegliare i traffici del sale dalla costa alle città di Siena e Firenze, risiedendo proprio nella località in cui si trova ora l’azienda.
Località denominata Salaiolo (come vedremo più avanti parlando di un particolare vino), in cui sin dagli inizi dell’attività produttiva il vino è stato protagonista insieme all’olio, quando ancora si trattava di vino sfuso. Da allora ai giorni nostri, l’azienda ha fatto parecchia strada, grazie anche ad Alessandro Bargagli, papà di Cristina e pioniere della denominazione, regalandoci un’ampia e piuttosto significativa selezione di bottiglie. Tutte di qualità e ben rappresentative del territorio.
E bisogna aggiungere che, contrariamente a quel che si può pensare considerando la storia della denominazione e la grande prevalenza del Morellino (primo vino rosso di tante aziende del luogo), la proposta di vini bianchi è ben articolata e piuttosto importante.
Partiremo proprio da questi per raccontare i nostri assaggi e le particolarità delle bottiglie.
Ma prima una doverosa premessa:
siamo a Scansano, a circa 500 metri sul livello del mare, mentre le vigne dell’azienda si trovano a un’altezza media di 350 metri.
Gli ettari vitati sono 40 e la produzione annuale è di circa 150 mila bottiglie.
La veste grafica delle etichette e le stesse bottiglie sono frutto di una recente innovazione, basata su forme e colori diversi per offrire carattere e maggiore riconoscibilità a ciascuna di esse.
E così ritroviamo in etichetta una palette di colori che vanno dal verde al blu e che rappresentano i vari tipi di foglie dei vitigni.
Verde per il Trebbiano, giallo per l’Ansonica e lo Chardonnay, blu per il Sauvignon.
Unica eccezione tra i bianchi, il Bargaglino (Vermentino), vino storico dell’azienda insieme al Morellino.
Tutte bottiglie con tappo a vite, lungimirante ed efficace scelta aziendale.
E allora:
PIPERINO maremma toscana doc Trebbiano 2023
Il nome deriva da un particolare tipo di tufo. Aromi di fiori gialli (ginestra) ed erbe di campo. Al palato, sentori di nespola e mela cotogna. Minerale, sapido, di lunga e gradevole persistenza.
IL BARGAGLINO Maremma Toscana doc Vermentino 2023 (85% Vermentino, 15% Viognier)
Vino profumato, fiori bianchi (gelsomino), delicato con giusto tocco aromatico, sapido e persistente.
PUROSOLE Maremma Toscana doc Chardonnay 2023
Tipico, ma “maremmano“, nel senso del carattere forte e vigoroso pur ammantato di decisi sentori di fiori e frutta gialla (pesca, banana, albicocca). Anch’esso sapido, caratteristica comune dovuta, secondo Cristina, al fatto che ci troviamo in colline metallifere alle pendici dell’Amiata.
LA MADDA Maremma Toscana doc Ansonica 2023
Vitigno più che autoctono, decisamente territoriale e molto diffuso sia sulla costa che nelle isole (Giglio, Elba). Racconta di fiori gialli (ginestra e camomilla) ed erbe officinali, buccia di pesca e frutta secca (mandorla). Sapido e persistente, forse il bianco più appagante.
CASAIOLO Maremma Toscana doc Syrah Rosato 2023
Il nome è frutto di una simpatica crasi tra Casa e Salaiolo fatta dalla bimba di Cristina: parliamo di una scommessa vinta perché il Syrah in rosa da queste parti non si incontra facilmente. Naso top, fiori rossi, lampone e spezie dolci con ricordi di fragola e succo di melagrana. Grande equilibrio e freschezza.
IRIO Morellino di Scansano docg 2023 (85% Sangiovese, 15% Ciliegiolo)
Tanta freschezza, frutta rossa e ciliegia, e spezie (chiodi di garofano, pepe nero) per un bel contrasto aromatico.
PROVVEDITORE Morellino di Scansano docg 2020 (100% Sangiovese)
Il miglior assaggio della giornata. Note di macchia, mora e ciliegia accompagnate da sentori minerali (grafite) ed ematici. Grande equilibrio e persistenza infinita, affina in barrique di 2° e 3° passaggio, sia francesi che italiane.
APPASSITO DI TUFO vino da uve stramature bianco 2007
Il bianco da noi assaggiato è un Trebbiano, ma oggi si fa con il Vermentino. Da grappoli appassiti in pianta e raccolti a fine novembre, dopo 5 anni in barrique di primo passaggio, questo vino conserva un’invidiabile acidità a dispetto degli anni. Frolla, crema pasticcera, zabaione, uvetta, albicocca: una festa per il palato. Degna chiusura della degustazione.
Infine ricordiamo che il ristorante Al Ceppo ogni volta si conferma all’altezza della sua fama con piatti delicati, equilibrati e gustosi.
In quest’occasione, ricordiamo:
millefoglie di fiori di zucca con mozzarella di bufala, ravioli cacio e pepe con burro verde e zucchine, pluma di maialino iberico con crema di patate affumicate, cipolline in agrodolce e gelso nero.
Carlo Bertilaccio vive a Roma ed è attualmente curatore della rubrica "di...stillati" per la testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collabora anche con Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it) e ha collaborato per le edizioni 2017/2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Ha collaborato per le edizioni 2015-2016 con la guida Slow Wine, e con la guida "Vini buoni d'Italia" dall'edizione 2010 fino all'edizione 2013. È autore di diversi articoli su distillati e vini su Scatti di Gusto (www.scattidigusto.it). Ha infine scritto diversi libri per Palombi editore su cocktails e altri argomenti, e prodotto inoltre quattro dischi di giovani talenti italiani nonché le canzoni per un musical su Marilyn Monroe, recentemente premiato al teatro Sistina di Roma. Giudice per Spirits Selection by Concours Mondial de Bruxelles. Giudice di Radici del Sud. Giudice di Grenaches du Monde.
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