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L’Anteprima dell’annata 2020 del Montefalco Sagrantino

Anche quest’anno l’Anteprima Sagrantino si chiama “A Montefalco”. Un invito e un nuovo nome per l’evento, che racchiude il senso della filosofia del territorio: Montefalco è sempre più racconto di tanti vini ed un luogo ricco di arte, storia e natura. Abbiamo degustato tutti i 24 Sagrantino presentati in anteprima ed approfondito il rapporto con il tempo di questo vino straordinario con un’annata storica:

 

LE ORIGINI DEL SAGRANTINO: CURIOSITÀ STORICHE

Le origini del vitigno sono ancora un mistero. Prevale l’idea che provenga dal mare, dall’Asia minore, forse portato dai monaci nel medioevo, di ritorno dalle missioni di evangelizzazione.

Sacro e profano si intrecciano anche nelle dibattute origini etimologiche: “Sagrantino” da “sacro” o “sagro”, in quanto in uso presso i monasteri o anche da “saqr” falco in arabo, la lingua in cui furono scritti i primi trattati di falconeria ben noti a Federico II e che ribattezzò Coccorone (Cors Coronae) nell’odierna Montefalco, proprio per la presenza dei rapaci a lui cari.

Da qui probabilmente l’aneddoto fiabesco che narra dei “falchi sagri” di Federico II, ammalati e curati da Teodoro di Antiochia, filosofo, medico e consigliere dell’imperatore, con una pozione di violette infuse nel vino locale.

Nei documenti scritti il nome Sagrantino compare per la prima volta soltanto nel 1549, in un documento che regola l’ordine di mosto Sagrantino da parte dell’ebreo Guglielmo, mercante di Trevi.

Da allora questo territorio non ha mai smesso di vinificare il Sagrantino, seppur la sua fortuna è storia moderna e recentissima. Basti ricordare, infatti, che nel 1988 la Guida Gambero Rosso scriveva: “Chi ha mai sentito parlare del Sagrantino di Montefalco, alzi la mano. […] Questo non è che uno dei molteplici esempi di vini buoni e sconosciuti di cui è piena l’Italia.”

Ma da allora di strada, ne è stata fatta tanta.

L’ANNATA 2020

Un’annata a cui il Consorzio attribuisce 5 stelle, dopo una 2019 sempre a 5 stelle e una 2018 a 4 stelle.

L’annata 2020 è stata caratterizzata da un inverno abbastanza mite e abbastanza asciutto, cui è seguito un inizio di primavera con temperature sopra la media. In seguito, tuttavia, c’è stato una sorta di colpo di coda invernale che ha portato a temperature decisamente basse; mentre in alcune zone ha addirittura nevicato e in certi casi gelato e grandinato. Maggio e giugno hanno visto precipitazioni frequenti e abbondanti, regalando ottime scorte idriche che hanno permesso alle viti di sopportare bene la calura estiva. Le temperature di questa stagione sono state importanti, specie nel mese di luglio. A fine agosto c’è stato però un netto cambio climatico, con relativo abbassamento delle temperature medie e l’inizio di un periodo tendenzialmente fresco e umido. In conclusione, la vendemmia è stata leggermente tardiva e il clima asciutto di fine settembre ha permesso di raccogliere uve sane, perfettamente mature e di grande equilibrio.

 

ANTEPRIMA MONTEFALCO SAGRANTINO 2020

24 i Montefalco Sagrantino 2020 presentati nell’anteprima. Una selezione ridotta, come già avvenuto nel 2019, rispetto alle edizioni ancora precedenti in cui erano presenti circa il doppio dei campioni.

La scelta potrebbe avere diverse chiavi di lettura, L’idea potrebbe essere quella di dare maggior spazio anche alle altre tipologie di vino, dal Montefalco Rosso al Trebbiano Spoletino o forse anche una possibile volontà di portare all’attenzione solo una selezione di vini, valutando la necessità di un ulteriore affinamento prima di essere valutati.

Del resto, già dall’edizione passata il Consorzio aveva spiegato che “da quest’anno scompaiono i campioni “da botte”, non ritenuti significativi o peggio fuorvianti al fine del giudizio finale; all’anteprima della nuova annata del Montefalco Sagrantino si aggiungono le anteprime “reali”, cioè quelle delle annate dei vini in uscita sul mercato, in un viaggio allo stesso tempo verticale e orizzontale.”

Resta comunque molto interessante la degustazione alla cieca, seppur di un numero ridotto di produttori, in quanto sempre rappresentativa dell’annata e del livello qualitativo medio della produzione.

Di seguito descrizione dei Montefalco Sagrantino Docg 2020 degustati: tante conferme e qualche sorpresa. Abbiamo dunque aggiunto un * per segnalare i vini da non perdere.

Vediamoli nel dettaglio, assaggiati rigorosamente coperti.

Montefalco Sagrantino Docg 2020 | Agricola Mevante. Porpora, balsamico e speziato, violette e roselline, un cenno agrumato. Sorso composto e agile, coerente e dai tratti giovanili.

Montefalco Sagrantino Docg 2020 | Antonelli. Rubino luminoso e limpido. Spezie dolci, fiori e violette appassiti. Lunga parabola gustativa, con un tannino fitto, sottile ed elegante.

* Montefalco Sagrantino 25 Anni Docg 2020 | Arnaldo Caprai. Rubino luminoso. spezie dolci, tabacco, cacao, erbe officinali. Sorso ampio e avvolgente, arricchito da tannini setosi. Lunga persistenza.

Montefalco Sagrantino Valdimaggio Docg 2020 | Arnaldo Caprai. Frutti di bosco anche sotto spirito, erbe aromatiche, spezie dolci, cenni di cacao. Sorso dinamico con tannini ben rifiniti.

* Montefalco Sagrantino Collepiano Docg 2020 | Arnaldo Caprai. Apertura olfattiva balsamica e mentolata. poi fiori secchi, chinotto, cacao. Beva ampia e potente. Tannini di pregio e lunga persistenza.

Montefalco Sagrantino Docg 2020 | Bocale. Frutti di bosco, terriccio e foglie secchi secche, toni scuri, speziati e minerali. Sorso importante, con tannini ben presenti, in una espressione tipica del Sagrantino.

* Montefalco Sagrantino Docg 2020 | Briziarelli. Rubino luminoso. Visciole, anche sotto spirito, composta di more, spezie orientali, erbe officinali. Ingresso ampio e glicerico, supportato da vivida acidità che ne delinea il profilo. Grande piacevolezza.

Montefalco Sagrantino Docg 2020 | Di Filippo. Rubino. Naso incentrato su toni piuttosto scuri, di corteccia, china e mineralità rocciosa. Sorso serrato con tannini fitti in primo piano.

Montefalco Sagrantino Etnico Docg 2020 | Di Filippo. Rubino luminoso. Ciliegia, frutti di vosco, china, tabacco, legna arsa. Sorso succoso, con tannini fini ed una progressione con buona profondità.

* Montefalco Sagrantino Docg 2020 | Goretti. Rubino cupo e lucido. Profilo olfattivo intrigante che apre su toni floreali, ricordi di lavanda, erbe fini, frutti rossi aciduli e scorza d’arancia rossa. Sorso largo e avvolgente accompagnato da acidità e tannini finissimi, molto ben integrati nella beva.

Montefalco Sagrantino Docg 2020 | La Veneranda. Rubino netto. Visciole in confettura, tabacco biondo, carrube, spezie dolci. Sorso sferico, con buona tensione. Emerge il tannino fitto e serrato soprattutto in chiusura. Il tempo deve ancora fare la sua parte.

Montefalco Sagrantino Carlo Re | Le Thadee. Floreale, balsamico, china ed erbe aromatiche. Sorso ben definito, tannini sottili e ben presenti che devono ancora trovare la giusta integrazione. Promettente.

* Montefalco Sagrantino Docg 2020 | Lungarotti. Amarena, erbe officinali, petali di rosa appassiti: Sorso modulato e voluttuoso, tannino ben delineato sul finale.

Montefalco Sagrantino Docg 2020 | Montioni. Prugna e amarena, frutta matura, fiori appassiti, ricco corredo speziato, cioccolato, un cenno balsamico. Ingresso al sorso rotondo e morbido con tannini importanti e fitti.

* Montefalco Sagrantino Terra Cupa Docg 2020 | Romanelli. Ciliegia e ribes rossi, screziature agrumate, cardamomo, liquirizia. Beva elegante, voluminosa e saporita. Tannini fitti e sottilissimi, ben integrati.

* Montefalco Sagrantino Docg 2020 | Scacciadiavoli. Rubino concentrato. More e ciliegie. Sensazioni terrose e silvestri, liquirizia, profondità balsamica. Sorso equilibrato con tannini vellutati ed un equilibrio sorprendente. Risultato particolarmente felice che già esprime compiutezza.

* Montefalco Sagrantino Colle alle Macchie Docg 2020 | Tabarrini. Pot-pourri floreale, erbe essiccate, legno di cedro, tabacco biondo. Sorso sapido e affilato, avvolto da tannini setosi

Montefalco Sagrantino Campo alla Cerqua Docg 2020 | Tabarrini. Ciliegia candita, lavanda, arancio tarocco, bergamotto. Sorso agile e affusolato con tannini sottili e sapidità modulata.

Montefalco Sagrantino Il Bisbetico Domato Docg 2020 | Tabarrini. Rubino, insolitamente trasparente, luminoso con riflessi granato. Naso sottile, con note di ribes, resina, legni aromatici, cenno di moka. Sorso agile e snello. Moderno nell’impostazione.

* Montefalco Sagrantino Preda del Falco Docg 2020 | Tenute Baldo. Rubino cupo. Frutti di bosco, mirtillo, fiori d’alpeggio, artemisia, liquirizia, salicornia. Sorso pieno, materico, con un ottimo bilanciamento tra le componenti dure e morbide.

* Montefalco Sagrantino Carapace Docg 2020 | Tenute Lunelli – Tenuta Castelbuono. Rubino concentrato. Frutti scuri, lavanda, fiori di campo, spezie, pepe, un’idea di roccia spaccata. Sorso muscolare, sospinto dall’acidità che ne dinamizza la progressione, per una beva ampia e potente. Finale pulito e persistente.

Montefalco Sagrantino Docg 2020 | Terre de’ Trinci. Frutti rossi e spezie scure, pepe ed erbe aromatiche, mirto, timo. Sorso modulato, con tannini ben delineati e presenti. Scorrevole, chiude su ritorni di erbe mediterranee.

* Montefalco Sagrantino Docg 2020 | Terre di San Felice. Rubino concentrato. Tipicità del Sagrantino riflessa nel profilo olfattivo: amarena, frutti di bosco in confettura, violetta, tabacco da pipa. Sorso seducente, largo in ingresso, poi vellutato e suadente nella progressione verso un finale molto persistente.

* Montefalco Sagrantino Vinum Dei Docg 2020 | Terre di San Felice. Incipit floreale, seguito da note di mora, mirtillo, liquirizia, cuoio. Grande equilibrio e prontezza al sorso, che sfoggia un ottimo equilibrio, nitore e persistenza.

* Montefalco Sagrantino Fortunato Docg 2020 | Valdangius. Frutta scura, fiori appassiti, pepe, richiami balsamici, un’idea di ghisa. Sorso impeccabile con una dinamica accattivante e tannini ben rifiniti ed integrati.

In generale si conferma il consueto livello qualitativo medio elevato. Non sempre i vini denotano caratteristiche di prontezza e forse da questo punto di vista l’annata 2020 non è meglio della 2019, nonostante alcune cantine abbiano lavorato bene giungendo a risultati davvero validi.

Interessante il confronto tra i Sagrantino segnalati rispetto a quanto registrato nell’Anteprima 2019, anche allora in numero ridotto di 24 referenze.

  • Si confermano tra i nostri preferiti il Sagrantino Colle alle Macchie di Tabarrini, il Sagrantino Carapace di Tenute Lunelli – Tenuta Castelbuono, il Sagrantino 25 Anni di Arnaldo Caprai ed il Sagrantino di
  • Presenti nell’Anteprima 2019, si distinguono nell’annata 2020 il Sagrantino Collepiano di Arnaldo Caprai, il Sagrantino di Scacciadiavoli, Il Sagrantino Preda del Falco di Tenute Baldo, il Sagrantino di Terre di San Felice ed il Sagrantino Fortunato di Valdangius.
  • Non presenti nell’Anteprima 2019, si fanno notare il Sagrantino di Briziarelli, il Sagrantino di Goretti, il Sagrantino Terra Cupa di Romanelli (nell’anteprima 2019 era presente il Medeo).

 

APPENDICE: L’ANNATA 2007

L’idea che il Sagrantino sia un vino che ha bisogno di tempo è in parte superata, avendone riprova nella discreta prontezza apprezzata negli ultimi anni, di contro, in parte rimane come paradigma ineludibile, dato l’intrigante rapporto con il tempo ed i risultati che si possono apprezzare a distanza di dieci o più anni.

Nel corso della manifestazione abbiamo potuto assaggiare diverse annate di Montefalco Sagrantino, talvolta in piccole verticali presso le cantine dei produttori.

Tuttavia, come un inatteso fil-rouge il millesimo 2007 si è riproposto casualmente in 3 diverse circostanze, suscitando interessantissime riflessioni.

Assaggiare bottiglie così datate non è esperienza frequente ma soprattutto è particolarmente interessante leggere il diverso rapporto che hanno avuto con il tempo e la conseguente parabola evolutiva del Sagrantino.

Dai tratti sorprendentemente giovanili del Sagrantino di Romanelli, ad una evoluzione più compiuta del Sagrantino di Saragano, passando per il Sagrantino di Colsanto, in una fase di transizione e, al contempo, di probabile piena maturità espressiva.

Sagrantino di Montefalco Docg 2007 | Romanelli. Annata importante per Devis Romanelli, allora appena venticinquenne. La sua prima vendemmia con uve da vigne piantate appena 4 anni prima. Dopo fasi in cui il vino ha mostrato maggiore maturità, a quanto ci racconta il produttore, ora si propone con un profilo sorprendentemente giovanile.

Incredibilmente di color rubino, compatto, come se il tempo non avesse scalfito il suo smalto. Anche nei profumi si riscontrano tracce di una giovinezza ormai lontana: sensazioni di amarena e more in confettura si fondono a note di tabacco, foglie secche, humus, cenni fungini. Sorso voluminoso, succoso, con una acidità ancora energica e tannini delicatissimi, levigati dal tempo.

Montefalco Sagrantino Docg 2007 | Fattoria Colsanto. Granato concentrato. Fiori appassiti, tabacco, spezie scure, tè nero, una nota fungina, sottobosco, cenno mentolato. Sorso pieno, succoso, ben bilanciato e sferico, con tannini levigatissimi ed un’acidità ben delineata. Molto persistente.

Montefalco Sagrantino Docg 2007 | Tenuta di Saragano. Granato. Profilo olfattivo orientato verso la terziarizzazione: more in confettura, cacao e note tostate, poi fichi al forno, tabacco, foglie secche, note fungine, tartufo. Sorso integro, sostenuto da una piacevole componente fruttata ed una misurata acidità. Tannini levigati e ben integrati. Un’espressione affascinante per gli amanti dei vini con lungo affinamento.

 

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Michelangelo Fani, da oltre 15 anni appassionato di vino, distillati e gastronomia. Nel 2010 scrive occasionalmente su Dissapore. Nel 2012 collabora alla guida Bibenda 2013. Negli anni successivi partecipa ai panel per le Guide “ai sapori e ai piaceri regionali” di Repubblica (Lazio, Abruzzo, Marche Umbria, Puglia, Sardegna) e collabora con l’associazione Ateneo dei Sapori. Dal 2019 scrive sulla guida ViniBuoni d’Italia, edita dal Touring Club. Degwineandspirits.com è il suo taccuino di viaggio nel mondo del vino e dei distillati. Perché in fin dei conti, “Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla” (Danny Boodman T.D. Lemon Novecento – Novecento, A. Baricco).

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