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La verticale di Ciliegiolo di Sassotondo

Abbiamo degustato il San Lorenzo, ciliegiolo in purezza e simbolo dell’azienda, in una verticale di diverse annate dal 1999 al 2021.

Immersa nelle colline della Maremma Toscana, Sassotondo rappresenta un esempio eccellente di esperienza e innovazione nel mondo del vino.

Fondata nel 1989 da Edoardo Ventimiglia e Carla Benini (lui romano e regista di documentari mentre lei agronoma trentina), Sassotondo è diventata rapidamente un punto di riferimento della zona.

La storia di Sassotondo inizia con l’acquisto di una vecchia fattoria nei pressi di Sovana (Sorano), un antico borgo etrusco: sin dall’inizio, Edoardo e Carla hanno perseguito l’obiettivo di produrre vini di alta qualità, rispettando l’ambiente e valorizzando il territorio.

La filosofia aziendale si basa su un profondo rispetto per la natura (in biologico dal 1994) e per le tradizioni locali, combinando tecniche enologiche moderne con metodi agricoli sostenibili.

La cantina, scalpellata nel tufo per quaranta metri nel sottosuolo, ospita i frutti di 13 ettari di vigneto dai quali si producono in media 50 mila bottiglie di vino suddivise in 13 etichette tra cui cinque tipologie di Ciliegiolo.

Il terreno vulcanico della zona conferisce ai vini di Sassotondo una mineralità unica, mentre il clima mite della Maremma favorisce una maturazione ottimale delle uve. Niente pesticidi né fertilizzanti chimici sin dall’inizio di questa storia e ogni intervento è volto a mantenere l’equilibrio naturale dell’ecosistema: il luogo è ricco di suggestione e possiede un fascino segreto che regala una magnetica energia per i suoi ospiti e per chi ci vive come Carla ed Edoardo.

Verticale di San Lorenzo

Un Ciliegiolo in purezza, simbolo dell’azienda e frutto del vigneto di circa tre ettari, acquistato nella zona di Pitigliano nel 1991 ma impiantato nel 1960. Un impegno che diventerà simbolo dell’avventura di Edoardo e Carla ma che all’epoca non si pensava potesse dare buoni risultati. Risale al 1997 la prima vinificazione con etichetta aziendale (qui vi raccontiamo la 1999) e che nel corso del tempo si è evoluto come la storia di Sassotondo. Oggi è un vino che ha una struttura tannica ben presente ma fine, godibile e verticale ed un’ottima profondità che ben esprime il territorio da cui proviene.

San Lorenzo, 1999

La bottiglia e l’annata l’abbiamo scelta insieme ad Edoardo e nel calice si presenta subito senza troppa attesa. Frutto di un’annata fredda risulta leggermente ossidato e segue un preciso percorso di evoluzione non senza poche sorprese.

San Lorenzo, 2014

Annata difficilissima caratterizzata da freddo e pioggia e con una vendemmia realizzata il 9 Ottobre. Frutta rossa matura, fiori, un po’ di incenso ma naso ampio e cangiante. Tannino adeguato, acidità non alta, chiude su note speziate.

 San Lorenzo, 2015

Grande vendemmia con qualità e produzione ai massimi, equilibrata ed abbondante ha dato vita a 102 quintali in questo vigneto vendemmiato il 7 ottobre. Maggiore frutto e spezia al naso, rotondo e fresco all’assaggio

San Lorenzo, 2016

Una grande annata per tutta Italia e che qui è stata equilibrata fino ad una tremenda gelata che ha quasi dimezzato la produzione ma che fortunatamente non ha compromesso la qualità. La vendemmia è avvenuta il 27 settembre. Al naso non molto espressivo e bloccato su sentori di frutta e fiori rossi. Straordinario al gusto: pieno, rotondo, fresco e con un’acidità invidiabile. Chapeau.

San Lorenzo, 2017

Annata calda e asciutta caratterizzata non solo da una gelata ma anche dall’invasione di caprioli e cinghiali che hanno mangiato parte del raccolto. Quello che è rimasto (32 quintali) è stato vendemmiato il 13 settembre. Naso inizialmente inchiodato su note ferrose, poi frutta rossa matura e accenni minerali. Al gusto risulta un po’ scomposto nelle sue componenti.

San Lorenzo, 2018

Vendemmia il 27 settembre, 32 i quintali raccolti a causa di peronospora e grandine. Nonostante questo è tra i vini più espressivi: al naso note tostate e speziate si alternano a frutta rossa e sentori di sottobosco. Al palato è ben centrato, tonico e dotato di un bel succo che ne fa apprezzare la beva.

San Lorenzo, 2019

Annata ottimale la 2019 che si è conclusa con la raccolta il 4 ottobre con 66 quintali. La primavera piovosa e fredda ha portato un ritardo nella fioritura: al naso profumi di erbe selvatiche e fiori rossi. All’assaggio è un vino di grande personalità con un tannino che si lascia attendere per poi adagiarsi e lasciarsi apprezzare prima di chiudere su note mentolate.

San Lorenzo, 2020

È l’attuale annata in commercio: i 95 quintali di uva sono stati raccolti il 21 settembre dopo un’annata calda che ha dato vita ad un vino equilibrato. Rotondo e succoso chiude su note leggermente amaricanti.

San Lorenzo, 2021

L’uscita in commercio è prevista per la primavera 2025 ma questa anteprima racconta di un’ottima annata con i suoi 82 quintali e conclusa il 24 settembre. Naso particolarissimo che si distanzia da tutti con frutti rossi e dolci, al palato risulta giustamente ancora giovane ma promettente con note leggermente piccanti.

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Nato in Toscana e cresciuto in Sicilia, dove vivo. Ho iniziato a scrivere quasi per caso, poi anche qualche libro sul rapporto tra mafie e chiesa. Promuovo il Turismo Esperienziale in Sicilia e mi occupo di comunicazione digitale. Scrivo di vino, di cibo e delle cose belle che mi circondano

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