Un giorno triste oggi per le Langhe, per il Piemonte e per l’intera Italia del vino. È venuto a mancare Bruno Giacosa all’età di 88 anni. Una figura che ha segnato la storia del vino di Langhe, contribuendo in maniera determinante alla valorizzazione di diversi cru di Barbaresco e Barolo. Lo ha fatto non solo come vigneron, ma con l’intuzione che gli era propria, scegliendo le vigne migliori sia da affittare, sia per acquistare l’uva, dimostrando una straordinaria conoscenza dei terreni e delle esposizioni dei vigneti di Langhe.
Non amava apparire in pubblico ed era piuttosto riservato, e quindi lo vogliamo ricordare attraverso un vino, di cui abbiamo di recente parlato in un nostro articolo (link), perchè in fondo è tramite la straordinaria qualità dei suoi vini che ha sempre comunicato:
Barbaresco Santo Stefano (di Neive) 1999 – Bruno Giacosa:
Un colore granato tendente al rubino (avete capito bene, ancora ci sono delle sfumature di rubino) ci mette sulla giusta strada dell’integrità del frutto e della beva. Sentori di tabacco, cuoio ed addirittura di viola e fiori rossi, si accompagnano a toni succosi e speziati, ed anticipano freschezza, materia, profondità, che si uniscono in uno straordinario equilibrio gustativo. Il lunghissimo finale mette in risalto ricordi di macchia mediterranea ed arancia sanguinella. Un vero capolavoro e per dirla alla Gigi Marzullo una bottiglia in più “per amare, per sognare, per vivere“. Ed effettivamente siamo in presenza di un vino ancora vivo, come vivo sarà sempre il ricordo dello straordinario personaggio che è stato Bruno Giacosa.
La foto in evidenza è tratta da www.barolista.net