Oltre 1000 i luoghi del gusto, dai ristoranti alle trattorie, passando per bistrot, wine bar, pizzerie, fino a street food, mercati e botteghe, per raccontare il meglio della città eterna, dei suoi quartieri e della regione. 4 i Premi Speciali.
È stata presentata a Palazzo Brancaccio a Roma la nuova del Gambero Rosso “Roma e il meglio del Lazio 2025” – , giunta alla sua 35° edizione. Con una selezione di 1007 insegne, la Guida si conferma uno ottimo strumento per esplorare una regione ricchissima di sapori. Ogni luogo è raccontato con cura, grazie a un indice suddiviso per quartiere e in ordine alfabetico che rende immediata la consultazione. Dalla cucina romana classica, con le sue trattorie intramontabili, all’energia creativa di giovani chef che ridisegnano il gusto, passando per i mercati rionali, le enoteche con cucina e i bistrot d’avanguardia, la Guida si conferma uno strumento prezioso per intraprendere un viaggio attraverso i sapori e le eccellenze gastronomiche nella città eterna e nel Lazio. Quest’anno, la selezione si arricchisce di 160 nuovi ingressi che testimoniano la vitalità di una scena gastronomica in piena evoluzione, alla scoperta di realtà che sanno reinterpretare il territorio con creatività, tecnica e professionalità.
“La ristorazione capitolina ha due velocità. Non manca un profilo piatto e sciatto, ma c’è un ampio segmento della ristorazione che ha voglia di rilanciare, di migliorarsi, di guardare oltre con tecnica, professionalità e lungimiranza. Abbiamo voluto puntare oltre staccandoci dai soliti circuiti, lasciandoci ispirare da modelli nuovi ed entusiasmanti che conquistano pubblico e critica, riuscendo al contempo ad avvicinare anche una clientela più giovane,” commenta il direttore Lorenzo Ruggeri, nell’editoriale che apre il volume”.
La Guida è un viaggio curioso e goloso, si spazia in tutte le categorie invitando a scoprire scorci di pura bellezza attraverso sapori identitari. Dai mercati rionali unici al mondo a una pizza che scrocchia in paradiso da addentare tra i sanpietrini, dalle pescherie che diventano ristorante la sera, alle botteghe che nascondono prodotti pazzeschi. E, ancora, gelati d’autore, cocktail bar nascosti, ristoranti d’autore e bistrot d’avanguardia. Il Lazio ha veramente tutto per soddisfare i palati più esigenti, dai campioni della tradizione, cui è dedicata una sezione, alle enoteche con cucina che ridisegnano i confini del wine bar.
Il Presidente del Gambero Rosso Paolo Cuccia ha dato inizio all’evento, con un prologo sull’importanza per una città come Roma del settore ristorazione, che non è limitata alla sola fornitura dei cibi e bevande, ma che costituisce un vero biglietto da visita della città. In questo è stato coadiuvato da Sabrina Alfonsi – assessore all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti del Comune di Roma – che è intervenuta a supporto di questa tesi, sottolineando come, dopo anni di immobilismo – dovuto al fatto che Roma è uno dei maggiori centri mondiali di interesse turistico e come tale non richiede(va) particolari „sforzi“ ai ristoratori per attrarre i turisti – sia in atto a Roma un fermento nel campo della ristorazione, un fermento che bisogna cogliere per contribuire allo sviluppo di tutta la filiera del settore, a partire dal mondo del Vino e dell’Olio, valorizzando anche tutte quelle piccole e piccolissime aziende locali che contribuiscono al funzionamento di tutta la catena produttiva, fornendo materie prime di qualità. Il Presidente Cuccia ha ricordato infine come la Fondazione Gambero Rosso è Aderente dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di partecipare attivamente al perseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 relativamente al settore dell’alimentazione, del consumo e delle produzioni responsabili.
Durante la premiazione sono state poste delle domande ai rappresentanti delle varie aziende premiate per disegnare un panorama attuale del mercato della ristorazione a Roma e sulle varie tendenze in atto. Diversi sono stati i punti di interesse, ve ne riassumiamo alcuni:
- È stato confermato il “fermento” di cui si è prima parlato, un fermento dovuto soprattutto alle nuove leve, ai giovani che si avviano a questa professione portando con sé nuovo entusiasmo, voglia di sperimentazione e innovazione.
- Si aprono nuovi locali, come ad esempio i bistrot, che vengono interpretati in Italia in modo peculiare, diverso dal classico “Bar” parigino; nell’ambito di una atmosfera “familiare”, diversa da quella di un ristorante, sono strutturati per una piccola e selezionata clientela, con l’obiettivo di fornire una cucina d’autore.
- Si ampliano i menu e gli stili delle cucine, cercando di armonizzare la cucina tradizionale con quella più creativa.
- Anche le attività “tradizionali” come le enoteche si trasformano in punto non di sola vendita di bottiglie ma anche di ristoro.
- I rappresentanti di ristoranti (stellati e non) e trattorie hanno, in netta maggioranza, confermato come la richiesta di vini bianchi sia in decisa crescita, sia tra la clientela turistica che locale, e come, in corrispondenza, ci sia una certa difficoltà nella proposta di vini rossi. Anche per piatti tradizionali tipicamente abbinati al consumo di vino rosso, si sceglie, sempre più spesso, di accompagnarli con del vino bianco, magari macerato o cosiddetto orange.
Questi i premi assegnati nelle varie categorie:
Le Tre Forchette
A Roma
- Enoteca La Torre a Villa Laetitia
- Idylio by Apreda del The Pantheon Iconic Rome Hotel
- Imàgo dell’Hotel Hassler
- Il Pagliaccio
- La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri
In Provincia e nel Lazio
- Pascucci al Porticciolo a Fiumicino (RM)
- La Trota a Rivodutri (RI)
I Tre Gamberi
A Roma
- L’Arcangelo Vino e Cucina
- Da Cesare al Casaletto
- Grappolo d’Oro
In Provincia e nel Lazio
- Nú Trattoria Italiana dal 1960 ad Acuto (FR)
- Sora Maria e Arcangelo a Olevano Romano (RM)
- Buccia a Sabaudia (LT)
Le Tre Bottiglie
A Roma
- Il winebar Trimani
- Salumeria Roscioli
In Provincia e nel Lazio
- Del Gatto ad Anzio (RM)
- Enoteca Quattro Ruote a Montalto di Castro (VT)
Le Tre Tavole
A Roma
- Baccano
- Divinity Terrace del The Pantheon Iconic Rome Hotel
- Epiro
I Tre Mappamondi
- Kohaku, Roma
I Premi Speciali
I Campioni della Tradizione
- Bianca Trattoria per l’amatriciana, Roma
- Flavio al Velavevodetto per la cacio e pepe, Roma
- Grappolo d’Oro per la carbonara, Roma
- Piatto Romano per il carciofo alla giudia, Roma
- Armando al Pantheon per i saltimbocca alla romana, Roma
- Da Cesare al Casaletto per il baccalà alla romana, Roma
- Panificio Bonci per il maritozzo, Roma
- Sora Maria e Arcangelo per l’abbacchio, Olevano Romano (RM)
Ambasciatori Fondazione Gambero Rosso
- Il San Lorenzo a Roma
Valorizzazione del territorio, con sponsor Casale Del Giglio
- Li Somari a Tivoli (RM)
Le novità dell’anno, con sponsor Krombacher
- La Differenza, Roma
- Nameless Bistrology, Roma
- In Fucina Edoardo Papa, Roma
- Mare Bistrot, Fiumicino (RM)
La classifica completa è disponibile al seguente link: https://drive.google.com/drive/folders/1Ks-a1RWk-_PfgSz0WdRIh1j0jDnGfHyP?usp=sharing
Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.
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