In casa Krug dove ad ogni millesimo danno un appellativo e una definizione (oltre ad abbinarci poi una colonna sonora musicale ad hoc), il 2008 l’hanno battezzato “bellezza classica”.
Diciamo che non hanno dovuto sforzarsi un granché, al contrario che in altre meno propizie annate quando, pur in una casa così gloriosa, qualche lambiccamento forzatamente pure ci sta.
Bellezza classica e senza macchie in pedigree, invece, quest’annatona che ha muscolo, sì, ma al contrario dell’angelo della canzone di Dalla, che aveva “poca carne” e “faceva sforzi di petto”, di far sforzi non ha davvero bisogno. Lui la carne ce l’ha eccome, soda ed elastica, giovane malgrado gli 11 anni di addestramento sui lieviti e in cantina, attaccata a uno scheletro minerale dinamico e flessibile e dotata di tendini d’acidità pronti a scattare e resistenti a ogni salto verso il futuro.
Merito di un ciclo climatico e vegetativo per una volta non accaldato, non stressato troppo dalle temperature, ma anzi benedetto da notti fresche e “tradizionali” dopo giornate in cui la luce non è quasi mai mancata. Risultato: quel che già si sente nel calice.
Grande subito, ancor meglio a venire. E però già una goduria se speso sul cibo, e ancor più se il cibo è quello preparato all’uopo da una manina (manona, va’…) addestrata a dovere e da tempo amica stretta di casa Krug: quella del gendarme televisivo dei talent – ma grande cuoco – Antonino Cannavacciuolo, che ha messo in cantiere e in menu: scampo di Sicilia alla pizzaiola con maionese di acqua di polpo; Carnaroli con bottarga e midollo; lampone e rafano, babà e coda di aragosta, alter scrocchiarello alla classica sfogliatella della sua patria.
Ad accompagnare il re della festa, due damigelle d’eccezione: la cuvée n. 164 basata anch’essa sul 2008, buonissima ora, a raccontare con quale sicurezza navighi un vino eponimo di Champagne (d’assemblage dunque) appoggiato su questa pietra angolare. E poi – regalo regale – un assaggio di Rosé edizione 20 in magnum. Gola pura. E attenzione: Krug diffonderà 1600 coffret di legno targati “Les Creations 2008” – dunque un’edizione limitata – che conterranno le due bottiglie da appaiare e confrontare, il vintage e la cuvée di cui sopra.
Per il dettaglio – doveroso – oltre agli 11 anni di affinamento va annotata la composizione del 2008 annata: 53% Pinot Noir, 22% Chardonnay, 25% Meunier, figli di una vendemmia dove le uve rosse sono andate lente a dama e la bianca ha serbato con sicurezza freschezza e aromi.
Per la colonna sonora si è optato per la voce vibrante (come il vino) della giovane afrosarda Vhelade. Per la location, la mano della “banda” di Krug Italia ha ancora una volta fatto il suo, scegliendo lo spazio, tra fashion e cool, del Six milanese.