In occasione dell’Anteprima del Montefalco Sagrantino 2014 (link) abbiamo constatato con grande soddisfazione che il Trebbiano Spoletino si sta sempre più diffondendo nel territorio umbro. Ad oggi la superficie vitata è di circa 60 ettari, ancora poco se rapportata ad altre tipologie di vitigni ma in percentuale la crescita risulta rilevante se riferita agli ultimi anni.
La rivalutazione di un vitigno a bacca bianca sulle cui origini aleggia ancora qualche incertezza nonostante nel secolo scorso si trovasse spesso sulle tavole delle famiglie umbre, non può che rallegrarci sia perché seguiamo la sua evoluzione da diversi anni (quando ancora poche cantine avevano deciso di puntare su questa varietà) sia perché le caratteristiche organolettiche e gustative mostrano ogni giorno di più grandi potenzialità di crescita.
La vendemmia a fine Ottobre, quasi in concomitanza con il Sagrantino, una resa medio-bassa del raccolto, l’elevata acidità anche in fase di maturazione e infine una notevole resistenza alle malattie ed un bouquet olfattivo importante spingono in questi ultimi anni un numero sempre maggiore di aziende alla coltivazione di questo vitigno.
Così accanto a coloro che hanno iniziato a produrlo diversi anni fa intuendo le grandi potenzialità di una varietà che dà luogo a vini piuttosto longevi, in grado di trasformare le note fruttate e floreali tipiche della gioventù in profumi più complessi ma sempre sorretti da freschezza e sapidità, troviamo nuovi attori e nuove scelte produttive.
Forse “i nuovi orizzonti” attualmente potrebbero sembrare un po’ ridondanti perché si stanno sperimentano nuove metodologie di vinificazione e quindi accanto al tradizionale acciaio si possono trovare l’utilizzo del legno, della ceramica e macerazioni alcune volte veramente molto lunghe.
Tutto questo se da una parte è stimolante perché permette ad ogni assaggio nuove scoperte, dall’altra non garantisce del tutto un’ identità precisa a questo vino, anche se superata questa fase sperimentale iniziale, siamo sicuri che si troverà presto una chiave di lettura unica in grado di recepire le varie interpretazioni.
Il livello qualitativo, in ogni caso, è veramente elevato. Per questo vi vogliamo raccontare alcuni assaggi che, oltre ad averci particolarmente colpiti, descrivono le diverse anime di questo vitigno:
Trebbiano Spoletino Spumante Metodo Classico biologico 2015 – Moretti Omero
Trenta mesi sui lieviti per questo elegante spumante alla sua prima uscita: ricordi di fiori bianchi, nespola e pesca bianca accompagnano freschezza e persistenza.
Trebbiano Spoletino- 3′ BIANO 2010 – Maria Rosa Bartoloni
Abbiamo potuto assaggiare una delle ultime due bottiglie ancora in possesso della signora Bartoloni e per questo la ringraziamo, anche perché ci permette di confermare le nostre idee: questo vino è capace di durare a lungo nel tempo. Note minerali ( pietra focaia) anticipano agrumi , mela, pesca gialla, zafferano e nespola. Ancora sostenuto da una bella acidità, il finale offre note di miele, pesca sciroppata e mandorla cruda.
Bianco Passito Essentia 2014 (da uva Trebbiano Spoletino) – Maria Rosa Bartoloni
Un’altra interpretazione del Trebbiano Spoletino in cui note di albicocca, lime, smalto , frutta secca e miele anticipano un finale agrumato. Peccato per l’acidità leggermente sottotono.
Trebbiano Spoletino Calicanto 2016 – Villa Mongalli
Tanta freschezza, anticipata da note di fiori gialli, agrumi ( cedro-pompelmo-buccia di limone) e note di albicocca. Si percepisce appena una nota tannica che non dispiace, un finale persistente di nespola e mandorla si accompagna benissimo ad una scia sapida.
Trebbiano Spoletino 2016 – Perticaia
36 ore di macerazione sulle bucce per questo vino che fa solo acciaio. Accattivante grazie ad una freschezza preceduta da note floreali, di erbe officinali, pera e pesca: gradevole chiusura lunga e sapida.
Trebbiano Spoletino Selezione “Del posto” 2015 – Perticaia
Il fratello maggiore, da selezione delle migliori uve, fa 3 giorni di macerazione sulle bucce prima di affinarsi in acciaio: il tutto gli conferisce una maggior personalità accompagnata da una bellissima acidità, tanto frutto e note minerali che ben si integrano a profumi tropicali e di mela. Persistente e sapido.
Trebbiano Spoletino Superiore Riserva 2015 – Le Cimate
Difficile scegliere tra i diversi Trebbiano Spoletino proposti da questa azienda ma il 2015, dopo 12 mesi in legno e 12 di affinamento in bottiglia, ci ha favorevolmente colpiti. Note fumé, erbe officinali, sentori di pasticceria si abbinano bene in un vino elegante, fresco e succoso, con un finale sapido in cui emerge nettamente l’agrume (pompelmo) e il kiwi.
Trebbiano Spoletino Trebium 2016 – Antonelli San Marco
Un vino che non tradisce mai. Note minerali di pietra focaia, miele, pera e albicocca, accompagnate da sentori esotici, emergono tra freschezza e sapidità. Bella chiusura citrica.
Trebbiano Spoletino Anteprima Tonda 2016 – Antonelli San Marco
Un’anteprima per questo vino che per la prima volta matura per 20 giorni in un’anfora di ceramica prima di essere trasferito in botte grande. Tanta complessità sia all’olfatto che al palato in cui si distinguono sentori di agrume, zenzero, pesca ed erbe officinali. Freschezza e ricchezza quindi che chiudono in una scia gradevolmente sapida e persistente.
Trebbiano Spoletino Adarmando 2016 – Tabarrini
Rispetto alle precedenti annate questo vino ci è parso ingentilito, pur conservando quella mineralità e complessità che da sempre lo contraddistinguono. Profumi di cedro, zenzero e nespola ci introducono ad una notevole freschezza accompagnata da sapidità e persistenza.
Foto di copertina : Pier Paolo Metelli Studio
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