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Il futuro dell'Amarone tra il Consorzio e le Famiglie dell'Amarone d'Arte

Se il Consorzio per la Tutela dei vini della Valpolicella  mostra al Mondo l’annata 2014  dell’Amarone, l’Associazione delle Famiglie dell’Amarone d’Arte  propone al medesimo Mondo, attraverso una degustazione alla Bottega del Vino di Verona riservata alla stampa specializzata, un’annata diversa di questo vino, la 2011.

Due filosofie, tra loro completamente diverse, per promuovere un vino divenuto un’icona nell’enologia mondiale,  che hanno portato, negli ultimi anni, ad un conflitto che sta disperdendo energie da entrambe le parti. In un mondo che si evolve e chiede a questo vino una svolta, tanto da perdere appeal in alcuni mercati di riferimento, Nord Europa su tutti,  si inizia ad apprezzare sempre meno la veste che questo grande vino ha indossato nell’ultimo decennio.

E se da un lato si è potuto intravedere, con molta difficoltà, le potenzialità dell’annata 2014 con vini che solo in pochissimi casi hanno attirato la nostra attenzione e nella stragrande maggioranza non per loro colpa. Dall’altro abbiamo visto vini che dovrebbero aver raggiunto la maturazione ottimale  e l’annata 2011 dovrebbe esserne l’esempio lampante.

Tale situazione non fa altro che creare confusione tra addetti ai lavori e non, forse sarebbe  opportuno unire le forze e lasciarsi alle spalle tutti gli attriti che vengono dal passato piuttosto che spenderle lungo strade diverse, ricercando una strategia comune che possa, oltre che promuovere, prevenire un eventuale appannamento dell’immagine che questo vino ha pian piano costruito, nell’ultimo ventennio, nelle menti di ogni appassionato in ogni angolo del Mondo.

Si comprendono le esigenze commerciali, che influenzano le scelte di ogni singolo produttore, ma arrivare a snaturare la scopo che ha la presentazione di un vino, proponendo vini non ancora pronti, in alcuni casi prelevati di forza dai contenitori di legno dove ancora riposano, come un bimbo svegliato dal suo sonno ristoratore, forse non ha alcun senso né per l’immagine né per la qualità.

Così se da una parte  il Consorzio propone l’annata 2014, spinto da continue richieste da parte dei commercianti di vino, dall’altra le Famiglie ci propongono un’annata, la 2011, che ha avuto più tempo per affinarsi, con l’evidente risultato di dare all’Amarone un’immagine più nitida che ne mostra tutte le potenzialità.

Forse una via di mezzo darebbe una risposta a tutti i conflitti fino ad ora in essere, riuscirebbe a coniugare l’evoluzione del vino alla voglia di novità che viene ormai richiesta quasi ovunque, evitando le critiche che spesso investono il Consorzio su un vino troppo spesso proposto senza che mostri a tutti le proprie potenzialità.

Così dopo esserci recati ad entrambi gli eventi che si sono svolti a Verona, uno al Palazzo della Gran Guardia e l’altro presso un locale storico veronese , la Bottega del vino (di proprietà delle Famiglie dell’Amarone d’Arte), non possiamo che proporvi i nostri migliori assaggi.

Per il 2014 (Anteprima Amarone, vini in bottiglia) vi rimandiamo al nostro precedente articolo dove sono elencati alcuni dei nostri migliori assaggi: link

 

 

Per il 2011 (Famiglie dell’Amarone dell’Arte, vini in bottiglia) ecco i  vini assaggiati:

Allegrini – Amarone della Valpolicella Classico 2011 – frutta e spezie si fondono ad introdurre un vino scattante e ricco con una chiusura di spezia dolce, che ancora non ha trovato il suo equilibrio ideale;

Begali – Monte Ca’Bianca Amarone della Valpolicella Classico 2011 – un sentore balsamico fa da preludio a tanta freschezza e succosità, con un lungo finale mentolato e di macchia mediterranea;

Brigaldara – Case Vecie  Amarone della Valpolicella  2011 – un tannino imponente e mai domo anticipa un finale balsamico e fruttato;

Masi  – Costasera  Amarone della Valpolicella Classico 2011 –elegante, succoso con un finale di ciliegia che intriga; la grande materia incontra una composta eleganza;

Musella – Amarone della Valpolicella Riserva 2011 – una bellissima conferma di un precedente assaggio dove la freschezza esalta note balsamiche e speziate;

Guerrieri Rizzardi – Calcarole  Amarone della Valpolicella Classico 2011 – una ciliegia appena colta fa da preludio ad un tannino ancora molto imponente, per  poi chiudere con una nota di spezia dolce;

Speri – Vigneto Monte Sant’Urbano Amarone della Valpolicella Classico 2011  un tannino ancora ben presente ne accompagna l’eleganza per chiudere con un finale di pepe nero;

Torre d’Orti – Amarone della Valpolicella 2011 – un vino avvolgente che vede al centro dell’assaggio note di macchia, spezia e balsamiche, insieme a freschezza, materia e profondità di beva;

Tedeschi – Capitel Monte Olmi  Amarone della Valpolicella Classico 2011 – Un tannino imponente anticipa un finale con una nota di mandorla amara in evidenza;

Tommasi – Amarone della Valpolicella Classico 2011 : ricordi di frutti rossi e spezie accompagnano un vino con un tannino che ancora non si esprime al meglio ;

Tenuta Sant’Antonio – Campo dei Gigli Amarone della Valpolicella 2011 – ricchezza, freschezza ed eleganza sono i descrittori che meglio identificano questo vino;

Venturini – Campomasua Amarone della Valpolicella Classico 2011 – freschezza e sapidità si alternano a morbidezza e avvolgenza glicerica,  e spingono ad una beva appassionante;

Zenato – Riserva Sergio Zenato  Amarone della Valpolicella Classico 2011 la freschezza abbinata a un tannino presente anticipano un finale di spezie dolci molto intenso.

Finiamo con la speranza di ritrovarci nuovamente a Verona sotto un’unica bandiera che veda come unico fine la promozione e la comunicazione di una delle denominazioni più importanti italiane: l’Amarone della Valpolicella.

 

 

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Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.

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