A seguito della presentazione della Guida “Oli d’Italia” 2023 del Gambero Rosso, si sono svolti nei mesi scorsi una serie di incontri in varie città d’Italia, denominati Oli d’Italia Tour, un’occasione per incontrare alcune delle aziende olearie selezionate dalla Guida, con diverse loro etichette in degustazione. A Roma le sale ed i giardini di Palazzo Brancaccio hanno ospitato l’evento, di cui vi forniamo una sintesi, con le nostre impressioni sugli oli degustati ed alcuni interessanti spunti di riflessione su come i produttori interpretano le dinamiche tecniche e commerciali in corso nel settore olivicolo-oleario italiano.
Durante l’evento si è svolta anche una masterclass, guidata da Indra Galbo (capo panel della guida Oli d’Italia), avendo per protagonisti gli oli di alcune delle aziende di seguito indicate.
LE AZIENDE OLEARIE che hanno partecipato all’evento:
- Domenico Ruffino
• Giacomo Grassi
• Mezzecrete
• Mazzola
• Farchioni
• Laura De Parri – Cerrosughero
• Tenuta Masciangelo
• Agro Alimentare Valle Trigno
• Fattoria Ambrosio
• De Carlo
• Agrimaggiore
• Emmanuel Sanarica
• Tenute Cristiano
• Feudo Disisa
• Mandravecchia
• Accademia Olearia
• Gruppo Opera Olei
• Colli Etruschi
Tra i vari oli che abbiamo degustato i seguenti ci sono rimasti più impressi.
FEUDO DISISA
L’azienda sorge su una struttura che risale all’epoca dei Normanni, nei pressi di Monreale (PA) e da oltre un secolo appartiene alla famiglia Di Lorenzo. Conta 100 ettari di oliveti con 20 mila piante di Cerasuola, Biancolilla e Nocellara del Belice. Produce circa 260 ettolitri di olio all’anno.
Disisa Biologico– monocultivar Cerasuola
Un fruttato medio/leggero con ampi e bellissimi profumi, netti e puliti, di mela golden, basilico, rosmarino e pinolo. Al gusto manifesta tonalità dolci di mela gialla e banana, un piccante delicato ed una chiusura su erbe aromatiche.
COLLI ETRUSCHI
Una cooperativa di 300 soci, presente da molti anni (attiva dal 1965) nel mondo dell’extravergine di qualità. Opera nella zona di Blera (VT) con 800 ettari di oliveti e 40 mila piante di cultivar Caninese (in maggioranza), Frantoio e Leccino, per circa 900 ettolitri di olio prodotti all’anno.
Olio Evo Dop Tuscia – monocultivar Caninese
Fruttato intenso, toni verdi, balsamici, note amare (carciofo, cicoria, rucola) e di lattuga molto fini. Corposo nel palato, amaro potente e piccante ben presente. Olio di carattere e molto elegante.
OPERA OLEI
Un consorzio di sei produttori italiani, di varie zone della penisola, costituitosi con l’obiettivo di produrre un’offerta (box con sei oli) di olio extravergine d’oliva monocultivar di altissima qualità: leggasi raccolta precoce, tempi di molitura ridotti, utilizzo di frantoi moderni e tecniche sofisticate di produzione. I produttori: Agraria Riva del Garda (Trentino), Franci (Toscana), Frantoi Cutrera (Sicilia), Mimì (Puglia), Olearia San Giorgio (Calabria), Viola (Umbria). Li abbiamo assaggiati tutti e ne confermiamo l’alto livello qualitativo. Ne descriviamo per brevità solo tre:
Agraria Riva del Garda “46° Parallelo” – monocultivar Casaliva
Profumi di erbe amare, erba tagliata, carciofo e mandorla fresca. All’assaggio ricordi di banana, accompagnano una trama fine ed elegante, con il piccante da pepe bianco in primo piano, ben bilanciato dall’amaro.
Olio Mimì –monocultivar Coratina
Sentori verdi intensi e puliti di cime di rapa, cardo, cicoria e pepe nero. In bocca è coerente, con note vegetali di sedano ed erbe aromatiche, amaro spiccato e piccante deciso.
Frantoi Cutrera “Primo” – monocultivar Tonda Iblea
Al naso è ampio e avvolgente, un fruttato medio/leggero molto pulito, di mela, banana, erba tagliata, erbe di campo, basilico. All’assaggio emergono i toni vegetali e un pomodoro di media maturità; amaro e piccante ben espressi ed armonici.
DOMENICO RUFFINO
“Frantoiano tecnologico” come si definisce lui stesso, Domenico Ruffino possiede un frantoio di ultima generazione realizzato con tecniche di bioedilizia e risparmio energetico, ma anche con soluzioni innovative che consentono di ottenere e preservare al massimo le qualità organolettiche dell’olio. Ad es. il frantoio, a due fasi, utilizza due gramole che lavorano in assenza di ossigeno (per conservare al massimo la qualità di tutte le componenti aromatiche e chimiche dell’olio), una sotto argon e una sotto azoto, due gas nobili che, a parità degli altri fattori, danno origine, ci dice il produttore, ad oli con diverse sfumature sensoriali. L’azienda si estende per circa 2 ettari a Varigotti in provincia di Savona. Vi risiedono più di 900 piante di olivi ultrasecolari per 22.000 litri di olio extravergine prodotti.
Pria Grossa – monocultivar Colombaia
Un fruttato leggero con sentori verdi, di carciofo ed erbe aromatiche (menta, rosmarino), seguiti da mela gialla. Al gusto prevale l’amaro con sensazioni vegetali di cardo e radicchio, amaro e piccante in buona armonia.
EMMANUEL SANARICA
L’ Azienda Agricola Sanarica Emmanuel nasce a Montemesola (Taranto), in un territorio sito nel mezzo fra la Murgia tarantina e il Mar Piccolo di Taranto. Gli 80 ettari di proprietà ospitano circa 3 mila piante; le dieci diverse cultivar che concorrono insieme a generare l’olio Ulivè derivano da una selezione su 5 ettari di oliveti.
Olio “Ulivè Grand Cru” – blend di dieci varietà tra cui Ogliarola, Coratina, Picholine, Leccino ed altre. Le dieci cultivar vengono lavorate separatamente quindi il prodotto finale è un blend di dieci diversi oli.
Un fruttato medio/intenso, verde, con aromi di erbe amare e carciofo. Molto pulito all’assaggio, con ricordi di carciofo, rucola, e cicoria; l’amaro arriva intenso, seguito gradatamente dal piccante.
Ad accompagnare la degustazione ci sono stati deliziosi assaggi a cura di Stefano Callegari, lo chef italiano inventore del Trapizzino (popolare cibo di strada, diventato un brand presente in varie città italiane e a New York)
Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.
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