Francesco Paolo Valentini, l’ uomo che si definisce un artigiano del vino, che con la sua passione e il rispetto dell’ agricoltura, è stato ed è bandiera dell’ Abruzzo in Italia e nel mondo.
Lo vado a trovare nella sua ” casa-cantina” ubicata al centro di Loreto Aprutino, davanti al castello che domina la rocca, oggi trasformato in un hoter ristorante di lusso.
Sul grande portone da cui si accede alle sua storica dimora non vi è la targa con il cognome Valentini, tanto tutti lo conoscono in paese, e il campanello è un pomello di ottone che si tira, rimasto tale e quale a quello originale.
Francesco Paolo Valentini |
Mi apre il portone la moglie ed entrando in un grande atrio a giorno, adorno da edera che sale lungo le pareti fino ad arrivare al soffitto, mi accorgo che questo stupendo atrio divide la casa dalla vecchia cantina dove Francesco Paolo lascia riposare il suo vino per tanti e tanti anni lontano da curiosi.
Entrando in casa passiamo nella grande cucina per entrare nel salotto dove il padrone di casa accoglie gli ospiti su divani antichi.
Ingresso casa Valentini |
Da grande parlatore Francesco Valentini inizia a parlare di quale sia il modo per far uscire il nostro paese dalla crisi, considera la terra, la cultura e le tradizioni il punto di partenza per la rinascita del nostro paese, lui abruzzese tenace vorrebbe che i giovani tornassero all’ agricoltura, per poter iniziare da li la ripartenza economica.
Oltre dei suoi grandi successi agricoli, il vino e l’ olio si sofferma con enfasi sul suo nuovo progetto, la pasta di grano duro, realizzato insieme ad un artigiano di questo settore Verrigni. Ci racconta come ci tenga a far sapere che questa pasta viene fatta esclusivamente con grano italiano di cui vi è una tracciabilita certa per questo sulla scatola dove è raffigurata una spiga di grano con i colori italiani troviamo tutti i dati a partire dalla materia prima fino alla lavorazione del grano.
Dal suo parlare trapela la sua immensa italianità, Francesco Valentini oltre ad essere abruzzese è un italiano vero e questo per lui conta molto tanto che una delle sue priorita è cercare di stimolare le capacità imprenditoriali degli abitanti di questo ” meraviglioso territorio”.
Quando inizia a parlare del suo vino lo fa in modo filosofico, lo definisce un essere perfetto, istintivo, sensibile, con un forte carattere animalesco in grado di avvertire in tempo reale ogni variazione degli elementi naturali che ci circondano, pertanto quando vi sono anomalie nel naturale svolgersi delle cose, il vino non deve essere disturbato in alcun modo, in quanto questo può portare a cambiamenti in negativo.
Sentendolo parlare sembra che Francesco Paolo Valentini abbia trovato un suo preciso ruolo nel mondo, quello di assecondare la natura in ogni sua sfaccettatura, e nel caso della vigna seguire il grappolo d’uva dalla sua creazione fino alla sua raccolta, assecondando i suoi bisogni anche nelle sostanze che saranno presenti nei grappoli, perché il vino deve avere in se sin dalla sua creazione sotto forma di uva, il quantitativo giusto di sostanze, che gli permetterà di perdurare nel tempo e di evolversi secondo il suo ciclo di vita.
Per questo Valentini è contrario ad correzioni sul vino in cantina, in quanto tutto ciò che non avviene naturalmente porta al disequilibrio, e ciò non permetterà al vino di essere longevo.
A riprova di questo Francesco Paolo Valentini scende nella sua cantina e torna con una bottiglia del suo trebbiano di abbruzzo del 1983 non appena aperto lo trovo ancora fresco pur nella sua grande evoluzione, ricco di profumi terziari ma anche di un avvolgente nota di banana,
Un vino che ti stupisce ad ogni sorso, in quanto al sorso successivo lo trovi cambiato e ti far venir voglia di scoprirlo continuamente, e questo perché questo grande uomo passa gran parte del suo tempo a curare le sue vigne come si fa per un essere ” vivo “.
Trebbiano d’Abruzzo 1983 |
Mi sento veramente arricchito da questa esperienza per l’ entusiasmo e le idee di questo grande personaggio, e spero di incotrarlo di nuovo per riempirmi nuovamente di concetti cosi profondi.
Daniele Moroni
Antonio di Spirito, Daniele Moroni, Francesco Paolo Valentini, Maurizio Valeriani |
Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.
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