Rimani in contatto con noi
[the_ad id="81458"]

ISCRIVITI

News

Da Roccabascerana a Barossa: incontro Campania-Australia nel segno dell’Aglianico

Il 7 settembre nel borgo caudino a confronto i rossi “indigeni” e quello prodotto agli antipodi dal “paesano” Charlie Scalzi

 

Roccabascerana, è un po’ meno famosa di Sidney o di Melbourne. Poco meno di 2500 abitanti, 430 metri di quota (giusta alta collina), provincia di Avellino, 50 chilometri da Napoli, fa territorio (meglio: è limitrofa) con le più note Ceppaloni, per qualche tempo uno dei punti marcati con un segno sulla mappa della politica “politicata” italiana, e soprattutto con la Valle Caudina, quella delle forche divenute proverbiali sotto cui Gaio Ponzio, generale dei Sanniti, fece passare i soldati e gli ufficiali romani per una volta sconfitti e umiliati.

Da lì, passando sotto la forca della necessità, è partito – ragazzino – Carmine “Charlie”Scalzi. Emigrava in Australia (come tanti, ancora allora, dal Sud) seguendo la famiglia. Ma portando nel cuore straordinari ricordi – mai abiurati – della sua terra. A cominciare da quello del nonno, Carmine come lui e vignaiolo, che da quando il nipote aveva appena compiuto cinque anni lo faceva partecipare al rito della pigiatura (con i piedi… ovviamente Scalzi…).

Una laurea in ingegneria, una scintillante ascesa personale e sociale e varie iniziative imprenditoriali dopo, oltre al ricordo, “Charlie” Scalzi ha importato in Australia, Barossa Valley (niente forche in giro, e terra anzi consacrata da fama internazionale alla produzione vitivinicola) anche l’uva che nonno Carmine gli faceva pestare: l’Aglianico, facendone uno dei vini di punta (80 dollari australiani a bottiglia, circa 50 euro) della sua ampia e variegata produzione aziendale, che include una decina di varietà, più distillati etc., e che spesso è contrassegnata da nomi italiani.

Ora, l’Aglianico di Charlie Scalzi torna a casa.

Il 7 settembre, in una manifestazione denominata non a caso “Così lontani, così vicini”, si confronterà – affettuosamente, ma con tutti i crismi di una degustazione professionale – con gli Aglianico “eredi” di quelli di nonno Carmine, prodotti in loco da tre aziende, la già ben nota e affermata Bellaria e le rampanti Barbati e Tenuta Virgilia. Sarà una festa, certo, ma anche un’occasione di discussione e riflessione, che a Roccabascerana si vorrebbe far diventare appuntamento annuale: di confronto, appunto, tra la produzione (limitata ma qualitativa) e la vocazione vitivinicola (certa) dell’area e prodotti, tendenze, idee di altre, magari distanti quanto Barossa ma in qualche modo legate da analogia, aree produttive del mondo. Ovviamente, con l’Aglianico “arminuto” di Charlie come immancabile ospite d’onore.

Scritto da

Iscriviti alla Newsletter

Aggiornamenti continui sul mondo dell'enogastronomia

NELLA CLASSIFICA DEI 10 CAFFÈ PIU’ COSTOSI AL MONDO 4 DERIVANO DALLA MASTICAZIONE DEGLI ANIMALI

News

La classifica dei migliori 10 Panettoni d’Italia del 2019 secondo Vinodabere

News

La Classifica dei migliori Cannonau della Piccola Guida della Sardegna di Vinodabere – Seconda Edizione (assaggi effettuati nel 2019)

News

La classifica dei migliori 20 Panettoni d’Italia del 2021 secondo Vinodabere

News

Connect
Iscriviti alla Newsletter

Aggiornamenti continui sul mondo dell'enogastronomia