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Corte Carezzabella Winery – Un progetto vinicolo sul Delta del Po

Il Polesine o Delta del Po è da sempre conosciuto per la produzione di riso, aglio e patate, un territorio conosciuto per i suoi campi ricchi di acqua con canali, dove si muovono piccole scialuppe, che sembrano tagliarli in come le linee di un cruciverba.

Qui, in quelle terre strappate alla Laguna, in prossimità di Rovigo, si trova Corte Carezzabella Winery, un progetto con pochi anni di vita, che ha trasformato quella che era un’azienda agricola tradizionale, in un sistema agricolo convertito al biologico a cui vi è stato annesso un progetto viticolo costruito sui terreni che sono stati, pian piano strappati alle acque, che vede i canneti che li circondano, volerci  ricordare che quella una volta era una laguna.

Qui la famiglia Reato ha dato vita ad un’azienda multifunzionale, dove oltre alla coltivazione dei terreni si sono sviluppate diverse attività ad essi connesse, che hanno come obiettivo finale quello di rendere l’ambiente agricolo un “luogo aperto”, dove la coltivazione dei prodotti si fonda con l’accoglienza, l’educazione e l’aggregazione di chi vi giunge per visitarla, facendo della biodiversità l’elemento principale dell’intero progetto.

Di notevole importanza sarà a breve un intervento di Agroforestazione che ne cambierà il volto nei prossimi anni, infatti si è in procinto di piantare più di 2.000 alberi lungo la fascia perimetrale dell’azienda, con l’obbiettivo di combinare piante e arbusti ai compi coltivati, ritenendo questo processo un miglioramento dell’intera coltura agraria.

Il cuore storico dell’azienda è “Il Frutteto di San Martino”,  le cui origini risalgono ai primi del ‘900, qui inizialmente ci si era dedicati principalmente ai frutteti, fino a che, siamo agli inizii degli anni 2000,  è emersa l’esigenza di rinnovarne non solo la struttura , attraverso un attento restauro, ma anche ridefinirne la gestione di tutte le colture presenti.

In questo contesto si è deciso anche di dar vita ad una viticoltultura di eccellenza incentrata sia su vitigni autoctoni che internazionali, sono così stati impiantati 22 ettari di vigneti con predominanza di Pinot Grigio (ben 18 ettari) a cui si sono aggiunti Merlot, Turchetta, Manzoni Bianco, Carmenere e Trebbiano.

Oggi le viti trovano dimora su terreni caratterizzati da uno strato superficiale di sabbie silicee di deriva fluviale, sopra a lenti argillose più profonde e che grazie al passaggio dei fiumi, ha reso i terreni ricchi di componenti minerali, e permettono una produzione annua di circa 20.000 bottiglie sotto la guida di  Francesco Mazzetto.

Abbiamo avuto modo di assaggiare alcuni dei loro vini e vogliamo darvi le nostre impressioni:

Brillo Bianco Veneto IGT  frizzante Sur Lie un rifermentato in bottiglia a base di Trebbiano a cui si aggiunge una piccola percentuale di Pinot Grigio. Un vino incentrato su profumi floreali, caratterizzato da una bolla vivace e piacevole, per terminare su note di lime che risultano una perfetta chiusura del sorso.

Bianco Veneto IGT Incrocio Manzoni

Incentrato su profumi di frutta bianca con la pesca in evidenza, sapido, fresco, piacevole alla beva. Termina con note di pesca matura che riempiono e accarezzano il palato.

 

Merlot Veneto IGT 2021

Un sorso  fresco e sapido è anticipato da note di frutta rossa e profumi di violette. Un vino che fa della sua facilità di beva il suo cavallo di battaglia, per terminare con note di frutti rossi a cui si accompagna un accenno di mandorla amara che lo rende ancor più accattivante.

Turchetta Rosso Veneto IGT 

Da uve Turchetta, una varietà di uva locale sconosciuta ai più (l’azienda risulta essere tra i primi produttori di di questo vitigno tipico del Polesine) nasce un vino che fa dei profumi di frutta sottobosco, il suo biglietto da visita, seguiti da note di spezie e cacao . L’assaggio ci mostra un tannino presente ma mai troppo invasivo e una ricchezza del sorso che non ti aspetti. Termina su note di frutta rossa e spezie con il pepe nero in evidenza.

 

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Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.

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