Di recente, si è tenuta la conferenza stampa presso il Tempio di Vibia Sabina e Adriano, sede della Camera di Commercio di Roma, in cui è stato presentato il programma dell’evento “Assaggi – il Salone dell’Enogastronomia Laziale 2025″. Durante l’incontro, sono state svelate le novità e la nuova location che accoglierà la quarta edizione a Viterbo, prevista dal 17 al 19 maggio 2025.
Tra Gli interventi che abbiamo ascoltato, moderati da Francesco Monzillo, Segretario Generale della Camera di Commercio di Rieti-Viterbo, quelli di Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma, Domenico Merlani, Presidente della Camera di Commercio di Rieti-Viterbo, Patrizia Notaristefano, Assessore del Comune di Viterbo, e Maria Nicolina Ripa, Docente presso l’Università degli Studi della Tuscia.
La rassegna enogastronomica “Assaggi” vedrà la presenza di diversi espositori, e diversi sarann0 gli incontri che si svolgeranno nel corso delle tre giornate. Molte istituzioni presenti hanno collaborato con le due Camere di Commercio per realizzare il salone, tra cui il CREA, organismo del Ministero delle Politiche Agricole, la Regione Lazio, l’Università degli Studi della Tuscia, la Città di Viterbo e con la partnership di Slow Food Viterbo e Tuscia.
Il Presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, uno dei principali supporter della manifestazione nel suo primo intervento:
“Questa manifestazione mette in evidenza l’importanza della collaborazione tra i territori, dimostrando come Roma e Viterbo possano unire le forze per attrarre turisti e valorizzare le eccellenze locali.
Le prime eccellenze sono quelle storiche: siamo fortunati a vivere in luoghi straordinari, come la città di Viterbo. Questa città medievale, ben conservata, offre un’esperienza unica a chi la visita, basta passeggiare tra le sue mura per immergersi nel Medioevo. Il secondo aspetto riguarda tutto ciò che l’economia del nostro territorio sa valorizzare, continuando a produrre prodotti di qualità, non solo per tradizione, ma anche per innovazione. Infine, il turismo rappresenta una grande opportunità per le nostre città, ma deve essere gestito in modo programmato. È fondamentale evitare un turismo mordi e fuggi, che ne deteriora l’essenza e banalizza le esperienze.
Preferiamo un turismo lento, educativo e consapevole, che valorizzi i visitatori di Viterbo e Roma, due città legate da un importante patrimonio storico, come dimostra la storica Via Francigena, una via fondamentale che ha dato origine ad un turismo religioso, capace di apprezzare e comprendere i luoghi, le campagne e le persone che si incontrano lungo il cammino.
In secondo luogo, dobbiamo proporre ai visitatori, anche romani, un turismo non solo verticale, ma orizzontale. Questo significa esplorare le meraviglie di Roma, ma anche suggerire di rimanere un giorno in più e con un’ora di viaggio raggiungere luoghi incantevoli come Viterbo, che offrono nuove prospettive e un’esperienza autentica.”
Prende la parola Francesco Monzillo: “Come diceva il Presidente, ci sono due elementi importanti che vengono fuori da questo progetto. Uno è il turismo e uno, chiaramente, è la gastronomia e proprio dal connubio di questi due elementi nascono diversi progetti della Camera di Commercio di Viterbo come questo di Assaggi. Il progetto, fortemente voluto dal Presidente Domenico Merlani, è iniziato nel 2022 e ci auguriamo che possa continuare a svilupparsi nel tempo. Ora cedo la parola a lui per condividere con noi i dettagli sull’avvio di questa iniziativa.”
Ecco le parole del Presidente Domenico Merlani:
“Assaggi è un’iniziativa che abbiamo avviato alcuni anni fa in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma. Ha due obiettivi principali: da un lato, promuovere le eccellenze enogastronomiche della nostra Regione, consentendo al pubblico di scoprire e apprezzare queste specialità; dall’altro, il nostro scopo principale è quello di favorire un turismo lento, esperienziale ed enogastronomico, che ha un impatto ambientale ridotto. Infatti, tutte le cose positive hanno sempre un rovescio della medaglia. Questo tipo di attrattività tende a generare risultati favorevoli e a ridurre gli effetti negativi. Pertanto, intendiamo proseguire su questa strada.
Siamo molto interessati al salone dell’enogastronomia laziale, poiché sta ottenendo risultati eccellenti. Quest’anno, il numero delle aziende partecipanti è aumentato, raggiungendo un totale di 70, di cui circa 20 saranno presenti per la prima volta. Questo aspetto si allinea perfettamente con la mission del Salone, che è quella di introdurre ogni anno nuove aziende, offrendo così ai visitatori l’opportunità di scoprire prodotti e sapori inediti.”
La principale novità di questa edizione è il cambio di location: l’evento non si svolgerà più al Palazzo Papale per motivi organizzativi, ma la nuova sede sarà il complesso monumentale di Santa Maria in Gradi, messo a disposizione dall’Università della Tuscia e situato nei pressi del centro storico di Viterbo. Sono previsti eventi e un gemellaggio con iniziative locali, creando un collegamento tra il complesso universitario e il centro città, integrando così Viterbo nel suo contesto monumentale.
Interviene a sua volta Patrizia Notaristefanno:
“È un piacere essere qui oggi in rappresentanza della Sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, e particolarmente felice di partecipare a questo evento, poiché tra le mie deleghe ci sono l’agricoltura, le politiche agroalimentari e i rapporti con l’Università. Questo mi consente di cogliere appieno lo spirito di questa iniziativa, che, come è stato detto, per la prima volta si svolge al di fuori delle mura cittadine.
È davvero un’ottima opportunità, soprattutto considerando i solidi legami che abbiamo con l’Università della Tuscia. Integrare l’Università nelle attività e negli eventi della città è un’idea che ci entusiasma, anche perché la location è di grande prestigio. I chiostri dell’Università, come già sottolineato, offrono un’accoglienza di altissimo valore.
La nostra amministrazione sta lavorando intensamente per migliorare e prolungare la permanenza dei turisti a Viterbo. Stiamo attuando diverse iniziative per contrastare il turismo mordi e fuggi, rendendo la città sempre più accogliente e adatta a visitatori di tutte le età. Siamo fortunati ad essere attraversati dalla Via Francigena e stiamo investendo molto per valorizzare il nostro paesaggio. Ogni anno organizziamo eventi legati all’enogastronomia e prestiamo particolare attenzione alle realtà agricole e produttive del nostro territorio, che offrono numerose eccellenze. Il nostro obiettivo è far conoscere questi prodotti tipici a tutti coloro che visitano la nostra città e i suoi dintorni, affinché possano apprezzarli sempre di più. Non ci limitiamo a parlare solo di vini, ma anche di olio extravergine d’oliva, castagne, nocciole e confetture. Abbiamo una tradizione eccellente anche nella lavorazione di alcune carni.
La tradizione di Assaggi continua a crescere in modo significativo. Negli anni, il numero di produttori ed espositori è aumentato notevolmente, a testimonianza dell’attrattiva delle produzioni agroalimentari del nostro territorio. Questo successo deriva dalla collaborazione comune nel valorizzare al meglio i prodotti tipici della nostra zona. Vogliamo continuare a esaltare le potenzialità del territorio e ci impegniamo ogni giorno a far conoscere a turisti e visitatori, appassionati di un turismo lento, la cultura, l’arte e la storia che abbiamo da offrire.”
Le varie attività si svolgeranno nei due chiostri, suddivisi in diverse aree per incontri con i professionisti. Ci saranno degustazioni di Slow Food, curate da Carlo Zucchetti e Sandra Ianni, dedicate a vino, birra, tisane e distillati. Inoltre, è prevista un’area museale dove si terranno show cooking e laboratori sensoriali di Agro Camera, che spazieranno dal caffè ai salumi, includendo pane, conserve e frutta secca. Infine, l’aula magna ospiterà una serie di seminari, talk e approfondimenti scientifici, tutti incentrati sul tema enogastronomico, con degustazioni finali a cura dell’Università della Tuscia.
Prende la parola la Prof. Maria Nicolina Ripa, Docente dell’Università della Tuscia:
“Sono stata incaricata di portare i saluti del Rettore Stefano Ubertini, ma sono felice di essere qui anche come Vice Direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università della Tuscia. Il nostro Ateneo ha un forte legame con il territorio, in particolare con quella che, 45 anni fa, era la Facoltà di Agraria, il primo nucleo universitario della nostra piccola città di Viterbo. Oggi, dopo le modifiche ministeriali, è diventato il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali, mantenendo viva l’eredità della prima facoltà dell’Università della Tuscia.”
Due anni fa, il nostro Dipartimento ha ricevuto nuovamente il prestigioso riconoscimento di Dipartimento di Eccellenza per il prossimo triennio. Siamo il primo in Italia nel settore delle Scienze Agrarie e Forestali, grazie all’eccellenza della nostra ricerca. Pertanto, mi permetto di esprimere un po’ di orgoglio nel rappresentare l’eccellenza nel settore primario, sia nella produzione che nella trasformazione. È un grande piacere essere qui per questo evento e, in un certo senso, fare da madrina per l’Università in questa manifestazione.
Desideriamo condividere una testimonianza riguardo al forte legame tra l’Università della Tuscia e le amministrazioni e istituzioni locali. In una piccola città come la nostra, queste realtà collaborano efficacemente tra loro. Siamo quindi lieti di ospitare questa iniziativa nel complesso già descritto.
Nella sua introduzione, il dottor Tagliavanti ha messo in evidenza le eccellenze del Lazio, che caratterizzano l’intera Regione. Vorrei sottolineare la varietà degli ambienti presenti nel Lazio, che spaziano dal viterbese al reatino, dal Frusinate all’Agro Pontino, senza dimenticare la ben nota campagna romana. Questi territori offrono paesaggi molto diversi dal punto di vista naturalistico, e questa diversità si riflette anche nell’agricoltura, dando vita a produzioni tipiche e di eccellenza che contraddistinguono le nostre aree.
Nel contesto della salvaguardia ambientale, si parla spesso di biodiversità. È importante sottolineare che la biodiversità agraria, sebbene possa suscitare qualche riserva tra gli ecologi, è altrettanto fondamentale. Le differenze nelle produzioni di qualità, che riflettono le peculiarità dei vari territori, rappresentano una ricchezza da preservare. Questa ricchezza deriva, in un certo senso, dalla varietà dei paesaggi, che a loro volta generano una gamma diversificata di prodotti e di eccellenze. Un turismo sempre più consapevole si immerge in questa diversità territoriale, apprezzando le specificità di ogni luogo.”
A conclusione della conferenza stampa, Francesca Rocchi di Slow Food Italia ha presentato il programma che arricchisce le iniziative con gli otto show cooking.
“Dopo tre anni di osservazione su come potesse evolversi Assaggi, abbiamo avuto l’opportunità di affinare la nostra proposta culturale. Oggi vi parlerò principalmente di show cooking e potreste chiedervi se si tratti davvero di una proposta culturale. La risposta è sì, perché il cibo è cultura. Quest’anno abbiamo lavorato per mettere in evidenza il legame tra i 70 produttori artigianali, che rappresentano l’eccellenza della nostra produzione regionale, e la promozione dei loro prodotti attraverso eventi dedicati. Non solo vogliamo farli diventare protagonisti con i loro prodotti da assaporare, ma desideriamo anche creare una narrazione coerente che li unisca. Per questo motivo, abbiamo esaminato le tendenze attuali nel mondo della ristorazione.
Sappiamo che il nostro prodotto artigianale attualmente trova principalmente spazio nel settore della ristorazione. I consumatori, infatti, non hanno molte opportunità di incontrare direttamente i produttori. Uno degli obiettivi del salone è proprio quello di mettere in contatto chi acquista con chi offre questi prodotti. Tuttavia, è importante notare che questa proposta di alta qualità è principalmente adottata da una ristorazione attenta, che pone al centro l’importanza delle materie prime. I ristoranti di alta gamma, come quelli stellati, hanno sempre seguito questa logica di eccellenza e qualità. Negli ultimi tempi, però, questo approccio si è ampliato, includendo anche una ristorazione più informale, come le osterie, che si dedicano alla sperimentazione e attraggono un pubblico più vasto. Abbiamo visto l’osteria come un simbolo di tradizione, famiglie e le loro storie. Oggi, questo luogo sta attraversando un’importante evoluzione, un fenomeno che notiamo con particolare intensità a Roma e che si sta estendendo anche in tutta la Regione.”
L’inaugurazione si terrà sabato 17 alle ore 10, con la partecipazione di un ospite speciale: il Maestro panificatore Gabriele Bonci. Durante l’evento, condividerà la sua esperienza come agricoltore. Altri grandi protagonisti degli Show Cooking saranno Salvatore Tassa, Fabrizio Pagliaroni, Maurizio Grani, Maria Assunta Stacchiotti, Vincenzo Mancino e molte altre osterie d’eccellenza del Lazio che porteranno in scena materie prime, memoria e sperimentazione. Chiude la tre giorni lo Chef stellato del Moma di Roma, Andrea Pasqualucci.
L’iniziativa si estende oltre Viterbo e Rieti, coinvolgendo l’intera Regione e includendo ristoratori che presenteranno le ultime novità locali. Ecco alcuni esempi:
Maurizio Grani, chef dell’Alleanza di Slow Food, unisce la sua passione per le forme del latte ai profumi della terra, dando vita a un nuovo concetto di osteria contemporanea.
Nel centro storico si trova l’osteria Le Tre Porte Rieti, creata e gestita dalla Cooperativa sociale di comunità Campagna Sabina, che promuove le produzioni locali, affiancando attività sociali inclusive e progetti di sviluppo locale, con gli osti Sacha Spinelli ed Edoardo Isnenghi.
Vincenzo Mancino, gastronomo fondatore di D.O.L. inventa un nuovo luogo a Roma Testaccio per aprire alla cucina della materia prima assoluta.
Lo show cooking di Buccia Sabaudia, la trattoria di Fabrizio Pagliaroni, si distingue per la sua audacia nel proporre piatti a base di quinto quarto, il tutto in un contesto marittimo che celebra il bufalo. Questo progetto coraggioso ci offre uno spaccato delle sperimentazioni condotte da questi ristoratori, nuovi imprenditori del settore alimentare presenti nella nostra Regione, e ci ricorda che la cucina è un’espressione di libertà.
Anche Maria Assunta Stacchiotti, chef pluripremiata della Trattoria del Cimino, attiva dal 1895, è un punto di riferimento nella Tuscia per i suoi piatti, frutto di una meticolosa selezione delle materie prime.
A chiudere ci sarà Salvatore Tassa e la sua frittata primordiale, Stella Michelin da trent’anni in una Ciociaria gastronomica al tempo sconosciuta con la sua Nu’ Trattoria dal 1960.
Sono in programma anche due talk: uno dedicato all’olio, agli olivi e al territorio, e l’altro sui marchi di tutela. Tra questi, verrà presentato il nuovo marchio “REA qualità reatina”, che si affianca a quello della Tuscia Viterbese e al marchio regionale “Natura in Campo”.
Tre le esperienze di giochi sensoriali, guidate da un team di esperti che inviteranno i partecipanti a esplorare i propri sensi, rivelando sia i limiti che le potenzialità dell’analisi sensoriale. Durante tutto il weekend sarà attivo un laboratorio per bambini e un laboratorio di educazione alimentare. Inoltre, ci sarà un’iniziativa di grande rilevanza: il Fuori Assaggi che coinvolgerà tutte le strutture ricettive e di somministrazione di Viterbo e della Provincia, che proporranno offerte speciali per questi cinque giorni, dal 15 al 20 maggio. L’obiettivo è creare un legame con il mondo della gastronomia, attraverso eventi come cene con i produttori e collaborazioni con associazioni locali, mantenendo sempre un focus sull’enogastronomia laziale.
Il Salone sarà aperto al pubblico sabato e domenica fino alle 19.30 mentre il lunedì sarà la giornata dedicata esclusivamente agli Operatori Professionali fino alle 14.
Sono un'Archivista Digitale nel campo editoriale, dedico la mia vita ai libri perché come dice Kafka "un libro rompe il mare ghiacciato che è dentro di noi". Così lo è anche il vino. Lui mi ha sempre convinto in qualsiasi occasione ed è per questo che dal 2018 sono una Sommelier Fisar, scrivo e racconto con passione sui miei canali e in varie testate giornalistiche la storia dei territori, gli aneddoti e il duro lavoro dei Produttori in vigna e in Cantina. Ho seguito un corso Arsial al Gambero Rosso Academy sulle eccellenze enogastronomiche del Lazio e presto servizio in varie eventi per il Consorzio Roma Doc e per il Consorzio Tutela Vini Maremma. Inserita con orgoglio in Commissione Crea Lab. Velletri come membro esterno per le degustazioni, sogno e aspiro a diventare con il tempo una vera giornalista.
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