In Puglia l’evento che apre l’estate tra gusto, arte, convivialità e panorami mozzafiato, che quest’anno ha coinvolto 20.000 persone. I nostri migliori assaggi
È tornato più scintillante che mai l’evento che tinge di rosa la perla del Gargano: La Vieste en Rose, giunta alla sua sesta edizione, ha ancora una volta incantato cittadini, turisti e appassionati con un connubio perfetto di enogastronomia, arte e musica.
Nato come omaggio al celebre vino rosa pugliese, il festival si è ormai affermato come l’appuntamento che inaugura l’estate pugliese e che ha coinvolto circa 20.000 persone nell’ultima edizione conclusa domenica 1 Giugno.
Il centro storico e il lungomare di Vieste si sono trasformati in un vivace palcoscenico a cielo aperto, animato da degustazioni, showcooking e concerti, protagonista assoluto, come sempre, la tipologia di vino rosa: dalle cantine locali alle etichette internazionali, questa tipologia di vini ha celebrato tutta la sua versatilità e il legame profondo con il territorio.
Ai banchi d’assaggio le eccellenze provenienti dalla Puglia, da tutta Italia e dal resto del mondo, un mosaico di culture che ha regalato ai visitatori un panorama enologico interessante che proietta la manifestazione tra gli eventi di riferimento del panorama enogastronomico nazionale.
Oltre 200 cantine, non solo pugliesi ma anche italiane e internazionali: è stato questo il cuore pulsante della sesta edizione de La Vieste en Rose, il festival che il 1° giugno ha trasformato il centro storico di Vieste in un percorso incantato tra le mille sfumature del vino rosa ed ha coinvolto circa 20.000 persone.
Nel suggestivo scenario del borgo marinaro, la città si è vestita di rosa: ogni angolo del centro storico si è animato con allestimenti a tema, luci soffuse, degustazioni e incontri che mescolano il piacere del vino alla scoperta di chi lo produce, lo racconta, lo ama.
Fortemente voluta dal Comune di Vieste, La Vieste en Rose con il passare degli anni è diventata un assoluto punto di riferimento per il territorio, acquisendo una dimensione nazionale e internazionale, trovando sponde di grande valore come l’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane).
Un evento che unisce cultura e intrattenimento, valorizzando il vino rosa come espressione autentica del territorio, ambasciatore della Puglia nel mondo.
Al concorso che si è svolto alla presenza di 42 giudici, la Calabria ha spopolato con il Granutu 2024 di Casa Comerci che per il secondo anno consecutivo ha portato a casa il premio “Anema e core” mentre i vini del “cuore” sono stati Il Rogito (Aglianico) 2024 di Cantine del Notaio (Basilicata) e la Black Edition Rosè ExtraBrut 2014 da Nero di Troia di Ciatò (Puglia). Tra i migliori assaggi segnaliamo il Primitivo 2024 di Giuseppe Attanasio (Puglia), lo Champagne Brut Nature Rose’ di Drappier, lo Spumante Metodo Classico da Uva di Troia di Pisan-Battèl (Puglia), il Rosé North Coast (Grenache, Pinot Noir, Zinfandel) di Elizabeth Spencer (California), Donna Giuliana 2024 (60% Magliocco Dolce e 40% Greco Nero) di Giraldi & Giraldi (Calabria), Don Pietro 2023 (Nero d’Avola) Dei Principi di Spadafora (Sicilia), il Metiusco (Negroamaro) di Palama (Puglia), Parco Petrullo di Giancarlo Ceci (Puglia) e W’Heart (Primitivo) di Barsento (Puglia).
Nato in Toscana e cresciuto in Sicilia, dove vivo. Ho iniziato a scrivere quasi per caso, poi anche qualche libro sul rapporto tra mafie e chiesa. Promuovo il Turismo Esperienziale in Sicilia e mi occupo di comunicazione digitale. Scrivo di vino, di cibo e delle cose belle che mi circondano
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