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Clicquot brinda ai suoi 250 anni – Vintage 2002 “special edition” per la festa della Maison della Veuve

Bella cifra, 250 anni. Li compie e li festeggia a dovere la Maison della vedova più celebre al mondo, insieme, forse, a quella Allegra di Lehàr. Lei, m.me Clicquot nata Ponsardin, per la verità è subentrata al comando (dando la sterzata che ha fatto la storia) nel 1805.

Aveva 27 anni, aveva appena perduto il marito (già capo azienda, com’era regola ferrea allora) ed era ovviamente ignara che il suo lutto, ossimoro come quello della protagonista dell’operetta, sarebbe stato oggetto e motore nei secoli del numero massimo di brindisi che un evento del genere (e non solo) possa mai generare.
La scelta dei successori della signora dello Champagne per antonomasia è stata, per questa festa, di accentuarne e sottolinearne il carattere solare. Lo stesso che la casa scelse a suo tempo quando optò per il giallo acceso come colore distintivo delle sue etichette (e oggi di tutto il fitto e rifinito mondo di gadget e utility targate Veuve).

E così “Journey around the sun”, viaggio attorno al sole è il titolo scelto per il format itinerante di eventi che solennizza la ricorrenza in giro per il mondo.

da sx: MICHELE-COBUZZI-KARIME-LOPEZ-CAROLA-BRAGGIO-ENRICO-BARTOLINI

In Italia – Milano, terrazza e sala dell’hotel Milano Verticale, vista spaziale sulle Torri – a rifornire la cambusa dell’astronave sono stati chiamati, insieme al resident Michele Cobuzzi, la deliziosa Karime Lopez (Gucci Osteria,Firenze) e il navigatore d’ogni rotta Enrico Bartolini.

FRANCESCA-TERRAGNI-DIDIER-MARIOTTI

Ai loro piatti è stato demandato il compito di affiancare i vini scelti e introdotti dallo chef de cave Didier Mariotti: La Grande Dame 2012;

la versione rosé della medesima, ma targata 2008 e presentata in magnum (vero coup au coeur, intensissima, serissima e per certi versi oltre le stesse stimmate del millesimo); una finale (e infinita) Grande Dame 1990 che nella Jeroboam di presentazione ha trovato casa ideale per maturare un “respiro” sensoriale e gustativo complesso e ampiamente avvolgente; ma poi soprattutto la reginetta della festa: la magnum di Vintage 2002, sboccatura 2019 (15 anni e qualcosa di lieviti) che rappresenta la “edizione” celebrativa per questo importantissimo compleanno.

Abbinata al “maiale della Val d’Itria in crosta d’alghe con salse al dragoncello e alla zucca” ideato da Bartolini (alla Dame 2012 Coluzzi aveva sposato una melanzana laccata al miso con pomodoro, capperi olive e brodo d’alghe; Karime aveva dedicato al Rosé la sua tostada di mais viola con palamita adriatica e alla 1990 l’armonioso “non dolce” a base di pomodoro, bufala, basilico e fragola), la bottiglia della festa ha innanzitutto ribadito alla grande la classicità dell’annata (la 63 esima millesimata nella storia di casa Cliquot) per sciorinare poi, via via, l’ampiezza e la solidità della sua base di Pinot Noir (60% del blend), ma anche e ancora la tensione e le note di agrumi (arancione), variamente speziate e cremose che lo Chardonnay (33%) e la pennellata “fondant” del Meunier (il restante 7%) le conferiscono. Notevole (e gourmet) il tocco salino, da “grand vin” da tavola a tutto tondo, e senza limiti o paura.

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