Degustazione AIS Toscana – Firenze, 11 giugno 2025
Nel cuore della Toscana, a Carmignano, la viticoltura non è solo parte del paesaggio: è memoria, cultura e identità. Qui si produce vino da sempre. Le prime testimonianze risalgono agli Etruschi e ai Romani, che già coltivavano la vite tra i fiumi Arno e Ombrone. Una pergamena dell’804 d.C., conservata nell’Archivio di Stato di Firenze, documenta un contratto d’affitto per terreni coltivati a vite e olivo: una traccia concreta della continuità agricola di questa zona, viva da oltre mille anni.
Nel 1716, Cosimo III de’ Medici riconobbe ufficialmente il valore di questo territorio, istituendo una delle prime zone a produzione regolamentata della storia europea. Fu un antesignano dei moderni disciplinari, e Carmignano può così vantare una delle più antiche denominazioni d’origine del mondo.
Situato a nord-est del Montalbano, il territorio del Carmignano si distingue per le sue peculiarità climatiche: tramonti anticipati, altitudini comprese tra i 150 e i 300 metri, forti escursioni termiche — fino a 13°C tra il giorno e la notte — e una vendemmia precoce ma preceduta da un lungo ciclo vegetativo. Tutto questo si traduce in uve dalla ricca aromaticità, con tannini eleganti e grande struttura.
La degustazione organizzata da AIS Toscana, in collaborazione con il Consorzio di Tutela dei Vini di Carmignano, ha offerto un’occasione preziosa per esplorare la denominazione attraverso le sue etichette Riserva DOCG. Un viaggio che ha attraversato l’intero areale, da nord a sud, mettendo in luce le diverse espressioni del territorio: variazioni pedoclimatiche, interpretazioni stilistiche e approcci enologici che raccontano, in ogni calice, l’anima di Carmignano.
Tenuta di Artimino – Carmignano DOCG Riserva “Grumarello” 2020
80% Sangiovese, 15% Cabernet Sauvignon, 5% Cabernet Franc
Patrimonio UNESCO dal 2013, la Tenuta di Artimino è una delle realtà più estese e storicamente rilevanti del Carmignanese: 700 ettari totali, di cui circa 70-80 a vigneto e 100 ad uliveto, dominati dalla splendida Villa Medicea “La Ferdinanda”. Il Grumarello è la Riserva simbolo dell’azienda, proveniente da vigneti piantati sul Macigno del Montalbano, substrato di arenaria disgregata che conferisce eleganza e tensione ai vini.
La vendemmia è manuale, la vinificazione avviene separata per varietà, con malolattica condotta in legno: Sangiovese in botti di rovere di Slavonia, mentre i Cabernet riposano in barrique di rovere francese. L’assemblaggio avviene successivamente per un affinamento sinergico che mantiene le peculiarità varietali.
Nel calice, un rubino intenso con riflessi porpora che ancora vibra di gioventù.
Il bouquet è ricco, giocato su una sinfonia floreale raffinata: violetta mammola, iris, rosa rossa e un elegante glicine in fiore. Il frutto è nitido, succoso, fragrante: lampone, ciliegia croccante, con rimandi freschi e quasi agrumati.
Il timbro dei Cabernet si manifesta con grazia in un ventaglio vegetale e boschivo, tra note di alloro, bacca di ginepro, mai invadente, anzi integrato in perfetta armonia. Il legno, dosato con precisione sartoriale, accompagna il vino senza sovrastarlo, esaltandone piuttosto la trama olfattiva con tocchi lievi di spezie dolci e cioccolato fondente.
All’assaggio si distingue per equilibrio e finezza, con un ingresso setoso e progressivo. Il tannino, ben cesellato, è fruttato e avvolgente, sostenuto da una spalla acida viva e da un’impronta sapida che guida il sorso verso una chiusura lunga e articolata. Note finali di liquirizia, frutta secca e cacao raccontano una Riserva elegante, di grande vocazione gastronomica ma anche capace di emozionare nel calice.
Fattoria Le Ginestre – Carmignano DOCG Riserva 2016
(80% Sangiovese, 15% Cabernet Franc, 5% Merlot)
Siamo nel cuore di un’annata eccezionale per la Toscana: la 2016 ha regalato vini longevi, strutturati e profondi, capaci di unire concentrazione e freschezza, in un raro equilibrio tra potenza e finezza. La Riserva di Fattoria Le Ginestre ne è piena espressione, figlia di un terreno argilloso compatto, che dona colore, materia e volume, e di una gestione agronomica attenta e misurata.
Nel calice il vino si presenta con una veste carminio intensa e luminosa, ancora viva e vibrante nonostante l’età.
Al naso emerge una prima trama floreale, elegante e sfaccettata, dominata dalla viola mammola e seguita da note di pepe bianco. Il bouquet si muove con dinamismo, alternando suggestioni fresche e balsamiche (di alloro e mentolo) a ritorni più profondi di frutta scura – mora di gelso, prugna, – e note erbacee di foglia d’ortica e felce, in cui il Cabernet Franc trova piena espressione, modellato dall’argilla in chiave più vegetale e austera.
I toni evolutivi sono appena accennati: una tostatura misurata, con richiami a carrube, tabacco dolce, cioccolato, e un intrigante sottofondo di terra umida e corteccia, che richiama il bosco dopo la pioggia.
Al palato, il vino mostra pienezza e succosità, con un centro bocca vibrante, dove il tannino – preciso, agrumato, mai aggressivo – dialoga con una trama acido-sapida fresca e avvolgente. Emergono richiami di arancia sanguinella e chinotto, che ravvivano il sorso e regalano una bella verticalità. Il finale è ricco e salino, con chiusura su toni di liquirizia e scorza d’arancia, in una persistenza lunga e stimolante.
Un vino che racconta il lato più “classico” e rigoroso del Carmignano, ma con una vitalità ancora pienamente espressiva.

Tenuta Ceri – Carmignano DOCG Riserva “L’Arrendevole” 2020
(90% Sangiovese, 10% Cabernet Sauvignon)
Una delle realtà più giovani e promettenti del panorama carmignanese: Edoardo Ceri è un produttore appassionato e preciso, che in pochi anni ha saputo affermarsi per finezza e identità stilistica. Le vigne si trovano su suoli scistosi con il 25% di argilla, esposizione sud-ovest e impianti di circa 35 anni allevati a cordone speronato. Il Cabernet ha radici profonde: alcune vigne risalgono agli anni ‘70. L’affinamento avviene in botti grandi, scelta stilistica che mira all’integrità del frutto.
Il nome “L’Arrendevole” è un paradosso poetico: si riferisce a una salita impervia nei dintorni, simbolo della fatica e determinazione che occorrono per fare del buon vino.
Nel calice, il colore è rosso carminio intenso con riflessi granati. Il naso è profondo, boschivo e carnoso, con crème de cassis, mora di gelso – quest’ultima con una dolcezza suadente che ammorbidisce il profilo aromatico. Emergono poi cenni balsamici di alloro e radice di liquirizia.
La terziarizzazione è ancora solo accennata e il vino mostra un potenziale evolutivo importante.
L’affinamento in botte grande ha preservato la purezza del Sangiovese e la sua energia. Il palato è dominato da una finezza quasi setosa, con tannino elegante, fruttato e cesellato. La struttura è presente, ma non ridondante: anzi, il vino scorre con grazia, su una base sapida e tonica che richiama cioccolato e ciliegia, chiudendo in una persistenza lunga e misurata.
Un Carmignano “di cuore”, che affascina per misura, precisione e finezza artigianale.
Tenuta La Borriana – Carmignano DOCG Riserva 2019
(75% Sangiovese, 20% Cabernet Sauvignon, 5% Merlot)
Tenuta La Borriana sorge nella parte sud-orientale del comprensorio carmignanese, in un contesto collinare che alterna suoli argillosi e galestro, capaci di donare struttura e profondità ai vini. L’annata 2019 ha goduto di un decorso climatico regolare, con un finale di stagione caldo che ha permesso, in questo caso, la scelta di una vendemmia tardiva, quasi da pre-appassimento, aumentando la concentrazione naturale degli acini.
Il colore nel calice è rosso carminio fitto, segno della ricchezza estrattiva, ma anche dell’impronta data dalla matrice argillosa del terreno. Già al primo naso si percepisce un carattere maturo e potente. Il frutto è denso, cupo, in parte macerato: amarena sotto spirito, mirtilli, ribes nero in confettura. Subentrano poi note di rabarbaro e radice di liquirizia, che rinfrescano lo spettro aromatico, accompagnate da eleganti cenni di tabacco dolce, cannella, cioccolato. Il tutto è avvolto in una balsamicità speziata di anice stellato e cardamomo, con un sottofondo caldo e avvolgente.
In bocca l’impatto è opulento, ricco, quasi da vino passito secco. Si percepisce un residuo zuccherino naturale (dato dalla vendemmia tardiva) che insieme al grado alcolico contribuisce a una sensazione gustativa morbida e voluttuosa. Il tannino è fitto, ma levigato e ben integrato.
Il Sangiovese qui emerge con la sua freschezza finale, dando slancio e salivazione, evitando così che il sorso diventi pesante.
Un vino sontuoso, quasi un Amarone in chiave toscana, capace di sorprendere per personalità e impronta stilistica decisa.
Tenuta Le Farnete – Carmignano DOCG Riserva 2020
(80% Sangiovese, 20% Cabernet Sauvignon)
Tenuta Le Farnete è una delle aziende storiche del Carmignano, con vigneti posizionati su suoli galestrosi misti ad argilla, capaci di donare potenza e complessità aromatica. La vinificazione prevede un attento affinamento in barrique francesi, capaci di armonizzare i tannini e integrare perfettamente il Cabernet.
Alla vista, il vino si presenta con un rosso rubino intenso, vivo, con riflessi carminio.
L’impatto olfattivo è deciso, dominato da note balsamiche di alloro, foglia di ortica e un tocco mentolato. Subito dopo si apre un fruttato scuro intenso, dove la mora di gelso e l’amarena sciroppata si fondono con aromi di caramello, cioccolato alla nocciola e spezie dolci. La chiusura olfattiva è sorprendentemente floreale, quasi a voler chiudere il cerchio con un ritorno di rosa rossa e violetta, che regalano un tocco di eleganza imprevisto a un vino dalla struttura poderosa.
All’assaggio l’attacco è pieno, rotondo e caldo. La concentrazione alcolica è ben bilanciata da una spinta acida e da una tannicità dolcemente polimerizzata grazie al legno, che ammorbidisce ma non appiattisce. Il centro bocca è ricco, con note di frutta sciroppata, mentre il finale si distende su una scia tostata di cacao e spezie, mantenendo una buona freschezza.
Un Carmignano potente ma con eleganza innata, ideale per piatti strutturati o per lunghi invecchiamenti.
Fattoria Ambra – Carmignano DOCG Riserva Montalbiolo 2020
(70% Sangiovese, 20% Canaiolo, 10% Cabernet Sauvignon)
Montalbiolo è uno dei cru storici di Carmignano, e questa etichetta è tra le più rappresentative dello stile tradizionalista della Fattoria Ambra. Le vigne si trovano in alta collina, su suoli di galestro e arenaria, con esposizione che favorisce una maturazione lenta e aromatica. Il Canaiolo – sempre più raro – è qui valorizzato per conferire delicatezza e coesione tannica.
Il colore è rosso carminio con riflessi granati, meno profondo rispetto ad altri assaggi, ma di grande trasparenza e classicità.
Al naso, il vino si muove su un piano più sobrio e maturo: la frutta è in confettura, tra amarena e susina, accompagnata da pot-pourri di fiori, china e arancia amara. Il Cabernet è appena percepibile, con un accenno mentolato sullo sfondo. La vinificazione in botti grandi mantiene l’energia del Sangiovese e lascia spazio all’espressività territoriale.
In bocca, il sorso è caldo, avvolgente e di grande coerenza stilistica. Il tannino si fa morbido, maturo; abbraccia senza stringere, mentre l’acidità accompagna con discrezione. Il finale è sapido, fruttato, con note di ciliegia disidratata e erbe officinali, in una chiusura lunga, pulita, vibrante.
Un Carmignano d’altri tempi, che parla con linguaggio autentico e austero, ma con una voce elegante e sincera.
Podere Le Poggiarelle – Carmignano DOCG Riserva 2021
(70% Sangiovese, 20% Cabernet Sauvignon, 10% Merlot)
Podere Le Poggiarelle coltiva le sue vigne su suoli scistosi e argillosi, in una zona fortemente vocata. Il 2021 è stata un’annata calda, ma ben gestita grazie alle piogge di settembre che hanno riequilibrato lo stress idrico e favorito una maturazione fenolica completa.
Nel calice appare rubino con riflessi amaranto. L’attacco olfattivo è floreale e fresco: violetta, iris, rosa. Il frutto è scuro e fragrante, tra mora, mirtillo, ciliegia nera. Le spezie sono dolci, con sfumature vanigliate e un sottofondo balsamico di alloro, menta e liquirizia.
Il palato sorprende per freschezza e precisione: un tannino fruttato, snello ma presente, accompagna un frutto polposo, mai maturo in eccesso. La 2021, pur calda, ha restituito un vino equilibrato e armonico, con una chiusura salina che vivacizza la beva. Il finale è lungo, coerente, con rimandi fruttati.
Un Carmignano giovane ma già godibile, dalla bella definizione aromatica e promettente longevità.
Fabrizio Pratesi – Il Circo Rosso Riserva 2021
(70% Sangiovese, 15% Cabernet Sauvignon, 5% Cabernet Franc, 10% Merlot)
Fabrizio Pratesi è un nome noto nel panorama del Carmignano moderno, per uno stile preciso, coerente e personale. “Il Circo Rosso” è la Riserva di punta: un vino che gioca sul filo dell’immaginazione e dell’equilibrio, come un artista sulla corda. Una Riserva che interpreta il Carmignano con energia teatrale, senza perdere la finezza. Il vigneto sorge su suoli franco-argillosi e ricchi in scheletro, che conferisce mineralità e struttura.
La 2021 è stata un’annata siccitosa, ma ben gestita dalla cantina, grazie ad una vendemmia ben calibrata e alla perfetta finestra di raccolta.
Alla vista, il colore è rubino profondo con lampi violacei. Già dai primi profumi si coglie una trama complessa e stratificata: violetta, rosa rossa, iris si fondono con frutti di bosco maturi (mora di rovo, ciliegia nera, mirtillo selvatico), mentre le spezie si inseriscono gradualmente: pepe nero, vaniglia, noce moscata. Il Cabernet Franc regala accenni boschivi e più profondi, tra grafite, felce, che si rincorrono con una balsamicità profonda di mentolo e liquirizia.
Il sorso è potente ma calibrato, ampio e stratificato, con un tannino compatto ma ben risolto, di grana finissima. Il Sangiovese si fa sentire con la sua verticalità e con una spinta acida viva che allunga il sorso, mentre i vitigni internazionali, perfettamente domati, costruiscono la profondità gustativa con frutto scuro, cacao, spezie dolci e un ricordo tostato elegante. Il finale è lungo, persistente, con ritorni di liquirizia, tabacco biondo e visciole mature.
“Il Circo Rosso” è un Carmignano contemporaneo, ampio, avvolgente, ma con una chiara impronta territoriale. Un vino da meditazione, ma anche da grande tavola, capace di affrontare molti anni in bottiglia con disinvoltura.
Capezzana – Trefiano Riserva 2021
(80% Sangiovese, 10% Cabernet Sauvignon, 10% Canaiolo)
Capezzana è la storia viva del Carmignano. Pionieri del territorio, hanno saputo mantenere la visione e l’identità del blend storico, come in questo Trefiano, nato nel 1979 e ancora oggi fedele alla sua impronta. I vigneti si trovano sulla collina che domina Prato, su terreni di alberese e galestro, con esposizioni ideali alla ventilazione e maturazioni progressive.
Nel calice, il Trefiano 2021 si mostra fitto, profondo, carminio vivido, con riflessi granati; di una brillantezza che anticipa l’energia del sorso.
Il naso è strutturato, con profumi di frutta cotta e in confettura di ciliegia e prugna matura; a cenni di mallo di noce, seguono carrube, tabacco dolce, vaniglia, caffè e cioccolato su un sottofondo balsamico che ricorda resina e alloro. L’eleganza è quella dei grandi classici, ma con una tensione vibrante che lo rende vivo.
In bocca è sorprendente: l’attacco è fresco, quasi tagliente, con un Sangiovese in pieno controllo che porta in dote tannini affilati, succosità agrumata e grande salivazione. Il Canaiolo agisce in secondo piano, con delicatezza, definendo il centro bocca con flessuosità e aromaticità. Il Cabernet, qui, è come un basso continuo: discreto ma presente, dà profondità al sorso.
Un vino dalla doppia anima: da un lato la memoria storica del Carmignano, dall’altro una vocazione contemporanea al dinamismo e alla freschezza. Il Trefiano è un riferimento stilistico, una pietra miliare per chi vuole capire cosa può essere davvero questo territorio.
Piaggia – Carmignano DOCG Riserva 2021
(70% Sangiovese, 20% Cabernet Franc, 10% Merlot)
Piaggia, con Alberto Antonini alla guida enologica, rappresenta la visione raffinata del Carmignano. L’uso sapiente del Cabernet Franc, ormai divenuto un marchio di fabbrica della cantina, regala un’impronta aromatica unica.
Il colore è rubino pieno, concentrato ma vivido.
Al naso, il vino è un intreccio di pot pourri di fiori, mora di gelso, ribes nero, mirtillo e pepe nero. La gestione del Cabernet Franc è magistrale: nessuna nota pirazinica, solo fine balsamicità, su toni di radice di liquirizia, che incontra un frutto ricco e armonico. Il Merlot aggiunge morbidezza, ma resta sempre al servizio del Sangiovese.
In bocca, la precisione tecnica è evidente: il sorso è carnoso ma mai sovraccarico, con un frutto vivo, tannino elegante e struttura tridimensionale. La persistenza è lunga, saporita, giocata su ritorni di frutti scuri e spezie dolci.
Un vino che racchiude forza e grazia, energia e controllo. Firmato con mano sicura e moderna, il Carmignano di Piaggia è tecnicamente impeccabile, ma con anima autentica. Una Riserva destinata a durare nel tempo, senza cedere alla moda.
Conclusioni – Un mosaico armonico di caratteri
La degustazione dei Carmignano Riserva DOCG è stata molto più di un confronto enologico: è stata una narrazione stratificata del territorio, un racconto corale dove ogni produttore ha saputo interpretare, con voce distinta, la propria porzione di collina.
Attraverso l’alternarsi di suoli sabbiosi, scistosi, argillosi o galestrosi, esposti a venti, tramonti precoci e forti escursioni termiche, il Carmignano si è mostrato in tutta la sua eterogenea compattezza. Ogni vino ha portato con sé il tratto di un’annata e quello di una mano enologica, ma sempre sotto il segno della territorialità riconoscibile.
Talvolta con uno spirito più tradizionalista, fondato su Canaiolo, grandi botti e nuance floreali; talvolta con un linguaggio più contemporaneo, incentrato su Cabernet Franc e dinamiche di barrique sapientemente dosate. Ma mai impersonale.
Il Sangiovese, qui, non teme la coabitazione con i vitigni bordolesi. Anzi, se ne serve per esaltare la propria trama acida e tannica, tessendo vini che sono al tempo stesso complessi, eleganti e longevi. Il risultato è un equilibrio naturale tra calore mediterraneo e freschezza collinare, tra dolcezza di frutto e nervo sapido.
Il Carmignano DOCG è oggi un territorio piccolo nella superficie, ma ampio nel respiro stilistico. Un luogo dove la storia – millenaria, tangibile – non è mai solo racconto, ma fondamento su cui costruire un’identità viticola che guarda avanti con coscienza e ambizione.
Le riserve degustate hanno mostrato che Carmignano non rincorre il mercato, ma si afferma per coerenza e originalità. È una denominazione che parla con voce propria, e che merita ascolto. E, soprattutto, merita un sorso attento, curioso, consapevole.
Laureata in Cultura e Stilismo della Moda e sommelier AIS, da sempre ha fatto della scrittura il modo più naturale per descrivere le sue emozioni. Con i piedi ben piantati in vigna e lo sguardo sempre curioso, vive il mondo con eccentricità gentile, cercando in ogni dettaglio quella scintilla capace di trasformarsi in racconto. Per lei, un calice è come un libro, che legge e racconta con umiltà. Scrive come cammina tra i filari: con rispetto, meraviglia e una sana dose di autenticità. Le sue parole non vogliono spiegare, ma far emozionare e magari, per un attimo, far tornare chi legge a sentirsi a casa.
Aggiornamenti continui sul mondo dell'enogastronomia











