“Gli emendamenti apportati oggi dal Parlamento europeo rendono più equilibrato un documento, quello sul Cancer plan, che il mondo del vino ritiene fondamentale per arginare la malattia del secolo. Ringraziamo i deputati italiani per l’attenzione prestata, per la capacità di ascolto e di sintesi, nonché per il lavoro di squadra a prescindere dagli schieramenti, dimostrati anche con emendamenti ‘chirurgici’ che di fatto rendono parziale giustizia al buon senso, al mondo del vino e ai suoi consumatori moderati”. È il commento del segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti, in merito al voto, rilasciato questa mattina a Strasburgo, sugli emendamenti relativi al piano anticancro del Parlamento europeo, che attende oggi l’esito sul documento finale.
Per il vicepresidente di Unione italiana vini e presidente dell’Associazione europea Wine in moderation, Sandro Sartor: “Il voto del Parlamento europeo sarà da incentivo per un settore che vuole sempre più promuovere la moderazione nei consumi. Con gli emendamenti De Castro/Dorfmann si è riusciti a scongiurare il più possibile un attacco al mondo del vino che purtroppo non si esaurisce qui. Servirà tenere ancora alta la guardia per affermare il concetto di moderazione che è proprio del vino, a partire dai piani dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) – al voto a maggio – che prevedono anche avvisi in etichetta, fino al Nutriscore, che minaccia di essere proposto entro l’anno”.
Gli emendamenti chiave ammessi al testo, osserva Uiv, riguardano l’introduzione del concetto di “consumo dannoso” (harmful consumption) in due passaggi importanti del report, nonché l’eliminazione degli health warnings che saranno sostituiti con il concetto di “moderate and responsible drinking information”.
Più sfumato l’emendamento relativo al miglioramento del concetto di “no safe level” ora “the safest level of consumption is none/ non esiste un livello di consumo totalmente sicuro”, mentre sul fronte sponsorship, la limitazione/divieto di sponsorizzazione degli eventi sportivi per le bevande alcoliche è adottato solo per quegli eventi sportivi il cui pubblico è costituito in prevalenza da minori. Rimangono nel testo “indicazioni” importanti, che secondo Uiv rappresentano un grave pericolo per la crescita commerciale del settore in chiave export, come l’aumento della tassazione e la revisione della politica di promozione.
Per l’Italia, conclude Uiv, il vino è cultura ed economia, ma soprattutto rappresenta uno dei simboli della Dieta mediterranea e dell’Italian style riconosciuto in tutto il Pianeta. Il paradosso dato dai nuovi dogmi alimentari si scontra con i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità sull’aspettativa di vita: in Europa, secondo l’Oms, Svizzera, Spagna, Italia e Francia – tra i principali consumatori di vino – sono nella top 5 europea per longevità, con il Belpaese che negli ultimi 50 anni ha diminuito i consumi di vino del 70%, imboccando da tempo la strada della qualità e della moderazione.