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CAMPOREALE DAYS – l’appuntamento enologico con i vini e i produttori dell’Alto Belìce e della Sicilia Occidentale – le Cantine

LA MANIFESTAZIONE
Camporeale è un piccolo borgo della Sicilia occidentale, situato a 440 metri sul livello del mare, al confine tra le province di Palermo, Trapani e Agrigento. Vanta origini antichissime legate alla città di Makella, le sue radici affondano nella vocazione agricola mediterranea — frumento, olivo e vite — con produzioni vitivinicole di eccellenza. L’evento “Camporeale Days”, alla sua 10ª edizione, gestito quest’anno da Utopìa Communication Events con il patrocinio del Comune di Camporeale, è una manifestazione nata come iniziativa locale ideata dalla Pro Loco Camporeale, con l’intento di promuovere le eccellenze enogastronomiche, agricole e culturali dell’Alto Belìce e dei vini che ricadono nella DOC Monreale. Nel corso degli anni l’evento si è trasformato in un punto di riferimento per tutta la Sicilia occidentale, ed è oggi riconosciuto anche a livello nazionale come appuntamento enologico e culturale di rilievo.



Alla realizzazione della manifestazione ha collaborato il giornale enogastronomico Cronache di Gusto, media partner dell’evento, organizzando, associato all’evento, un press tour nelle aziende dell’areale per un selezionato gruppo di giornalisti ed operatori del settore, con focus sulle cantine produttrici di vini basati sui vitigni Perricone, Catarratto e Syrah.
Durante il press tour abbiamo quindi avuto modo di visitare diverse aziende della zona, dove abbiamo verificato che è in atto una sostanziale e promettente evoluzione, in concomitanza con un ricambio generazionale rivelatosi molto attento all’adozione di modelli di produzione sostenibili, che rilanciano il territorio puntando su autenticità, ospitalità e innovazione. Abbiamo assistito inoltre ad interessanti master class che ci hanno fatto conoscere ed approfondire le peculiarità dei vitigni e gli stili di produzione dei vini del territorio.


I VINI
Il Grillo è il vino salito alla ribalta negli ultimi anni. Un bianco di spessore, vinificato in purezza ha un impatto immediato, caratterizzato da una buona ricchezza aromatica e, ci dicono i produttori, molto richiesto dal mercato con il suo stile mediterraneo e caldo, senza nulla togliere però all’eleganza di beva che abbiamo riscontrato in molte bottiglie.

Il Catarratto, nelle sue versioni comune, lucido ed extra lucido, è un bianco più austero del Grillo, complesso, è il vino del momento: ci ha dato l’impressione di essere il “cavallo di razza” su cui puntare, e non a caso sta crescendo come offerta in tutte le aziende visitate, sia come vino fermo che spumantizzato; inoltre, il vitigno sembra adattarsi molto bene alla conformazione e all’altitudine elevata del territorio: si arriva anche ad oltre 900 metri, mentre 600-700 metri rappresentano quasi la “normalità” per i vitigni impiantati nella zona.


Il Perricone è un vino “storico” dell’areale: fino agli anni ‘80 era un vitigno tra i più diffusi nella Sicilia dell’ovest, prima che l’influsso dei vini d’oltralpe, unito alle difficoltà di allevamento e allo stile rustico dei vini che ne derivavano, inducessero tanti viticoltori siciliani ad espiantarlo per privilegiare vitigni alloctoni come Syrah – molto diffuso nell’isola, considerato ormai un autoctono d’adozione – Cabernet Sauvignon e Sauvignon Blanc. Negli ultimi anni, con il “risorgere” della richiesta di vini autoctoni, diversi viticoltori hanno ripreso a produrlo (qualcuno non ha mai smesso) ed alcuni produttori sono riusciti a smussare le asperità del vitigno ed ottenere dei vini complessi ed originali, di notevole qualità, ma la sua diffusione è molto legata al territorio di Monreale.


LE CANTINE


Abbiamo potuto apprezzare il calore e l’ospitalità dei produttori siciliani incontrando alcune aziende locali, degustando i loro vini, visitando le loro cantine e apprendendo la storia, le tradizioni ed il percorso enologico che li ha portati ad essere delle realtà vitivinicole che oggi ben rappresentano questo territorio. Abbiamo anche sperimentato ed apprezzato i piatti tradizionali della cucina siciliana, in particolare i dolci, per i quali borghi distanti pochi chilometri uno dall’altro fanno a gara ad esaltare la bontà e l’originalità dei propri cannoli (qui in particolare la competizione è stata di altissimo livello).
In questa prima parte del nostro resoconto sul press tour forniremo quindi una sintetica descrizione delle cantine visitate – in ordine di visita – delle peculiarità dei suoli e dei vitigni coltivati, e ovviamente delle caratteristiche di alcuni dei vini prodotti.

 


Domini Mediterranei
Domini Mediterranei è una azienda che affonda le sue radici nel territorio di Corleone, Monreale e Portella della Ginestra. Terreni situati dai 300 ai 1100 metri di altitudine. Presidente ed enologo dell’azienda è Francesco Beltempo. Due le linee in commercializzazione: Magnus Siculus, la linea dei vini prodotti da vigneti fra i più alti della Sicilia, Costanza di Mineo è la linea che rappresenta le origini dell’azienda.
Tra i vini degustati segnaliamo:
• Sicilia DOC MAGNUS SICULUS Rosso 2020
o Da vigneti prossimi ai 1000 metri di altitudine. Affinato in barrique. Uve Cabernet Sauvignon e Syrah. Balsamico, mentolato, sentori di macchia mediterranea e spezie scure. Sorso ricco, scorrevole, dai tannini levigati.

• Sicilia DOC MAGNUS SICULUS Bianco 2022
o  Grillo dagli intensi profumi floreali, con note gessose. Aromi di frutta matura, finale sapido ed equilibrato.

 


Tenuta Rapitalà
La Tenuta sorge tra Camporeale e Alcamo, circondata da spettacolari vigneti da cui traggono origine i vini biologici dell’azienda. Cantina storica, fa parte del Gruppo Italiano Vini, il presidente è l’avvocato Nino Caleca. Ha una produzione dai volumi importanti, basata su varietà sia locali che internazionali.
Tra gli assaggi segnaliamo:
• Catarratto Alcamo Classico DOC VIGNA CASALJ 2024
o Nasce da vigneti posti sulla sommità del monte che domina la tenuta. Bouquet variegato di frutta gialla matura, vaniglia e macchia mediterranea, con nuance di pietra pomice e sabbia. Sorso fresco, deciso, dall’acidità agrumata ed un piacevole finale salino.
• Chardonnay Sicilia DOC CONTE HUGUES 2020
o Fragranze di frutta esotica e spezie dolci. Sapido, raffinato, di buona struttura e persistente.



Alessandro di Camporeale
Azienda fondata dai fratelli Alessandro (Natale, Nino e Rosolino) nel 2000, è oggi guidata dai giovani figli dei tre fratelli, Anna (enoturismo), Benedetto detto “il Rosso” (enologo) e Benedetto “il Nero” (marketing). I vini, dal taglio artigianale e da viticoltura biologica, ne fanno una delle realtà più interessanti della Sicilia nord-occidentale.
Molti i vini degustati in azienda, segnaliamo:
• Syrah Monreale DOC KAID 2016
o Impiantato dal 1989 in contrada Mandranova, il vitigno si è perfettamente adattato alle condizioni pedoclimatiche del territorio. Profumi di sottobosco, radici, more, ribes nero si alternano a note di spezie scure e grafite. Di grande struttura, ha tannini vivi ma levigati, con aromi suadenti e amaricanti.

• Catarratto Monreale DOC VIGNA di MANDRANOVA 2019
o Note balsamiche e vegetali al naso, di fiori bianchi, con cenni agrumati. Sorso secco, di spessore, sapido e persistente.




Azienda Agricola dei Principi di Spadafora
Il fondatore dell’azienda agricola è don Pietro dei Principi di Spadafora, appartenente ad una nobile famiglia siciliana. L’attuale proprietario è Francesco Spadafora, figlio di don Pietro, affiancato dalla figlia Enrica. Le vigne, locate nel terreno limitrofo alla cantina, sono in contrada Virzì, a Monreale; si producono vini biologici e risale al 1993 il primo imbottigliamento col marchio Spadafora.
La tenuta offre anche ospitalità enoturistica, di cui abbiamo potuto godere, curata in particolare da Enrica, mentre il principe Francesco, oltre alla cantina, si diletta di cucina gourmet, con gran beneficio per gli ospiti.
Tra i molti vini assaggiati, segnaliamo:
• Nero d’Avola Terre Siciliane IGT PRINCIPE N 2019
o Fermentazione spontanea da pied de cuve e in assenza di solforosa. Sentori intensi di spezie scure, mirtilli, marasca e sottobosco. Avvolgente, elegante, con tannini setosi ed un lungo finale di piccoli frutti scuri.

• Syrah  Terre Siciliane IGT SOLE DEI PADRI 2016
o Note vegetali, di spezie scure e frutti di bosco. Sorso denso e materico, bilanciato da freschezza e acidità. 

 



Valdibella Cooperativa Agricola
Valdibella nasce nel 1998 in un territorio a forte vocazione agricola e rurale, affiancandosi alla comunità salesiana Itaca che si occupa di accoglienza di giovani con disagio sociale, favorendo il loro inserimento nel mondo del lavoro. Le vigne sono dislocate nei comuni di Alcamo, Camporeale e Monreale. In azienda si usano metodi di agricoltura biologica che puntano sulla biodiversità e su colture autoctone.
Tra i vini assaggiati segnaliamo:
• Catarratto Terre Siciliane IGT NINFA 2023
o Ottenuto dai vigneti più vecchi, il mosto rimane sulle bucce per 12 giorni. Sentori delicati di frutta bianca matura e nuance di frutta secca, con cenni vegetali. Il sorso è croccante, con note minerali, buona acidità, ricordi di uva passa e un tannino leggermente astringente.

• Nerello Mascalese Sicilia DOC AGAPE 2023
o Profumi di frutta in confettura e spezie dolci. Fresco, dai tannini decisi e levigati, presenta un finale amaricante.




Porta del Vento
La storia di questa cantina è iniziata nel 2005, quando Marco Sferlazzo, oggi coadiuvato dal figlio, ha acquisito i vigneti sulle colline di Camporeale, in Contrada Valdibella, a 600 metri di altitudine, su terreni ferrosi e ricchi di minerali. Le uve vengono allevate secondo i principi della biodiversità e della biodinamica. Si coltivano solo varietà autoctone, in particolare antichi vigneti di Catarratto.
Vini di grande nettezza e pulizia, tra cui segnaliamo:
• Perricone Terre Siciliane IGT 2023
o Affinato in cemento e legno grande. Bouquet ricco: ciliegie, frutti di bosco, spezie scure ed erbe aromatiche. Nel palato è materico ma con trama tannica fine, succoso, di ottima beva e progressione, una delle più riuscite versioni della varietà.

• Catarratto Monreale DOC PORTA DEL VENTO 2019
o Sentori di nocciola tostata, fiori gialli, iodio e grafite. Struttura avvolgente, cremoso, fine, molto elegante.



Baglio di Pianetto
Il Conte Paolo Marzotto, seguendo la sua passione per il vino, fonda Baglio di Pianetto nel 1997, nel comune di Santa Cristina Gela (PA). Nel 2023 Grégoire Desforges, nipote del Conte, acquisisce la proprietà, dando vita a un nuovo concetto di vino d’altura, improntato alla ricerca dell’eccellenza e della sostenibilità. La superficie vitata è concentrata nelle aree di Contrada Pianetto e Piana degli Albanesi, con terreni che raggiungono i 900 metri di altitudine.
La tenuta comprende l’antica casa di famiglia trasformata in lussuosa struttura ricettiva, qui abbiamo incontrato il nuovo staff: il titolare Grégoire, l’A.D. Dante Bonacina e gli enologi Francesco Matesi e Giuseppe Loiacono; quest’ultimi ci hanno accompagnato nella grande cantina dove abbiamo degustato in vasca i vini del futuro, con interessanti approfondimenti sulle modalità di lavorazione e affinamento dei vini.
Tra i vini assaggiati, tutti biologici, ci hanno più colpito:
• Sicilia Rosso DOC VIAFRANCIA 2022
o Affina in acciaio e rovere francese. Da uve Nero d’Avola e Syrah. Sentori intensi di noce moscata, piccoli frutti di bosco e nuance di caramella mou. Sorso caldo, elegante e succoso, con tannini morbidi e fini, fruttato e persistente il finale.

• Catarratto Sicilia  DOC  2024
o Profilo verticale, fine, con note di erbe aromatiche ed agrumi. Sapido, fine, restituisce sensazioni minerali e agrumate.

 


Candido
L’azienda nasce nei primi anni Ottanta. I vigneti di proprietà della famiglia Candido ricadono in Agro di Camporeale e Agro di Monreale. Le varietà viticole sono sia autoctone che internazionali. L’impegno della cantina è tutto riversato nella coltivazione biologica e nel trattamento delle uve, che si ispira all’antica cultura rurale del vino in questa terra.
Tra i vini degustati segnaliamo:
• Perricone Terre Siciliane IGT VOMERE D’ORO 2021
o Affinato in solo acciaio. Bouquet ricco e stratificato: noce moscata, sottobosco, erbe selvatiche, ribes nero, amarena. Succoso in bocca, tannini garbati, finale fresco e persistente con ricordi di piccoli frutti di bosco.

• InzoliaTerre Siciliane IGT 2024
o Profumi freschi e fruttati (pesca bianca, lime). Aromi netti di agrumi e frutta dolce, sapido e persistente.




Di Bella
L’azienda di Sebastiano Di Bella si trova in Contrada Feotto, nel comune di San Giuseppe Jato (PA). I vigneti, a conduzione biologica, si trovano in parte nell’Alta Valle dello Jato – dedicata alle uve bianche – e in parte a Noto (SR) – dove si coltivano Nero d’Avola, Syrah e Petit Verdot – . L’azienda è molto focalizzata sul Catarratto, aderisce all’associazione ARCA (associazione regionale del Catarratto autentico) e nella cantina ci sono 18 vasche dedicate alla sperimentazione su questo vitigno.
Tra i vini assaggiati segnaliamo:
• Catarratto Sicilia DOC ESPERIDES 2022
o Affinato in solo acciaio. Sentori complessi di paglia, talco, fiori di acacia, note di pesca bianca e sbuffi agrumati (lime). Sorso raffinato, acidità citrina, con ricordi di vaniglia, anice e mandorla, finale sapido con note minerali.

• Syrah Terre Siciliane IGT JETAS 2017
o Bouquet ampio: mirtilli, amarena, frutta secca e oliva nera. Tannini garbati, frutta matura, fresco e raffinato.

 

In aggiunta alle cantine dell’areale della Doc Monreale, aderenti a Camporeale Days,  abbiamo anche visitato una interessante  cantina  situata nel territorio della Città metropolitana di Palermo, non distante dal Golfo di Castellammare. 


Cantine Brugnano
Giovanissimi, i fratelli Francesco e Giuseppe Brugnano riprendono e proseguono una tradizione di famiglia nata a Partinico, in provincia di Palermo, nel 1970. Due giovani che appartengono ad una nuova generazione e che stanno apportando un profondo rinnovamento nell’azienda, con l’obiettivo di produrre vini contemporanei, capaci di accorciare le distanze tra chi produce e chi consuma. Francesco ci ha guidato nella visita in cantina e nell’assaggio di diverse etichette, tra cui:
Grillo Sicilia DOC LUNARIO 2024
o Vino di punta dell’azienda. Vinificato e affinato in acciaio. Balsamico, profumi vegetali (ortica, salvia) e cenni di frutta esotica. Sapido, con aromi di limone, fine e persistente.

Nerello Mascalese Terre Siciliane IGT BLACK HOLE 2023
o Balsamico, sentori di frutta rossa croccante. Tannini levigati, sorso elegante e scorrevole.

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Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" e 20 Italie (www.20italie.com)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.

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